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Juice Technology è un'azienda con sede nella città di Bachenbülach nel cantone svizzero di Zurigo, che si occupa di prodotti per la ricarica delle auto elettriche, dai dispositivi mobili e compatti come Juice Booster ai grandi caricatori veloci. Il Gruppo Juice è presente in tutto il mondo.
Attualmente, l'azienda può contare su oltre 200 dipendenti, tra team di ricerca e sviluppo, produzione, marketing, amministrazione, acquisti, vendite e logistica. Fondatore e CEO di Juice Technology è Christoph Erni.
Quando si parla di ricarica, tutte le persone che possiedono un'auto elettrica sanno che devono fare i conti con cavi e prese di vario genere. Spesso ci vorrebbe un cavo "universale" in grado di poter gestire tutte o quasi le necessità per effettuare un rifornimento di energia, sia che ci si colleghi ad una normale presa domestica o ad una colonnina.
Una valida opzione è Juice Booster 2 che abbiamo anche avuto modo di provare. Si tratta di un "cavo tuttofare". Infatti, sostituisce wallbox, cavo Tipo 2 per le colonnine e permette persino di ricaricare attraverso le Schuko o presa italiana. Addirittura, utilizzando questo prodotto come una sorta di wallbox, sarà possibile ricaricare in corrente alternata fino ad una potenza massima di 22 kW. Il tutto a patto di avere una vettura a batteria in grado di accettare in AC una potenza così elevata. Solitamente, infatti, ci si ferma a 11 kW.
E per chi dispone di una normale presa di corrente nel box di casa, Juice Booster 2 permette di modulare la corrente da 6A a 32A. In questo modo sarà possibile evitare sovraccarichi dell'impianto elettrico dell'abitazione. Questo "cavo universale" per la ricarica, comunque, riconosce automaticamente la spina utilizzata e si adatta di conseguenza. Sul fronte della sicurezza è molto utile la presenza di un sensore che monitora la temperatura della presa.
Le prese casalinghe possono non essere adatte a sopportare per diverse ore carichi importanti e, per questo, possono surriscaldarsi. In caso venisse rilevata una temperatura eccessiva, Juice Booster 2 stacca la ricarica per consentire il raffreddamento della presa, per poi provare a riprenderla successivamente con potenze minori.
Juice Booster 2 è anche impermeabile con grado di protezione IP67, resistente allo schiacciamento da veicolo e utilizzabile in presenza di temperature comprese tra -30 e +50 gradi. I kit base si può trovare su Amazon a poco meno di 1.000 euro. Poi, a seconda delle proprie necessità, è possibile aggiungere ulteriori connettori.
Per chi vuole, invece, una wallbox completa, connessa e facile da gestire, l'azienda propone Juice CHARGER me. L'idea che sta alla base di questo prodotto è quella di creare qualcosa di plug and play. Il collegamento alla linea elettrica è l'unica cosa da fare. Un passaggio che dovrà essere effettuato da un elettricista che avrà il compito di verificare se l'impianto è in grado di gestire i carichi necessari per ricaricare un'auto elettrica o se deve essere adeguato.
Questa wallbox è certificata secondo i requisiti ISO 15118. Una volta collegata alla presa di ricarica dell'auto elettrica, la stazione riconosce automaticamente ogni veicolo progettato per il protocollo standard Plug and Charge e precedentemente registrato nel caricatore con l'ID veicolo: il processo di ricarica si avvia immediatamente. Il lettore RFID integrato è posto dietro il pannello frontale. Il prezzo medio di questo prodotto si aggira poco sotto i 1.000 euro.
Juice Technology va oltre questi due prodotti. Infatti, realizza anche Juice Ultra, una colonnina per la ricarica rapida delle auto elettriche e offre l'applicazione j+ pilot che propone una valutazione completa di tutti i dati importanti del veicolo e della ricarica.
j+pilot offre una panoramica di tutte le operazioni di ricarica, compresi i costi e le fonti di alimentazione. Nell'analisi del consumo energetico complessivo viene considerato anche il cosiddetto "vampir drain", ovvero l'energia consumata dal veicolo quando è fermo. Offre anche l'analisi delle distanze percorse e un registro di viaggio che, una volta stampato, può essere utilizzato per scopi fiscali.
L’obiettivo della società è assicurare che ogni aspetto della sua attività, dallo sviluppo all’approvvigionamento, alla produzione e all’uso finale, sia il più economico, ecologico e socialmente sostenibile possibile. Juice pianta tutti gli alberi necessari per neutralizzare le emissioni di CO2 generate dalla produzione e dal trasporto dei suoi prodotti.
Il produttore di stazioni di ricarica ha inoltre fatto esaminare il suo sistema di gestione ambientale basato sugli standard ISO 14001 da un'agenzia di controllo indipendente autorizzata che ha confermato che i suoi processi di produzione sono rispettosi dell'ambiente. Inoltre, ha riconosciuto che questo approccio "verde" si riflette in tutti i livelli dell'azienda.
La società svizzera, nel realizzare le infrastrutture di ricarica, ha prestato molta attenzione non solo alla sicurezza fisica, ma anche a quella software seguendo due approcci importanti, il "Software First" e la "Security by Design", che garantiscono la piena conformità agli standard di sicurezza informatica.
Juice lo fa utilizzando i propri chipset, criptando le comunicazioni come pratica standard e testando continuamente tramite ingegneri software indipendenti e il proprio programma interno di bug bounty. Ecco perché è importante e di cosa si tratta.
L'azienda si concentra anche sul miglioramento continuo della sicurezza interna attraverso misure di protezione adeguate contro le minacce esterne. Con la certificazione dei suoi sistemi in base allo standard internazionale leader per la sicurezza informatica, ISO/IEC 27001, l'azienda invia anche un chiaro messaggio all'esterno sul suo impegno per la sicurezza interna. Questa certificazione dimostra che le misure precauzionali per garantire la sicurezza delle informazioni e la protezione dei dati sono in atto e regolarmente controllate.
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