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Dazi sulle auto elettriche cinesi, solo piccoli ritocchi. Scattano da domani 5 luglio

Dazi sulle auto elettriche cinesi al via dal 5 luglio. Ecco le nuove tariffe doganali. Rincari in vista?

Dazi sulle auto elettriche cinesi, solo piccoli ritocchi. Scattano da domani 5 luglio
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 4 lug 2024

La Commissione Europea ha confermato i dazi sulle auto elettriche cinesi apportando solamente alcuni piccoli ritocchi alle nuove tariffe doganali. Dunque, a partire da domani venerdì 5 luglio entreranno in vigore i nuovi dazi sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria (BEV) dalla Cina.

Sulla base dell'indagine, la Commissione ha concluso che la filiera delle BEV in Cina trae vantaggio da sovvenzioni ingiuste, che stanno causando una minaccia di danno economico ai produttori di auto elettriche dell'UE. L'indagine ha inoltre esaminato le probabili conseguenze e l'impatto di queste misure sugli importatori, gli utenti e i consumatori di BEV nell'UE.

PICCOLI RITOCCHI AI DAZI

Come accennato all'inizio, Bruxelles ha apportato dei piccoli ritocchi alle nuove tariffe doganali che, ricordiamo, sono aggiuntive rispetto al 10% già in vigore.

  • BYD: 17.4%
  • Geely: 19.9% (20% in precedenza)
  • SAIC: 37.6% (38,1% in precedenza)

 

Per i produttori di auto elettriche in Cina che hanno collaborato all'indagine ma che non fanno parte del campione di riferimento, è previsto un dazio medio ponderato del 20,8% (21% in precedenza). Tutti i costruttori cinesi di modelli BEV che, invece, non hanno collaborato alle indagini saranno soggetti ad una tariffa doganale al 37,6% (38,1% in precedenza).

Questi dazi sono ancora provvisori e avranno una validità di 4 mesi. Prima di questa scadenza, dovrà essere presa una decisione definitiva sui dazi tramite un voto degli Stati membri dell'UE. Se arriverà un voto favorevole, i dazi diventeranno definitivi e avranno una durata di 5 anni. Al riguardo non possiamo certo non ricordare che la Germania è contraria a questa misura e si sta già muovendo per cercare di trovare una soluzione.

In ogni caso, le case automobilistiche dovranno presentare una garanzia alle autorità doganali nella forma che sarà decisa dalle dogane di ogni Stato membro. Le nuove tariffe saranno riscosse solamente quando sarà presa una decisione sui dazi definitivi.

La Commissione ricorda poi il "caso Tesla". La casa automobilistica, a seguito di una richiesta motivata, potrà pagare un’aliquota calcolata individualmente nella fase definitiva. Qualsiasi altra società che produce in Cina non selezionata nel campione finale e che desidera che la sua situazione particolare venga indagata può chiedere un riesame accelerato, in linea con il regolamento anti-dumping, subito dopo l'istituzione delle misure definitive. Il termine per concludere tale revisione è di 9 mesi.

SI CONTINUA A DISCUTERE

Anche se la Commissione Europea ha deciso di confermare i dazi, i colloqui con le autorità cinesi continuano. A quanto pare, le discussioni si sarebbero intensificate nelle ultime settimane dopo "uno scambio di opinioni tra il vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis e il ministro del commercio cinese Wang Wentao".

I contatti proseguono a livello tecnico al fine di raggiungere una soluzione compatibile con l'OMC, che affronti adeguatamente le preoccupazioni sollevate dall'Unione Europea. Qualsiasi risultato negoziato dell'indagine, fa sapere la Commissione, deve essere efficace nell'affrontare le forme dannose di sovvenzione che sono state identificate.

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