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Tavares: "le auto elettriche non sono una soluzione per tutti"

I veicoli elettrici non sono una soluzione valida per tutti e bisognerà molto per sviluppare le batterie

Tavares: "le auto elettriche non sono una soluzione per tutti"
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 4 apr 2024

Carlos Tavares "boccia" l'idrogeno come soluzione per la mobilità di massa, almeno per il momento. Il numero uno del Gruppo Stellantis, parlando al Freedom of Mobility Forum dove è stato presentato un sondaggio sulla mobilità green, ha discusso di molti temi tra cui le auto elettriche e l'idrogeno.

Parlando proprio dell'idrogeno, Tavares ha affermato che non lo vede come una tecnologia alternativa per l’attuale mobilità di massa a causa del suo costo “altissimo”, anche supponendo che l’energia utilizzata per produrre idrogeno sia pulita. Per il manager portoghese, la tecnologia per la mobilità ad idrogeno costa il doppio rispetto alle soluzioni per le EV (electric vehicle).

Temo che, per il momento, l'accessibilità economica sarà uno dei principali ostacoli per l'idrogeno. Per il prossimo futuro, forse sarà una soluzione per le flotte delle grandi aziende, ma certamente non per i normali cittadini.

Quindi, il numero uno di Stellantis esclude, almeno per il momento, l'idrogeno per la mobilità massa a causa dei suoi alti costi. L'idrogeno, comunque, potrebbe avere un futuro ma limitatamente alle flotte delle grandi aziende.

I VEICOLI ELETTRICI NON SONO PER TUTTI

Parlando, invece, di auto elettriche, Tavares ribadisce un concetto già espresso in passato e cioè che non sono una soluzione valida per tutti. I veicoli elettrici sono sicuramente la via da percorrere ma non vanno bene per tutte le persone.

Dovremmo allontanarci da un pensiero dogmatico in cui un'unica soluzione va bene per tutti. Non penso che funzionerà. Quello che vorrei aggiungere è che gli attuali veicoli elettrici possono essere una soluzione per alcune delle nostre società.

Il numero uno di Stellantis si è poi soffermato a parlare delle batterie che avranno bisogno di un “passo avanti molto significativo in termini di chimica” per dimezzare il loro peso nel prossimo decennio. Per Tavares, aggiungere 500 kg di materie prime (per la batteria) ad un'auto per ottenere un'autonomia "decente" di 400 km non ha molto senso dal punto di vista ambientale.

L'industria deve raggiungere nei prossimi dieci anni una svolta in termini di densità di potenza delle celle, in modo da ridurre di almeno il 50% il peso e l'utilizzo di materie prime dei veicoli elettrici.


Passi avanti importanti devono essere fatti anche sul fronte dell'infrastruttura di ricarica. Al riguardo, non bisogna dimenticarsi che un ostacolo critico per i veicoli elettrici nelle nazioni meno sviluppate è in primo luogo l’accesso all’energia elettrica.

Roberto Schaeffer, professore di economia presso l'Università di Rio de Janeiro in Brasile, durante il dibattito nel corso del Freedom of Mobility Forum ha affermato che circa 800 milioni di persone non hanno accesso all'elettricità, mentre "molte di più" non hanno una rete elettrica stabile su cui fare affidamento.

Tavares ha poi ribadito che bisogna lavorare sui costi delle auto elettriche per renderle più accessibili. Una transizione verso una mobilità green richiede il consenso dei cittadini. Tuttavia, secondo il sondaggio YouGov di cui abbiamo già parlato, condotto in Brasile, Francia, India, Marocco e Stati Uniti, una persona su quattro afferma di non aver modificato le proprie scelte di trasporto per limitare l’impatto ambientale e di non avere intenzione di farlo.

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