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Emissioni 2025: per i ministri francesi, le norme UE avvantaggiano la Cina e Tesla

Per i ministri le multe devono essere sospese

Emissioni 2025: per i ministri francesi, le norme UE avvantaggiano la Cina e Tesla
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 27 gen 2025

Le normative 2025 sulle emissioni continuano a far discutere. Questa volta, a parlare sono i ministri francesi che chiedono alla Commissione europea di sospendere immediatamente il nuovo regolamento sulle emissioni delle automobili. Il motivo? La normativa avvantaggerebbe le case automobilistiche cinesi e Tesla. Secondo Bloomberg, il ministro per l'Europa Benjamin Haddad, il ministro dell'industria e dell'energia Marc Ferracci e i ministro della transizione ecologica Agnes Pannier-Runacher hanno commentato che l'attuazione del nuovo regolamento sarebbe un errore politico che danneggerebbe la credibilità della nostra Unione e la sua strategia industriale.

CAMBIARE LE REGOLE

Una posizione rigida si tradurrebbe in miliardi trasferiti ai produttori cinesi, alcuni dei quali hanno conquistato la loro quota di mercato europeo attraverso pratiche commerciali sleali, o a Tesla, il cui CEO Elon Musk sta apertamente attaccando le normative e i valori europei.

Come sappiamo, diverse case automobilistiche europee, l'associazione ACEA e alcuni Paesi UE, hanno messo in guardia sul rischio dell'entrata in vigore delle nuove normative. Per i costruttori che non saranno in grado di rispettarle, sono previste multe molto pesanti tanto che proprio di recente il Gruppo Volkswagen ha dichiarato che le norme UE sulle emissioni costeranno all'azienda 1,5 miliardi di euro.

Per evitare le multe, diverse case automobilistiche hanno fatto ricorso allo strumento del pooling. Infatti, Stellantis, Toyota, Ford, Subaru e Mazda intendono mettere virtualmente insieme le loro flotte con quella di Tesla per evitare di incorrere in pesantissime multe. A quanto pare, secondo gli analisti del Gruppo UBS, quest'anno Tesla potrebbe incassare più di 1 miliardo di euro dalle case automobilistiche rivali che hanno bisogno di aiuto per rispettare i più severi standard di inquinamento nell'Unione Europea.

I tre ministri parlano di una “spada di Damocle” che mette a repentaglio un settore che impiega circa 3,5 milioni di europei. Apprezzano che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen abbia deciso di aprire un dialogo sul futuro dell’industria automobilistica, ma affermano che le multe devono prima essere sospese. Nello specifico, propongono di consentire alle case automobilistiche europee di adeguare gli obiettivi da raggiungere nell'arco di tre-cinque anni, entro il 2030.

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