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Dieselgate, Stellantis raggiunge un accordo in USA per la causa sulle emissioni

Il Gruppo ha trovato un accordo per chiudere le vertenze legali sulle emissioni dei motori diesel.

Dieselgate, Stellantis raggiunge un accordo in USA per la causa sulle emissioni
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 6 giu 2022

Stellantis ha raggiunto un accordo che va a risolvere un'indagine a suo carico in America per quanto riguarda le emissioni inquinanti delle sue vetture diesel. Come sappiamo, l'EPA aveva accusato Stellantis (FCA all'epoca) di aver installato dispositivi per modificare le emissioni su oltre 100 mila modelli Jeep e Ram dotati del propulsore EcoDiesel V6 3.0 di seconda generazione e costruiti tra il 2014 e il 2016.

Nel comunicare di aver raggiunto questo accordo che va a chiudere la causa legale, Stellantis ne ha pure condiviso i principali dettagli. Dunque, il Gruppo automobilistico (FCA US per la precisione) ha deciso di dichiararsi colpevole e di pagare una multa di 96,1 milioni di dollari e un’ammenda di 203,6 milioni di dollari sui guadagni derivanti dalla condotta.

I reclami dei consumatori relativi ai veicoli in questione sono già stati risolti e non sono necessarie ulteriori campagne di richiamo. Come descritto nelle informative finanziarie del 2021 di Stellantis, circa 266 milioni di euro (301 milioni di dollari) erano stati precedentemente accantonati in relazione a questa materia, sufficienti a coprire l'ammenda e la sanzione inflitte dall'accordo raggiunto.

Dunque, per risolvere completamene questa vicenda sulle emissioni non conformi dei modelli diesel, Stellantis ha dovuto pagare complessivamente circa 1 miliardo di dollari. L'accordo raggiunto, fa sapere il Gruppo automobilistico, è soggetto all'approvazione del Tribunale federale degli Stati Uniti. Non dovrebbero, comunque, esserci problemi.

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