Mirafiori, nuovo stop alla produzione della 500 elettrica. Manca la domanda
Nuovo stop produttivo a Mirafiori per la 500 elettrica, mancano gli ordini.

La situazione dello stabilimento Mirafiori è molto delicata. Ne abbiamo parlato diverse volte e, adesso, c'è una novità non certo positiva. Stellantis ha infatti comunicato ai sindacati che dal 13 settembre all'11 ottobre si fermerà nuovamente la produzione della FIAT 500 elettrica.
Il motivo? Mancano gli ordini per questo modello. In una nota, Stellantis aggiunge che la carenza degli ordini è legata all'andamento del mercato delle BEV in Europa che è in difficoltà. Una problematica che tocca tutti i produttori, soprattutto europei.
La misura è resa necessaria dall'attuale mancanza di ordini legata all'andamento del mercato elettrico in Europa, che è profondamente in difficoltà per tutti i produttori, soprattutto europei. Stellantis è fermamente impegnata a garantire la continuità di tutti i suoi impianti e delle sue attività e sta lavorando duramente per gestire al meglio e traguardare questa difficile fase della transizione.
IN ARRIVO LA 500 IBRIDA
Annunciando il nuovo fermo produttivo, Stellantis ha ribadito il piano di investimenti per lo stabilimento di Mirafiori che prevede l'arrivo tra la fine del 2025 e l'inizio del 2026 della produzione della nuova FIAT 500 ibrida. Inoltre, l'azienda investirà 100 milioni di euro per potenziare la produzione della FIAT 500 elettrica dotandola di una nuova batteria.
Grazie ad un investimento di 100 milioni di euro, presto sarà potenziata la produzione della Fiat 500e con una nuova batteria ad alto potenziale, integrando nuove tecnologie per renderla più accessibile e migliorare l’esperienza cliente, ma a cavallo tra il 2025 e il 2026 sarà anche avviata la produzione della Nuova 500 Ibrida, che sarà realizzata sulla base dell'attuale 500 elettrica.
Le misure che dovrebbero permettere all'impianto di incrementare i suoi livelli produttivi sono comunque ancora lontane nel tempo. Intanto, c'è molta preoccupazione per la sorte dei dipendenti e proprio per questo i sindacati chiedono ulteriori garanzie e interventi.