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Crisi dei chip Nexperia, si rischia la paralisi della produzione auto: che sta succedendo?

Le tensioni geopolitiche tra Paesi Bassi e la Cina a causa del problema Nexperia rischiano di scaturire in una nuova crisi dei chip

Crisi dei chip Nexperia, si rischia la paralisi della produzione auto: che sta succedendo?
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 30 ott 2025

Le auto sono sempre più complesse, veri computer su 4 ruote. Proprio per tale motivo dipendono sempre di più dai chip. Già alcuni anni fa abbiamo assistito ad una crisi di fornitura dei chip che ha messo in difficoltà buona parte delle case automobilistiche che sono state costrette a ridurre o fermare per brevi periodi la produzione di auto. Da allora i costruttori hanno iniziato a rivedere le loro catene di fornitura per scongiurare che una situazione del genere potesse ripresentarsi in futuro.

Eppure, adesso, una nuova crisi dei chip minaccia l’industria automotive, frutto di tensioni politiche tra la Cina e i Paesi Bassi. E che la situazione sia grave lo dice apertamente anche ACEA. L’associazione, infatti, lancia un allarme, affermando che in Europa la produzione di auto rischia seriamente di fermarsi. Il tutto è dovuto allo stop della fornitura di chip da parte di Nexperia, che sono fondamentali per il funzionamento delle auto. In particolare, la criticità riguarderebbe la fornitura di chip utilizzati nelle centraline dei sistemi elettrici dei veicoli.

Ovviamente le case automobilistiche possiedono delle scorte di questi chip per fare fronte a periodi di carenze di fornitura. Tuttavia, secondo ACEA, l’industria automotive sta esaurendo queste riserve. Da una verifica condotta tra le case auto che hanno aderito all’associazione, alcune prevedono imminenti fermi produttivi.

DIFFERENZIARE LE FORNITURE: CI VUOLE TEMPO

Ovviamente esistono molti fornitori alternativi che possono fornire i chip che Nexperia non consegna. Non è però una cosa che si può fare dall’oggi al domani. Come sottolinea l’associazione, ci vorranno molti mesi per creare la capacità aggiuntiva necessaria a far fronte alla carenza di offerta. Purtroppo, oggi l’industria automobilistica non ha molto tempo prima che si facciano sentire gli effetti peggiori di questa carenza.

Sappiamo che tutte le parti coinvolte in questa controversia stanno lavorando duramente per trovare una soluzione diplomatica. Allo stesso tempo, i nostri membri ci stanno segnalando che le forniture di componenti sono già state interrotte. Questo significa che lo stop delle linee di produzione potrebbe essere a pochi giorni di distanza. Esortiamo tutte le parti coinvolte a raddoppiare gli sforzi per trovare una via d’uscita diplomatica da questa situazione critica.

IL CASO NEXPERIA: LA NUOVA CRISI DEI CHIP

Perché siamo arrivati alle porte di una nuova crisi dei chip che potrebbe mettere in ginocchio nuovamente l’industria automotive? Soprattutto, chi è Nexperia che sembra essere il baricentro del problema? Si tratta di un’azienda olandese che fornisce semiconduttori che però oggi è controllata dai cinesi di Wingtech Technology. Come abbiamo capito, questa azienda realizza chip che sono molto importanti per il funzionamento delle auto. Alla fine di settembre, per motivi di sicurezza nazionale, il Governo del Paese ha deciso di prendere il controllo dell’azienda sfruttando lo strumento del “Goods Availability Act" secondo il quale il Governo può bloccare o ribaltare le deliberazioni interne di un’azienda qualora siano considerate dannose per gli interessi olandesi o europei.

La risposta della Cina non è tardata ad arrivare. Pochi giorni dopo è infatti arrivato lo stop alle esportazioni dei prodotti finiti dalle fabbriche cinesi di Nexperia. Il problema è che buona parte dei chip che vengono poi consegnati alle case automobilistiche vengono in realtà confezionati negli stabilimenti della Cina. Dunque, in definitiva non arrivano più chip in Europa e non solo. La vicenda è un esempio emblematico delle tensioni geopolitiche tra Cina e Occidente sul controllo di tecnologie come i chip, con l’Europa che in questo caso sta seguendo una linea d’azione molto simile a quella degli Stati Uniti.

Le case automobilistiche si stanno ovviamente riorganizzando ma non è facile. Ad esempio, Nissan ha dichiarato che le scorte attuali garantiscono la produzione “solo fino alla prima settimana di novembre“. Mercedes ha avviato ricerche per rifornimenti alternativi, ritenendo comunque la copertura adeguata a breve termine. Il CEO di Stellantis, Antonio Filosa, ha fatto sapere che stanno monitorando la situazione di giorno in giorno, ma la questione riguarda tutto il settore a livello globale. Volkswagen dal canto suo ha avvertito di possibili ritardi su alcuni modelli prodotti in Germania. Insomma, la situazione è molto delicata ed in continua evoluzione.

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