
16 Aprile 2023
Ransomware, brute force, DDoS e simili: lo zoo dei parassiti della criminalità informatica è in costante crescita e quasi nessuno se ne interessa fino a quando non è costretto a intervenire il disinfestatore. Ma attenzione: come un qualsiasi virus, i parassiti informatici possono colpire chiunque. Recentemente una nota società tedesca che opera proprio nel campo del software ha dovuto mettere offline i propri server a causa di un attacco informatico. Secondo l'azienda, il danno era limitato (solo) ai sistemi interni. I servizi cloud per i clienti sarebbero quindi stati risparmiati dall'attacco. Tuttavia, l'esempio dimostra che anche le aziende di software non sono immuni da attacchi informatici.
Anche se non vengono rubati dati e le operazioni produttive non vengono compromesse, ogni attacco blocca le capacità e rallenta la produttività, spesso per mesi. I cyberattacchi sono in aumento in tutto il mondo e causano danni per miliardi di dollari. Un’indagine internazionale condotta quest’anno ha dimostrato che in media un'azienda su due è stata vittima di un attacco informatico almeno una volta nel corso di un anno. Eppure, il software è la spina dorsale del mondo moderno. Tutto sta diventano più intelligente e connesso, anche la mobilità.
La mobilità elettrica è vista come una spinta alla digitalizzazione della mobilità motorizzata individuale. Ciò si traduce in una sempre maggiore interconnessione tra auto, stazioni di ricarica, operatori di rete e fornitori di energia. Tuttavia, questo aumenta inevitabilmente il rischio di guasti, poiché i guasti nei sistemi elettronici possono diffondersi oltre i singoli sottosistemi.
Di fronte a scenari orribili come un blackout, non è necessario bloccarsi come un coniglio di fronte a un serpente. Il modo migliore per ridurre i rischi informatici è una buona prevenzione. Un approccio orientato alla sicurezza è fondamentale. Ciò significa che l'aspetto della sicurezza deve essere saldamente ancorato già nella fase di progettazione e sviluppo. Anche se questo dovrebbe essere ovvio, non è sempre così. In quanto azienda basata sul software, per noi è importante non solo parlare di sicurezza informatica, ma anche essere un modello di riferimento per il settore.
Con le certificazioni, rendiamo visibile a tutti che la sicurezza delle informazioni e la protezione dei dati sono una priorità assoluta per Juice e che le misure corrispondenti vengono costantemente implementate. La norma ISO/IEC 27001 è sinonimo di questo e va da sé che le stazioni di ricarica devono soddisfare gli standard più elevati dell'industria automobilistica. Per questo motivo Juice è certificata anche secondo la norma ISO/SAE 21434 dal 2022. Ciò significa che tutti i sistemi elettronici, i componenti, il software e tutte le connessioni esterne sono trattati dal punto di vista della sicurezza informatica. La direttiva riguarda anche la gestione della sicurezza informatica lungo tutta la catena di fornitura. Lo standard è stato creato per i veicoli, ma riflette esattamente il nostro approccio "security by design", che abbiamo sempre coltivato. Le nostre stazioni di ricarica, ad esempio, sono tra le prime ad avere lo standard ISO 15118. Questo garantisce, ad esempio, che la connessione dati tra l'infrastruttura e il veicolo sia protetta da accessi indesiderati e manipolazioni esterne.
Nel complesso, l'infrastruttura di ricarica connessa e controllata in modo intelligente svolge un ruolo fondamentale per la mobilità elettrica, che ha superato la sua fase iniziale. Le stazioni di ricarica, infatti, stanno diventando nodi importanti con la crescente interconnessione di veicoli, sistemi di controllo domestico e fornitori di energia. Le stazioni di ricarica intelligenti non devono solo offrire un servizio ai conducenti di veicoli elettrici, ma essere anche un elemento stabilizzante nella rete elettrica. Il punto cruciale è il software. Da esso dipendono la connettività, la sicurezza e quindi la sostenibilità dei singoli dispositivi, in conclusione, dell'intera rete intelligente.
Tuttavia, la connessione intelligente non deve avvenire solo a livello tecnico, ma anche tra industria, fornitori di energia e autorità. Tutte le parti coinvolte devono rendersi conto che con ogni nuovo attore connesso alla rete e che comunica con gli altri, l'intera infrastruttura diventa più vulnerabile. Una protezione efficace contro gli attacchi informatici può quindi essere raggiunta solo quando la mobilità elettrica sarà intesa da tutte le parti come un sistema globale connesso. Si tratta di una consapevolezza che non deve tardare ad arrivare, poiché i settori dei trasporti e dell'energia sono tra le infrastrutture critiche che necessitano di una protezione speciale.
Questa rubrica è curata da Christoph Erni, fondatore e CEO di Juice Technology AG, produttore svizzero di stazioni e soluzioni di ricarica. Ha sempre avuto un'inclinazione pratica, tanto che ha lasciato la scuola poco prima del diploma di maturità per seguire un corso di economia aziendale all'università, per poi passare al settore informatico subito dopo. Ma a Christoph Erni questo non bastava: voleva di più! Circa 20 anni fa ha fondato la sua società di consulenza aziendale, la Erni Associates AG.
Nel 2014, notando la mancanza di soluzioni di ricarica adeguate, ha deciso di entrare nel settore della produzione e ha fondato Juice Technology AG. Nel suo primo anno di attività, l'azienda si è assicurata la pole position in questo segmento con la stazione di ricarica portatile Juice Booster 1 da 22 kW, e da allora è rimasta lì.
Christoph Erni, fondatore e CEO di Juice Technology
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Commenti
di incapaci ci sono stati anche tutti i ministri grillioti per correttezza
Io son già pronto a pagare il riscatto
Cringe
Tutti anziani, non boomer. Noi viviamo nel periodo di crisi, altro che boom.
Saremo collapser
Più che altro questo non ha il diploma ed ha seguito il corso di macroeconomia, finendo con le videolezioni sul python di udemy. sarà uno di quelli che si è costruito da solo con i soldi del padre?
Ma qualcuno può dire al Sig. Erni che la sua presentazione "ha lasciato la scuola poco prima del diploma di maturità per seguire un corso di economia aziendale all'università, per poi passare al settore informatico subito dopo" suona a chiunque con un minimo di capacità di lettura come un terribile campanello di allarme sull'incapacità di completare un percorso e di applicarsi in qualcosa? Poi magari nella pratica si è laureato con lode e specializzato, ma scritto così sembra proprio uno che ha "vivacchiato" negli anni dell'università pensando a tutto meno che a studiare, e che non si è mai impegnato nel portare veramente a termine qualcosa...
Si definisce indorare la pillola.
Non sei il primo che me lo dice. Si chiama empatia.
L'ape car
Il che significa che vivremo un altro boom economico?
O il nostro boom sarà diverso?
Coerente. Diventeremo tutti boomer, prima o poi...
Questo volevo dire!!!!
Grazie per averlo spiegato meglio di me.
Quindi non sto invecchiando!
Non volevo darti un like ma siccome io sono corretto e lo do sempre a chi ha ragione ho dovuto dartelo.
Magari lo fosse… obiettivamente, stanno ficcando tecnologia pure dove non serve, poi si lamentano dello shortage di componenti elettronici, etc etc
Un sacco di prodotti sono esercizi di stile fantasiosi e ben elaborati, che all’atto pratico sono utili quando un cul* senza buco.
aspetto l'apple car
Vuol dire che stai diventando un boomer
Tu si che sai tirare su la gente.
È la vecchiaia. Funziona così.
Che bel titolo. In poche parole dice tutto.
Io adoro da sempre l'informatica.
Da piccolo avrei voluto vederla ovunque.
Ora sto cambiando idea...