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Caro voli, l'allarme del Codacons. L'Antitrust avvia un confronto con la Commissione Europea

Il problema del caro voli sembra sempre più lontano da una soluzione

Caro voli, l'allarme del Codacons. L'Antitrust avvia un confronto con la Commissione Europea
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 4 lug 2025

Il tema del caro voli è molto caldo, soprattutto in questo periodo con le vacanze estive alle porte. Il Codacons ha lanciato un nuovo allarme, condividendo alcuni numeri interessanti su questo fenomeno. Infatti, in base agli ultimi dati, a giugno in Italia i prezzi dei biglietti dei voli nazionali sono rincarati del +38,1% su anno e del +32,1% rispetto a maggio. Il motivo di questi rincari? Per l’associazione sono legati all’avvio delle partenze dei cittadini per le località di villeggiatura, un rialzo che proseguirà nelle prossime settimane, quando si intensificheranno i viaggi estivi degli italiani.

Il settore del trasporto aereo è caratterizzato poi da un vero e proprio caos sul fronte delle tariffe, con i costi accessori che possono far crescere di molto il prezzo finale del biglietto, fino ad oltre il 400% in più rispetto alla tariffa base. Basti pensare che nel 2024 la spesa complessiva dei passeggeri a livello mondiale per i servizi accessori (scelta del posto a sedere, trolley in cabina, assicurazioni di viaggio, bagaglio in stiva, pasti a bordo, ecc.) è stata di 148 miliardi di euro, e solo per il bagaglio a mano aggiuntivo da portare a bordo i viaggiatori hanno speso lo scorso anno 10 miliardi di euro a livello europeo.

Per l’associazione, questo mix tra caro-tariffe e scarsa trasparenza in fase di prenotazione pesa come un macigno sugli utenti italiani specie in occasione delle partenze estive e dei viaggi di Natale e Capodanno, e che sembra senza soluzione. Che la questione del caro voli siamo molto complessa lo denota il fatto che l’Antitrust ha fatto sapere di essersi rivolto alla Commissione Europea per verificare la situazione.

COSA DICE L’ANTITRUST


L’Autorità fa sapere che dall’indagine conoscitiva sugli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri per le rotte da e per Sicilia e Sardegna continua ad emergere la necessità di maggiore trasparenza. Per tale motivo, anche a seguito delle osservazioni ricevute dalle compagnie aeree dopo la pubblicazione del Rapporto Preliminare, l’Antitrust ha avviato un confronto con la Commissione europea. Si vuole quindi capire quali iniziative si possono adottare, nell’ambito dei propri poteri, in modo da agevolare la comparabilità delle tariffe aeree e migliorare così il funzionamento concorrenziale dei mercati interessati. Come andrà? Non possiamo fare altro che attendere novità. Intanto, l’Autorità ha approfondito il risultato della sua indagine conoscitiva. Ecco quanto è emerso:

L’Autorità ha pubblicato il Rapporto Preliminare contenente i principali esiti delle analisi svolte e ha rilevato possibili criticità in merito a trasparenza e comparabilità dei prezzi dei servizi di trasporto aereo. Dalle osservazioni al Rapporto giunte da parte dei soggetti portatori di interessi e dai successivi approfondimenti svolti, è continuata ad emergere una scarsa comparabilità dei prezzi dei biglietti aerei e dei servizi accessori esposti agli utenti, da cui derivano significativi costi di ricerca che rendono il consumatore meno consapevole delle variabili del prezzo nelle proprie decisioni d’acquisto, in quanto risulta difficile calcolare e confrontare il reale prezzo dei biglietti aerei.

In particolare, il tema della comparabilità delle offerte si pone in un contesto in cui l’acquisto di servizi accessori al volo – soprattutto scelta del posto, bagaglio in cabina, bagaglio da stiva – rappresenta un’opzione esercitata da quasi la metà dei viaggiatori. Il valore di questi servizi, peraltro, rappresenta una quota non trascurabile dei ricavi delle compagnie aeree. Per questo l’Autorità ritiene che l’utilizzo di strumenti che agevolino una piena ed efficace comparabilità delle offerte, anche con riferimento alle componenti di prezzo per i servizi opzionali, è molto rilevante per stimolare la mobilità della domanda e, quindi, per incentivare le imprese a competere sul prezzo.

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