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IBM, l'acqua di mare per batterie più efficienti e senza metalli pesanti

IBM ha inventato una tecnologia per batterie più efficienti, economiche da produrre, veloci da caricare, etiche e sostenibili, estraendo tutti i materiali necessari dall'acqua di mare. Ma la strada per arrivare sul mercato appare ancora molto lunga e complessa.

IBM, l'acqua di mare per batterie più efficienti e senza metalli pesanti
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Francesco Rizzà
Francesco Rizzà
Pubblicato il 19 dic 2019

IBM ha inventato una tecnologia per batterie più efficienti, economiche da produrre, veloci da caricare, etiche e sostenibili, estraendo tutti i materiali necessari dall'acqua di mare. La nuova formula ridurrebbe anche il rischio di incendio, rendendole quindi ideali per l'impiego in aerei e smart grid, oltre naturalmente ad auto e camion.

I dati dichiarati dal Battery Lab di IBM Research sono molto promettenti:

  • Costi inferiori: la costruzione del catodo costa meno perché è priva di cobalto, nichel e altri metalli pesanti.
  • Ricarica più rapida: meno di cinque minuti per caricare l'80% di una batteria, senza conseguenze sulla durata nel lungo termine.
  • Maggior densità di potenza: possibilità di immagazzinare più di 10.000W/L, valore più alto delle migliori soluzioni agli ioni di litio.
  • Gran densità di energia: oltre 800 Wh/L, al pari delle migliori batterie agli ioni di litio.
  • Efficienza energetica eccellente: oltre il 90% (inteso come rapporto tra l'energia necessaria a caricare una batteria e l'energia che quella batteria è in grado di erogare).
  • Bassa infiammabilità degli elettroliti.

IBM dice che la sua tecnologia usa tre nuovi materiali proprietari, che non erano mai stati combinati in precedenza per formare una batteria. Il prossimo passo è uscire al di fuori del laboratorio e sviluppare una soluzione per produrle in serie. A questo scopo è stata siglata una partnership con Mercedes-Benz e Central Glass, una delle principali fornitrici di elettroliti al mondo.

Tradotto, sembra che anche questa soluzione, come le tante che sono emerse negli ultimi anni, siano ancora ben distanti dal divenire realtà. Il vantaggio è che oggi nella sfida contro la tecnologia li-ion sono molto più coinvolti anche i produttori di automobili, visto che è ormai chiaro che il futuro dell'automotive (ma dei trasporti in generale) è elettrico. Possiamo quindi sperare in un'accelerazione dei tempi di sviluppo In ogni caso, la ricerca di IBM continua – anche grazie all'AI, che continuerà a cercare nuove combinazioni di materiali

Le batterie agli ioni di litio, che oggi sono lo standard praticamente universale, sono considerate da molti, Ferrari inclusa, come il vero freno per la diffusione della mobilità elettrica. Anche con i grandi progressi compiuti nelle tecnologie di ricarica rapida, il "rifornimento" è ancora sempre troppo lento, e la capacità garantisce autonomie che per molti possono non essere sufficienti – o comunque richiedono un po' di pianificazione e adattamento in caso di viaggi molto lunghi.

Inoltre vengono costruite con metalli pesanti, la cui estrazione comporta grossi problemi etici (pensiamo per esempio al caso dei minatori di cobalto nel Congo) e di sostenibilità, e che sono difficili da smaltire/riciclare. L'industria si sta impegnando per migliorare entrambi questi aspetti – per esempio BMW ha firmato un accordo per usare solo il litio estratto eticamente in Australia, e Audi lavora a sistemi per riciclare con la massima efficienza le batterie esauste.

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