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Peugeot abbandona il nome PureTech: tutto per riconquistare la fiducia dei clienti

Estensione della garanzia e nuove soluzioni tecniche: Stellantis risponde ai problemi del 1.2 PureTech

Peugeot abbandona il nome PureTech: tutto per riconquistare la fiducia dei clienti
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Mario Brambilla
Mario Brambilla
Pubblicato il 4 set 2024

A causa dei noti problemi di affidabilità del motore 1.2 PureTech, legati all’usura prematura della cinghia di distribuzione e al consumo eccessivo di olio, stando a quanto riporta la stampa francese, Peugeot ha deciso di eliminare il nome PureTech dalla sua gamma motori a partire dal 1° settembre. Anche i marchi gemelli Citroën e DS dovrebbero seguire questa strategia, poiché la cattiva reputazione del motore a tre cilindri da 1.2 litri sta influenzando negativamente le vendite di auto nuove e usate.

Pertanto, i modelli equipaggiati con questo motore non saranno più identificati come "1.2 PureTech 100 CV", ma verranno semplicemente denominati "100 CV", come già evidenziato sul sito web del costruttore in Francia. Opel, parte del gruppo Stellantis, non ha mai utilizzato la denominazione PureTech, optando invece per "Turbo 100" o "130 CV" per descrivere le sue versioni del motore.

CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NULLA

I problemi di affidabilità del motore 1.2 PureTech hanno scatenato una crisi di fiducia senza precedenti tra i clienti. Nonostante ciò, Stellantis ha mantenuto il nome anche per il suo nuovo motore 1.2 mild hybrid (MHEV). Tuttavia, questa scelta ha suscitato perplessità tra i consumatori, portando il gruppo a precisare, a partire dalla primavera del 2024, che il nuovo 1.2 MHEV da 100 e 136 CV è completamente diverso dal precedente motore, in quanto dotato di una catena di distribuzione al posto della cinghia e progettato con un'architettura completamente rinnovata.

Il motore 1.2 PureTech, nelle varianti da 100 e 130 CV, utilizza una cinghia di distribuzione realizzata in gomma e fibra di vetro, che richiede sostituzioni regolari, solitamente tra i 60.000 e i 100.000 km. Tra i modelli che montano ancora questo motore con cinghia di distribuzione troviamo Peugeot 208, 2008 e 308. Al contrario, i nuovi modelli del gruppo Stellantis, come Citroën C3, C3 Aircross, Fiat Grande Panda e Opel Frontera, adottano un motore a combustione interna con catena di distribuzione. Quest'ultima, realizzata in metallo, è più durevole e non necessita di sostituzioni frequenti, riducendo così i problemi legati all’usura della cinghia, particolarmente evidenti su percorsi brevi.

USATO IN DIFFICOLTA’

Anche la Opel Corsa, a partire dalla fine di ottobre, sarà equipaggiata con questa nuova soluzione tecnica. La situazione è particolarmente critica per il mercato dell'usato. Per affrontare questi problemi e rassicurare i clienti, Stellantis ha implementato diverse iniziative. Tra queste, l'estensione della garanzia: a partire dall'estate, tutti i veicoli 1.2 PureTech venduti attraverso il programma di auto usate certificato Spoticar beneficiano di un'estensione della garanzia a "10 anni o 175.000 km". Questo programma copre i componenti contro guasti meccanici o elettrici causati da circostanze improvvise e impreviste.

La cattiva reputazione del motore 1.2 PureTech sta penalizzando non solo Stellantis, ma anche i suoi concorrenti. Alcuni rivenditori hanno dichiarato di rifiutare i veicoli equipaggiati con questo motore, rendendo complicato per i proprietari trovare un accordo di permuta vantaggioso. Nonostante le misure adottate da Stellantis, è difficile prevedere se saranno sufficienti a riconquistare la fiducia dei consumatori. Data la gravità dei problemi riscontrati, potrebbe essere necessario del tempo prima che la fiducia del mercato venga pienamente ristabilita.

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