Aerei troppo inquinanti: quali le alternative e come sceglierle | Storie
Emissioni, la verità su quanto emettono gli aerei e il confronto con i treni, le automobili e gli altri mezzi di trasporto.
Prima di partire per le vacanze natalizie vi siete chiesti quale sarebbe stato il modo più sostenibile per affrontare gli spostamenti? Ne dubito, e ammetto di essere il primo a non averlo fatto e aver scoperto quanto vi sto per raccontare mi sta creando non pochi sensi di colpa.
La verità è che siamo settati su delle basi "sbagliate", abituati a cercare sempre e solo la via più economica e breve per spostarci dal punto A al punto B, senza tener conto del fattore ambientale. Potremmo quasi definirci come la "generazione Skyscanner", riprendendo uno dei primi e principali motori di ricerca per i voli aerei che, automaticamente, ci mostra nelle ricerche l'opzione meno costosa (anche a patto di svariati scali) al netto dei filtri che si possono poi impostare.
IL CASO: DAL REGNO UNITO ALLA CINA IN TRENO
E poi c'è chi, come il trentasettenne Roger Tyers, ha deciso di cambiare approccio e affrontare dei percorsi più tortuosi per viaggiare, contribuendo il meno possibile alle emissioni di gas serra. Dopo il report impietoso degli esperti climatici delle Nazioni Unite, convinti che il 2030 sia la data ultima prima del punto di ritorno, il giovane inglese ha deciso di non prendere più alcun aereo e scegliere mezzi più ecologici come il treno.
Ben più di una semplice presa di posizione, lo scorso anno ha infatti affrontato un lunghissimo viaggio di oltre un mese che lo ha portato da Southampton, Regno Unito, a Shanghai, Cina, con ben 15 treni (25 a/r) per un totale di 14,660 km ed un costo di $2.500, circa tre volte rispetto ad un classico passaggio aereo.
FLIGHT SHAME? RIGUARDA TUTTI
Tyers non è l'unico ad aver preso una posizione così estrema, in tutto il mondo sono partite iniziative che puntano a sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema e, pare, che siano già 14 mila le persone che hanno aderito al #flightfree2019. Si sta quindi delineando un vero e proprio movimento che sta avendo particolare successo in quei paesi scandinavi come la Svezia, dove un recente sondaggio ha dimostrato come il 37% dei viaggiatori ha ammesso di aver scelto il treno quando possibile nel 2019, un bel salto in avanti rispetto al 20% del 2018.
Il punto chiave è proprio questo: pochi di noi, anzi, quasi nessuno, può permettersi un mese di viaggio per raggiungere la Cina dall'Europa, oppure prendere un catamarano per attraversare l'Atlantico come fatto due volte da Greta Thunberg negli ultimi mesi. Le loro epopee, naturalmente, hanno un valore simbolico che vanno ben oltre i meri conti di CO2 risparmiati dal mancato attraversamento aereo. Un messaggio chiaro e tondo ai potenti della Terra per comunicare che loro, come tanti altri giovani, sono pronti a fare simili sacrifici pur di fare la propria parte e dare il buon esempio.
Il cosiddetto "Flight Shame", ovvero la vergogna di volare, è un concetto molto forte che difficilmente potrà convincere grandi masse a optare per una opzione alternativa, più sostenibile ma potenzialmente più cara o lenta. Ma è sempre così?
FINO A 85 KG DI CO2 A TESTA PER UN VOLO MILANO – ROMA
Per fare la differenza bisogna muoversi a tutti i livelli, realizzare un vero e proprio piano energetico nazionale, stringere accordi internazionali con obiettivi più ambiziosi e investimenti mirati. Creando le giuste infrastrutture è possibile, ad esempio, realizzare dei corridoi su rotaia che accorcino le distanze, come già avvenuto in parte d'Italia con l'alta velocità. Non sono frasi qualunquiste ma una realtà già odierna che ci permette di scegliere il treno come alternativa credibile ai voli di linea, almeno per certe tratte. Vi racconto una breve storia.
In questi giorni mi sono spostato da Milano a Roma per passare qualche giorno nella Capitale prima delle feste natalizie; al momento della prenotazione, il mese scorso, ho vagliato le due classiche opzioni: treno e aereo. La prima era molto interessante perché i Frecciarossa e i treni di Italo collegano le due principali città italiane in poco più di tre ore, con il vantaggio di partire e arrivare dentro gli stessi centri abitati e non in lontani aeroporti.
Ahimè ho allora optato per l'aereo con volo da Linate a Fiumicino per il motivo più ovvio: il costo, risparmiando circa 30 euro al netto dei mezzi che ho dovuto poi prendere per raggiungere l'aeroporto di Milano (9€ con Car2Go) e la Stazione Termini dall'Aeroporto di Roma (14€ con il Leonardo Express). Risparmio effimero, fatti i conti, soprattutto in termini di tempo visto che con tutti questi passaggi sono andato oltre le 3 ore promesse – e non sempre mantenute – dall'alta velocità.
Superfluo forse aggiungere che se potessi tornare indietro farei una scelta diversa, al di là dei costi e del tempo, documentandomi sull'argomento mi sono infatti imbattuto in uno strumento accurato che permette di calcolare le emissioni generate dai voli commerciali. Con mio grande dispiacere ho così scoperto che questo semplice passaggio di soli 509 km è costato all'ambiente 83 kg in più di CO2 per singolo passeggero, me compreso.
I velivoli che affrontano questa tratta, come i comuni Airbus 319 e 320 in dotazione anche di Alitalia, consumano circa 2940 kg di carburante per completare il viaggio; ma se alziamo il tiro, e la distanza, i numeri incrementano paurosamente. Un viaggio in economy da Roma a New York, ad esempio, pesa su ognuno dei passeggeri con circa 375 kg di CO2 (750 kg per andata e ritorno) e a questo elemento vanno anche aggiunti altri gas serra emessi direttamente in atmosfera. Per i posti in "business class" e "prima" bisogna aumentare questi valori rispettivamente di 3 e 4 volte, vista l'area occupata dal singolo individuo.
I voli di lunga percorrenza impattano tuttavia meno rispetto ai più corti passaggi regionali: il decollo e atterraggio sono infatti le fasi in cui si consuma più carburante e nelle tratte brevi rappresentano buona parte del viaggio, oltretutto nei voli intercontinentali si vola più in alto e si raggiunge una maggior efficienza.
La stima dell'ICAO ci serve come mero riferimento, altre analisi hanno dimostrato una forte discrepanza tra le diverse compagnie aeree, quelle che hanno nella flotta dei modelli più moderni ed avanzati riescono infatti a ridurre di molto le emissioni o attivano dei piani di compensazione come quello di EasyJet. Secondo un report della London School of Economics, riportato dalla BBC, il vettore arancione low-cost dimezzerà nel 2020 le emissioni rispetto ai diretti rivali "grazie anche ad una flotta moderna ed efficiente" e a diversi programmi di compensazione.
Easyjet vuole così raggiungere i 75g di CO2/km emesso per passeggero entro il prossimo anno, ben al di sotto di altre compagnie aeree che invece hanno dei programmi decisamente più deboli, tra questi Air China, Singapore Airlines (al secondo posto tre le migliori compagnie aeree al mondo, secondo Skytrax), Turkish Airlines e Korean Air, fanalino di coda con 172g CO2/km a persona.
L'aviazione, nel suo complesso, contribuisce al 2-2,4% di emissioni di CO2 secondo la IATA (International Air Transport Association), ma il numero di passeggeri sembra destinato a raddoppiare e toccare gli 8,2 miliardi l'anno nel 2037. La percentuale potrebbe quindi crescere ancora, ma è la stessa IATA – di cui fanno parte 290 compagnie aeree – a voler dimezzare le emissioni entro il 2050 ed aver dichiarato che si tratta di un obiettivo "raggiungibile". Un ruolo fondamentale lo giocheranno i nuovi carburanti e la tecnologia a bordo, con i velivoli completamente elettrici che pian piano diventano sempre più efficienti.
I MEZZI DI TRASPORTO A CONFRONTO: LA CLASSIFICA
Scegliere il mezzo giusto, quando è possibile, può fare la differenza. Veniamo quindi ad una classifica pubblicata di recente dalla BBC su dati della BEIS/Defra Greenhouse Gas Conversion Factors 2019. In testa, loro malgrado, troviamo gli aeroplani nei voli domestici con una media di 133g CO2/km a cui si devono aggiungere altri 121g di gas serra. Seguono i voli di longo raggio con 102g di CO2/km per passeggero ed altri 93g di gas serra.
In terza posizione troviamo l'automobile con ben 171g di CO2/km ma nella configurazione più sconveniente, quella che prevede una sola persona a bordo: il guidatore. Quando le persone sono invece 4 il conto scende a 43g di CO2/km a persona, tanto che sono numerose le iniziative che puntano al cosiddetto car pooling, ovvero la condivisione di un automobile da parte di più persone. Negli Stati Uniti c'è addirittura una corsia riservata a coloro che viaggiano con 2 o più passeggeri a bordo, per lo più si trovano nelle principali arterie e nascono per combattere il traffico.
In quarta posizione i bus con 43g di CO2/km a persona, intesi per i trasporti locali e cittadini, mentre i bus per tratte più lunghe abbattono fino a 27g di CO2/km a persona (7° posizione). Poco prima, in sesta posizione ci sono invece i treni regionali, quelli che affrontano le tratte più brevi e sono generalmente meno efficienti o moderni, loro impatterebbero con 41g di CO2/km.
La classifica si chiude con gli "Eurostar", quindi treni di più lunga percorrenza che riescono a ridurre drasticamente le emissioni grazie alla loro grande efficienza fino ai 6g di CO2/km. Come detto di tratta di stime, ma se volessimo personalizzarlo per capire l'impatto realistico sulle tratte che noi stessi affrontiamo ogni giorno allora bisogna puntare al giusto strumento.
Fuori da questa classifica, ma degne di esser citate, le navi da crociera, tra i mezzi più inquinanti in circolazione e responsabili di emissioni pari a ben 251g di CO2/km per singolo passeggero, almeno secondo la Carnival Corporation che possiede 9 linee di crociere e 104 navi.
Queste, oltretutto, pare siano le dirette responsabili di parte dell'inquinamento di alcune delle città costiere europee dove attraccano regolarmente. Uno studio realizzato dalla ONG Transport&Environment (T&E) ha evidenziato che le 47 navi della Carnival che solcano le coste del nostro continente emettono ogni anno una quantita di ossidi di zolfo (SOx) 10 volte superiore all'intero parco auto circolante in Europa (oltre 260 milioni di veicoli).
ECOPASSENGER: IL MOTORE DI RICERCA
A differenza di questo e degli altri portali di comparazione c'è Ecopassenger, che non guarda alle affiliazioni o ai costi delle tratte richieste ma si focalizza piuttosto sul fornire un'alternativa credibile all'aereo, con tanto di grafici e dati accurati sulle emissioni generate se volessimo affrontare tale tragitto in auto o in treno.
Ecopassenger tiene infatti conto dei mezzi utilizzati realmente; ad esempio, calcolando la medesima tratta usata in precedenza da Milano a Roma, vedremo in evidenza anche il codice del treno suggerito. Il motore di ricerca mostra il tempo di percorrenza e i mezzi necessari per raggiungere l'eventuale stazione o aeroporto, non fa vedere alcun prezzo ma la differenza nelle emissioni.
L'aereo, anche in questo caso, risulta di gran lunga il più inquinante con circa 113,4g di CO2/km contro i 67,3g di CO2/km dell'auto (1,5 passeggeri) e i 25,3g di CO2/km del treno, un frecciarossa in questo caso specifico.
Interessanti infine i grafici che mostrano anche altri fattori in gioco come le risorse energetiche impiegate per affrontare con questi tre mezzi la tratta indicata, il particolato, gli ossidi di azoto e gli idrocarburi diversi dal metano.
Tagliare completamente i voli non è possibile e neanche sostenibile per la nostra economia, legata a doppio filo ai rapidi spostamenti di persone e merci, ma le alternative reali esistono già e bisognerebbe forse variare di poco la scala delle nostre priorità. Esistono poi un'infinità di variabili che entrano in gioco aprendo un simile scenario, l'obiettivo principale dovrebbe forse essere quello di creare una coscienza collettiva che tenga conto anche del fattore ambientale.
Magari sarà proprio la tecnologia a cambiare le nostre abitudini, ci sono progetti come i visionari Hyperloop che promettono fra pochi anni di spostarci a terra a velocità uguali o maggiori rispetto a quelle raggiunte dagli aerei di linea, seppur si tratti al momento di qualcosa che visto solo in qualche primissimo test o video animato. Bisognerà rendere più "cool" le soluzioni elettriche, su questo onore al merito a Tesla che in pochi anni è riuscita a far parlare tanto di sé e delle loro eccentriche quattroruote. Senza dimenticarsi di investire maggiormente sulle energie rinnovabili.
Nessuno ha la ricetta pronta, serve il contributo di tutti, servono idee, serve parlare del tema e confrontarsi in maniera costruttiva.
Appuntamento a metà gennaio per la prossima rubrica!
VIDEO
FONTI
- CNN – Planet has only until 2030 to stem catastrophic climate change, experts warn
- CNN – Thousands of people have stopped flying because of climate change
- BBC – quali compagnie combattono attivamente le emissioni
- Easyjet – lotta alle emissioni di CO2
- ICCT – CO2 emissions from commercial aviation, 2018
- Ecopassenger – motore di ricerca
- ICAO – calcolatore CO2
- Tourismdashboard.org – Navi da crociera, studio su emissioni
Credits immagine di copertina del video Andrea Nepori