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Tavares, no alla "guerra dei prezzi" delle elettriche. Un pericolo per il settore

Se si abbassano i prezzi ad una velocità maggiore di quanto si riescono a ridurre i costi di produzione, alcune aziende potrebbero trovarsi in difficoltà

Tavares, no alla "guerra dei prezzi" delle elettriche. Un pericolo per il settore
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 20 gen 2024

Stellantis ha presentato nella serata di ieri la nuova piattaforma STLA Large che sarà la base delle future berline, crossover e suv elettriche nei segmenti D ed E. Complessivamente, saranno 8 i modelli dei marchi di Stellantis ad essere prodotti a livello globale tra il 2024 e il 2026 con la piattaforma STLA Large.

Intervenendo durante la presentazione della nuova piattaforma, Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha evidenziato come il progetto di elettrificazione del Gruppo stia andando avanti positivamente.

Stiamo facendo soldi con i nostri veicoli elettrificati: i modelli BEV e PHEV generano ritorni positivi in Usa e in Europa. È la nostra filosofia di gruppo: non sviluppiamo attività che non siano redditizie. Ma il messaggio che arriva dai mercati è chiaro: servono incentivi per colmare l'extra costo delle BEV. Noi siamo impegnati ad assorbire il 40% dell'extracosto dei modelli BEV nei prossimi anni, ma richiede tempo ed energia.

Tuttavia, è tornato a lanciare l'allarme sulla "guerra dei prezzi" delle auto elettriche che vede molto pericolosa per l'industria automobilistica. Da tempo, infatti, il manager esprime i suoi dubbi per questa tendenza.

Infatti, per il numero uno di Stellantis il taglio dei prezzi sulle elettriche iniziato da Tesla rischia di finire in un bagno di sangue. Per questo, Stellantis ridurrà i prezzi solamente quando riuscirà ad abbassare i costi di produzione.

Con il taglio dei prezzi delle auto elettriche avviato da Tesla si è aperta una corsa al ribasso che rischia di finire in un bagno di sangue. È quello che vogliamo evitare: interverrò sui prezzi in base a quanto riuscirò a ridurre i costi di produzione.

Per il manager, insomma, se si abbassano i prezzi ad una velocità maggiore di quanto si riescono a ridurre i costi di produzione, alcune aziende potrebbero trovarsi in difficoltà, con bilanci in rosso e con il rischio di diventare prede dei Gruppi con i conti in ordine.

Nel mercato dell'automotive si vede una significativa variazione, un calo, nella redditività delle aziende. Noi siamo solidi e in attivo, nella posizione migliore per essere protetti a fronte di una riduzione dei prezzi. Ma è in arrivo una tempesta.

ATTESA PER LE ELEZIONI NEGLI USA E IN EUROPA

Il piano di elettrificazione di Stellantis sta quindi procedendo come previsto. Tuttavia, se ci sarà un'accelerazione o un rallentamento dipenderà da come andranno le elezioni negli USA e in Europa. In ogni caso, si andrà comunque avanti.

Dobbiamo tenere gli occhi aperti sulle elezioni americane e europee. Oggi stiamo facendo quello che ci ordinano i governi eletti dai cittadini. Poi vedremo se i cittadini vorranno cambiare direzione.

Quindi, in base a chi sarà eletto e alle decisioni che si prenderanno sulla transizione, il piano potrebbe subire alcuni aggiustamenti. E parlando della "Crisi del Mar Rosso", Tavares, ha evidenziato che non ci sono grossi impatti negativi per Stellantis. Ricordiamo, invece, che Tesla ha annunciato uno stop della produzione presso la Gigafactory della Germania di due settimane a seguito della carenza della componentistica causata dagli attacchi alle navi nel Mar Rosso che hanno portato all'allungamento delle rotte di trasporto via mare. Per Stellantis, comunque, al momento non ci sono problemi.

Il viaggio sarà più lungo, è vero, se si gira per l'Africa. Potrebbe avere un impatto sui costi e quindi potrebbero esserci buone discussioni sui costi e su come fare per ridurli. Ma in questa fase, io non vedo nessun altro impatto oltre a quello.

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