
02 Maggio 2022
Pony.ai, azienda che si occupa dello sviluppo di auto a guida autonoma, supportata da realtà come Toyota, ha annunciato di aver ottenuto il permesso di utilizzare i suoi robotaxi come "taxi tradizionali" all'interno della città di Guangzhou. In altri termini, la licenza ottenuta permetterà all'azienda di addebitare i costi delle sue corse ai clienti. Si tratta della prima volta che la Cina rilascia una licenza di taxi dedicata a una flotta di veicoli a guida autonoma senza che la società collabori con un operatore taxi tradizionale.
La licenza sottopone le flotte di veicoli di Pony.ai alle stesse regole che regolano i tradizionali taxi a guida umana nel Paese.
L'azienda inizierà ad offrire i servizi di trasporto a pagamento nel distretto di Nansha a Guangzhou, a maggio grazie ad una flotta di 100 auto. Le persone potranno prenotare una corsa utilizzando l'app PonyPilot+ tra le 8:30 e le 22:30, con tariffe basate sulla "tariffa standard dei taxi a Guangzhou".
Non sono stati forniti dettagli sui veicoli che saranno utilizzati. Tuttavia, Pony.ai ha diffuso immagini di un modello Lexus equipaggiato con la piattaforma hardware sviluppata da Pony.ai per la guida autonoma. Vale la pena di notare un dettaglio molto importante. I veicoli non saranno senza conducente. Infatti, almeno inizialmente, davanti siederà sempre un autista pronto ad intervenire in caso di necessità.
Tuttavia, l'obiettivo di Pony.ai è quello di arrivare a proporre un servizio di robotaxi basato davvero su auto senza conducente. La società ha fatto poi sapere che conta di allargare la disponibilità del suo servizio di taxi ad altre aree della città anche se non sono state fornite precise tempistiche.
Per ottenere la licenza, Pony.ai ha dovuto superare una serie di test di sicurezza oltre a soddisfare precisi requisiti come, per esempio, avere almeno 24 mesi di test di guida autonoma in Cina o in altri Paesi, almeno 1 milione di chilometri di km di test e almeno 200 mila km di test all'interno dell'area di test designata di Guangzhou.
Vale la pena di notare che Guangzhou non è la prima città in cui Pony.ai addebiterà un costo per il suo servizio di trasporto. La società, insieme a Baidu, aveva ricevuto a novembre 2021 a Pechino un permesso per addebitare il costo del trasporto ai passeggeri all'interno di una piccola zona pilota.
Pony.ai sta anche testando veicoli autonomi a Shanghai e Shenzhen, oltre a Fremont e Irvine in California. Se i servizi di traporto a pagamento a Guangzhou e Pechino avranno successo, Pony.ai intende espandere la presenza dei suoi robotaxi ad altre due grandi città cinesi il prossimo anno, con un'ulteriore espansione prevista per il 2024 e il 2025.
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Commenti
La guida è autonoma ma è supervisionata costantemente e quindi si deve pagare un taxista che guidi anche se non mette le mani sul volante se non di tanto in tanto per correggere la guida autonoma. Il costo è quello di un taxy normale e quindi non è conveniente se non per la novità di vedere quanto è capace di fare la guida autonoma. Alla Toyota gli servirà sicuramente per aumentare le conoscenze in questo campo a costo zero perché il passeggero paga.
Ma se investe una persona, chi lo fa il primo soccorso ?
Ok, ogni piccola passo avanti "sociale" va bene, dato che il maggior problema è convincere la politica della cosa, ma da dire che se dovesse andare a sostituire "pari pari" un taxi tradizionale, anche dove non è un servizio di lusso come in Italia, la cosa farebbe poca differenza.
Sarebbe poi da sapere quanto costa un viaggio medio (e spiegato) in taxi da quelle parti e magari le regole (la tratta è da A a B o possono salire persone a metà percorso? per esempio)
Esatto, le aziende che stanno sperimentando questi servizi hanno potuto partire offrendo, in forma limitata, servizi di trasporto non commerciali, cioè offrendo i viaggi gratis. Adesso, dopo aver soddisfatto alcuni requisiti, stanno iniziando ad arrivare le prime licenze per poter offrire i servizi a pagamento.
Probabilmente perché prima potevano avere la licenza per sperimentare senza poter far pagare il “servizio”. In questo caso ha senso specificarlo
A pagamento, cioè che ti pagano loro per usarlo?
Altrimenti specificarlo non avrebbe senso :D