
09 Settembre 2021
Italvolt investirà 4 miliardi di euro per realizzare la prima Gigafactory italiana per la produzione di celle per le batterie. Un progetto estremamente ambizioso visto che la fabbrica è destinata a diventare la più grande in Europa e la dodicesima al mondo. A quanto comunica la società, l'impianto sarà di 300 mila metri quadrati e avrà una capacità fino a 45 GWh (con la possibilità di salire a 70 GWh). Inoltre, darà lavoro a 4.000 persone. La Gigafactory, dunque, sarà molto importante anche per l'economia locale visto che darà un forte impulso all'occupazione e all'indotto.
Attualmente il sito dove realizzare la struttura non è ancora stato individuato, ma Italvolt ha fatto sapere che si stanno valutando tre località. La tabella di marcia prevede che le attività produttive inizino nel 2024. Complessivamente si tratterà di uno dei progetti industriali più importanti degli ultimi anni in Italia. La fabbrica sarà progettata dalla divisione Architettura di Pininfarina che punta a voler realizzare un'impianto attento all'impatto ambientale e sociale. A collaborare al progetto pure Comau che si occuperà di realizzare un laboratorio di ricerca e sviluppo dove si lavorerà alle nuove tecnologie del settore della mobilità elettrica.
La produzione di celle per le batterie è un mercato in fortissima crescita (entro il 2030 la domanda aumenterà a livello globale di 17 volte fino a circa 3.600 GWh) e la nuova Gigafactory italiana si inserisce perfettamente in questo scenario per poter diventare uno dei punti di riferimento a livello europeo. Questo sito sarà quindi in grado di contribuire con la sua produzione all'aumento della domanda di celle all'interno del mercato europeo. Un'operazione che rientra perfettamente negli obiettivi dell'Europa di diventare una delle protagoniste nel campo della produzione delle batterie.
Infatti, l'Unione Europea sta spingendo per aumentare la produzione di celle nel continente per competere con la Cina, che attualmente ospita circa l'80% della capacità produttiva mondiale, con l'obiettivo di diventare autosufficiente entro il 2025. Si ricorda, infine, che Italvot è stata fondata da Lars Carlstrom che ha creato pure Britishvolt che realizzerà una Gigafactory nel Regno Unito.
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Commenti
Fatti un favore, smettila di farti ridere dietro che ad ogni post dimostri di non avere la più pallida idea di cosa stai parlando. Sia Ferrari che Fiat sono sempre degli stessi proprietari, la famiglia Agnelli - Elkann, che, forse ne sanno un attimino più di te, hanno pensato fosse meglio avere una percentuale di un grande gruppo automobilistico multinazionale che la totalità di un piccolo costruttore italiano. Magari avrebbero dovuto chiedere consiglio a te...
La ferrari è prevalentemente italiana, la fiat venduta dopo che si è entrati nell'euro.
Perdere aziende italiane non è un problema monetario ma amministrativo e legislativo. Ergo, con una buona gestione sarebbero rimaste italiane.
Ecco, appunto, e poi dici che non dovrei prenderti per un'anatra. Ma ti rendi conto delle c#####e che spari?
- I soldi all'estero ci andavano allegramente da molto prima dell'Euro, non c'era un solo industrialotto della Brianza o palazzinaro romano senza il conto in Svizzera.
- La Ferrari è controllata da una società olandese.
- Lancia vende solo la Y e praticamente solo in Italia.
- La Fiat fa parte del gruppo Stellantis, che comprende Chrysler e Jeep (USA), Peugeot e Citroen (Francia), Fiat, Lancia, Alfa Romeo e Maserati (Italia), la sede è ad Amsterdam.
- Elettrodomestici in Italia non ne facciamo più da decenni, la Wirlpool che sta chiudendo a Napoli fa(ceva) lavatrici industriali.
- L'ultimo impianto siderurgico a ciclo completo, dal minerale all'acciaio, è quello di Taranto, e sta per chiudere pure lui.
Dai, smettila di fare queste figure barbine, tu l'università non sai neanche in quale quartiere sia, non è proprio possibile che qualcuno che si spaccia per ricercatore universitario ignori che l'economia si basa sulle multinazionali, sulla divisione dei compiti, sul mercato aperto. Ti rendi conto o no che se mettessimo i dazi sugli elettrodomestici esteri poi dall'estero metterebbero i dazi sulle nostre esportazioni? Se l'economia gira solo tra me e te andiamo in miseria tutti e due, visto che né tu né io abbiamo le risorse per produrre tutto in casa. Quella di cui parli tu è un'economia di sussistenza, quella che abbiamo dovuto sopportare nel 1940-45, con gli orti di guerra, le tessere annonarie e la borsa nera. Bei tempi, vero?
Non mi sembra che per esempio qualcuno si sia messo a fare Ferrari, Fiat o Lancia, per esempio....
Non mi sembra poi che l'Italia sia indietro nel settore della siderurgica.
Mi dispiace che tu la pensi così, anche mio padre mi disse che per lui tornare a una moneta nazionale non è conveniente perchè debole.
Intanto però guarda caso ora che c'è l'euro i soldi stanno andando via dall'Italia e siamo costretti a chiedere prestiti, guarda caso.
Con una moneta nazionale quello che guadagni lo trasformi in economia per il paese.
Certo, magari dovremmo comprarci elettrodomestici a prezzi più alti e se ti dicessi sticaxxi? Che è niente in confronto a tutti gli altri guadagni? Che poi ci sono aziende che fanno elettrodomestici anche in italia, dalle lavatrici fino al frigorifero.
Poi pensa se io e te avessimo una moneta nostra, l'economia gira tra me e te. Ma se tu fai un'unica moneta e siamo in quattro per esempio, succede che magari a noi due non rimangono soldi e agli altri due si (germania, banca centrale, lussemburgo, olanda etc.)
Se uno scrive come un'anatra e professa idee degne di un'anatra certo che lo prendo per un'anatra, mi pare giusto... Vabbè, evidentemente a Cagliari sono di bocca buona e si accontentano anche di te.
"I prezzi li stabilisci tu" solo per una ridottissima nicchia di prodotti, e solo finché qualcuno non si mette a studiare il tuo prodotto ed a farlo magari meglio di te ed a prezzi più bassi. Alcuni esempi? I kiwi sono originari della Nuova Zelanda che era praticamente l'unica a coltivarli e ad esportarli, poi l'Italia è riuscita a superare la Nuova Zelanda per essere a sua volta superata dalla Cina, che ora produce il doppio di Italia e Nuova Zelanda messe insieme.
In Giappone fanno dell'eccellente whisky "scozzese", premiato in molti concorsi internazionali.
L'Italia ha superato la Francia anche per numero di medaglie nella prestigiosa competizione internazionale Champagne & Sparkling wine world championships, la più importante graduatoria mondiale di vini spumanti.
https://www.fanpage.it/attualita/lo-spumante-batte-lo-champagne-bollicine-italiane-le-piu-premiate-al-wine-world-champnships/
Ma credi davvero che la produzione di confettura d'arance di Sicilia basti per compensare l'import di gas naturale e di prodotti petroliferi?
Ma mi stai pigliando per fesso o cosa? Dimmi dove abiti, magari siamo vicini così ti vengo a trovare e vediamo se hai il coraggio di dirmi queste cose in faccia ignorante di sto caxxo.
La mia università esiste ed è Unica di Cagliari, settore Scienze naturali.
Non ti azzardare a diffamare, mai più! Mai!
Se vuoi fare l'eroe, ti lascio il mio numero di telefono così mi chiami o vengo io da te se non vivi lontano e vediamo se continui a sparare caxxate.
Poi spiegami perchè dovrei raccontare balle, se le avessi raccontate avrei optato per dire che sono un riccone con progetti attivi in tutto il mondo.
Comunque parli di prezzi competitivi per poter vendere all'estero? Competizione e concorrenza non esiste se il prodotto italiano può essere fatto solo in Italia e quindi non è riproducibile all'estero. I prezzi li stabilisci tu! Perchè solo tu stai facendo quel prodotto! Faccio un esempio stupido, una marmellata di arance di sicilia la puoi fare solo qui in Italia!
Ah, quindi il commercio con l'estero serve! E deve essere anche fatto a prezzi competitivi, altrimenti le nostre "maree di prodotti" non le venderemo mai a nessuno, e senza investire tanti bei soldi (quelli veri, i tollini non valgono) nessun prodotto rimane competitivo a lungo, gli altri non rimangono certo a guardare. Allora in che modo una moneta locale dovrebbe migliorare la nostra competitività con l'estero? Se adoperi una politica protezionista nei confronti degli investitori esteri come puoi sperare di rimanere competitivo nei pochi settori in cui siamo ancora messi bene?
Fai molto bene a non parlare della tua "università" per evitare una bella querela, sono praticamente sicuro che tu non abbia mai visto una università in vita tua, e spacciarti per "ricercatore" mentre dici assurdità degne dell'ultimo degli illetterati lo dimostra. Volevo giusto vedere cosa ti saresti inventato...
Di roba "appetibile" da vendere all'estero c'è una marea di prodotti, possiamo permetterci di creare prodotti gastronomici d'eccellenza fino ad arrivare anche ad altri settori di tessile, automobilistica e altro. Di prodotti a vendere all'estero ce ne sono davvero tanti, almeno per quanto riguarda l'Italia. Per cui tutti i soldi che ci danno, in euro, e che noi convertiremmo in Lira poi li useremo per comprare all'interno della nostra nazione altri prodotti, oppure di usarli per comprare prodotti esteri (in primis elettronica).
Uno, della mia università a te non deve fregare nulla e non metto pubblicamente quasi niente. A che ti serve sapere quel'è la mia università? A che scopo?
Vergogna? Tu sei pazzo.
Ed allora spiega ad un povero ign0r@nte, fai una buona azione! Se in una nazione non riusciamo a produrre beni e servizi appetibili dall'estero come faremo poi a comprare dall'estero la roba che ci serve? Magari stampando tonnellate di tollini che dopo poco nessuno vorrà più? Direi che c'è proprio poco da capire, se vendi allora puoi comprare, purtroppo non ti regala niente nessuno...
P.s. Quale sarebbe questa tua università? Cos'è, ti vergogni di dirlo o si vergognano loro di ospitarti?
Praticamente ogni popolo funziona così, si interfaccia dai livelli bassi di scambi fino a quelli più alti.
Nella tua università, che spero proprio sia ben lontana dall'Italia, non ti hanno insegnato a rispondere nel merito? Lo avevi già detto prima che ci sono dei Paesi tanto tanto felici dove la gente si scambia soldi e servizi solo tra vicini di casa e stanno benissimo, io ti ho semplicemente chiesto QUALI sarebbero questi Paesi. Ce la fai a dare una risposta sensata che è una o vuoi continuare a fare la figura del babbeo? E poi spiegami questi felicissimi abitanti del paese tuo come fanno a riscaldarsi, cucinare o viaggiare, sempre che non abbiano ciascuno un pozzo di petrolio in giardino
Hai questa opinione sulle università italiane? Deludente.
Io non so dove tu viva ma nel mio paese e così a livello regionale c'è un continuo scambio di oggettistica, riciclando. Così come avviene per la maggior parte del cibo, qui viene autoprodotto. Questo è già uno dei sistemi di cui stiamo parlando, e che ne stai parlando tu stesso ma non lo sai perchè ignori e neghi. Se passiamo poi a un livello superiore, gli scambi sono di prodotti e servizi provenienti dall'esterno della Regione, che ora non ho voglia ne il tempo di addentrarmi. Mi annoi.
Spiegami dove sarebbero "attualmente" esistenti questi benedetti sistemi economici e quanto starebbero bene quelli che non sono in grado di produrre prodotti competitivi con l'estero ma dall'estero devono approvvigionarsi di materie prime e di prodotti che non sono in grado di costruire a casa. Forse stai parlando del Paese di Fantasilandia dove gli Umpa-Lumpa vivono felici e contenti come facevano i loro trisnonni? È questo che hai studiato nella tua famosa università di Paperopoli?
Vedo che non hai capito minimamente la catena produttiva.
Il bello è che parli di "illusioni" e "sogni" quando sono sistemi economici esistenti sia in passato che attualmente.
Sei tu che stai sognando in quanto ignorante e quindi incapace di comprendere
Infatti nel mondo ci sono solo auto economiche dal rapporto km\l altissimo.
ma fammi il piacere va.
di scadente ci sono solo i tuoi commenti
"Nel familiare predilige l'usato." Finché non cade a pezzi o si bucano i pantaloni
"Il locale predilige l'agricoltura" Da fare esclusivamente con la zappa a mano o con l'aratro tirato dai buoi
"regionale servizi di trasporto e altro" Trasporto a dorso di mulo o carretto a mano
"nazionale settori ancora più specializzati, fornitura di acqua e luce." Acqua solamente se a monte c'è una sorgente, e luce solo nelle zone dove c'è una diga per l'idroelettrico.
Sognare è bello ma, purtroppo, i mulini bianchi non sono mai esistiti e si stava molto peggio quando i traffici internazionali non esistevano o erano limitati al commercio delle spezie e dei prodotti coloniali. Se non produci a prezzi competitivi non vendi, e se non vendi non puoi comprare niente, semplice. Questo vale per il singolo, per la famiglia, per la piccola impresa o per l'intera nazione, i giri viziosi che puoi fare all'interno di ognuna di queste realtà non portano niente al livello successivo, inutile illudersi
Non è autarchia, anche se può sembrarti. E' differenziare i livelli economici, come dici tu: familiare, locale, regionale, nazionale e mondiale.
Nel familiare predilige l'usato.
Il locale predilige l'agricoltura
regionale servizi di trasporto e altro
nazionale settori ancora più specializzati, fornitura di acqua e luce.
L'autarchia la trovi tra i commerci familiari con quelli nazionali, in questo caso non ci sono scambi, poichè una famiglia non ha da soddisfare una nazione. Ma tra familiari e locale c'è scambio, e gli scambi finiti nel locale si interfacciano con quelli regionali, e così via via crescendo.
Un modello in realtà usato più volte in passato e sempre stato vincente.
sarebbe il parametro principe di cui tener conto: quanto pago per spostarmi poco? se poi te la vuoi comprare lo stesso perché la guida Di Caprio, prego. Ma siamo seri: auto così patetiche non esisterebbero nemmeno se non ci fossero così tanti incentivi statali. Che, secondo me, dovrebbero essere vietati per auto tanto scadenti
Nella sua categoria è la migliore
La 500 è era proprio l'auto col peggior rapporto prezzo / autonomia di tutte le auto in vendita in un recente studio
"Ma proprio l'opposto" finché non dovevi chiedere un mutuo, fare il pieno di benzina o comprare qualcosa dall'estero... Stai scherzando o cosa? Se in famiglia vi scambiate i soldi tra di voi fate circolare la vostra privata economia ma le bollette non le pagate e per il pranzo dovrete arrangiarvi con quello che cresce nei vasi in balcone! Ma sul serio credi che la soluzione sia il ritorno all'autarchia, che non ha funzionato neanche cent'anni fa?
Io quei tempi non li ricordo minimamente così, ma proprio l'opposto.
Se non sei competitivo non vendi? Perchè, in che cosa devi essere competitivo? A fare elettronica? Esistono tantissime attività che sono slegate dalla competizione e che fanno guadagnare solo le persone all'interno della nazione e fanno circolare l'economia.
Non vedo quello che dici ella 500 e.
Ci si è svegliati perché gli stati spingono su quello, arrivando ai blocchi alle vendite da un certo anno e dando incentivi.
ma pur con gli incentivi l' elettrico ad oggi è solo per pochi che se lo possono permettere e nei pochi luoghi attrezzati.
C'è un ben specifico tipo di persone che "rimane della sua idea" a dispetto della realtà dei fatti, e sono i "diversamente intelligenti".
La realtà dei fatti è che il mondo è cambiato e noi, con le nostre fabbrichette, non siamo stati in grado di adeguarci, salvo poche eccezioni, perché non siamo riusciti ad uscire dalla logica artigianale degli industriali di famiglia, in cui il nonno crea, il padre sviluppa, il figlio distrugge ed il nipote vende.
Possiamo avere le lire, gli euro, le dracme o i tollini della padania ma non cambierebbe assolutamente niente, se non sei più competitivo non vendi e se non vendi non hai i soldi per comprare quello che ti serve, c'è poco da gestire ed amministrare.
Secondo te quanti tollini dovremmo pagare per ogni litro di petrolio, sempre se troviamo qualcuno che li vuole?
Per il resto ricordo benissimo la nostra liretta che si svalutava fino al 20% l'anno, le code ai distributori ogni volta che aumentava la benzina, le crisi economiche... Bei tempi, vero?
Autonomia, tempi di ricarica, rendimento, software... Siamo, rimasti a guardare Tesla per 10 anni e all'improvviso ci siamo svegliati. Purtroppo però stiamo solo elettrificando auto a benzina, non stiamo pensando al futuro, perché servirebbero investimenti esorbitanti, soldi che il nostro mercato già in affanno non ha
Con 280 miliardi di recovery fund a disposizione ognuno spara la cifra più alta possibile. In realtà per costruire una Gigafactory 100 milioni bastano e avanzano.
Ma il problema non è l'importo, il problema è regalare soldi pubblici a personaggi sospetti, che non possiedono nessuna azienda e che sono stati condannati già in passato per frode fiscale.
Spero che la magistratura italiana tenga gli occhi aperti, e anche la Guardia di Finanza. Una speranza mal riposta probabilmente.
Io rimango dell'idea che è solo questione di saper gestire e amministrare. Non avendolo fatto in maniera corretta, c'è stato i tracollo.
Petrolio e gas li compriamo come li acquistiamo ora, solo con la moneta nazionale. Già ti ricordi quando c'era la lira, non sei nato ieri.
Ma qui si parla di qualche milione e non di miliardi di euro.
Eggià, se esportiamo i nostri prodotti da regione a regione poi il petrolio ed il gas ce li regalano... Ma in che università ti saresti laureato, quella di Paperopoli? Finché c'era la lira la Cina era un Paese in via di sviluppo ancora neanche entrato nel WTO, potevamo esportare i nostri prodotti e le nostre conoscenze in moltissimi Paesi perché i nostri prezzi erano competitivi e la nostra tecnologia all'avanguardia. Ora, a forza di decenni di padroncini evasori fiscali senza la minima voglia di investire in ricerca e sviluppo e di figli di papà che hanno saputo solo distruggere quanto appena ereditato siamo decaduti un bel po', ma il fatto di avere l'Euro anziché la Lira conta come i cavoli a merenda, anzi come il consumo di mozzarella in confronto coi laureati in ingegneria civile
http://www.tylervigen.com/spurious-correlations
P.s. Di paesi disastrati con la loro bella moneta nazionale ce ne sono parecchi, non credo che in Venezuela o in Turchia siano tanto contenti della loro valuta...
2010 - Termini Imerese: il futuro è elettrico. Pronti 350 milioni dalla Regione.
2014 - Il programma prevede che la società Blutec del gruppo Metec riavvii il lavoro nello stabilimento di Termini. L’investimento per la prima fase è di 96,5 milioni di euro, altri 200 milioni sono previsti per il programma di produzione delle auto ibride.
2019 - Termini Imerese, domiciliari per i vertici Blutec. Distratti finanziamenti pubblici per 16,5 milioni
Blutecdi Temini Imerese
Però quello che ha scritto è tutto vero. Non va bene frignare ma nemmeno fingere che stia andando tutto bene.
No, qui non si può.
A quel punto lo dovrebbero scrivere su tutti gli articoli, pensi che VW oToyota non paghino nulla per fare il lancio di un proprio modello? Pensi che Tesla non paghi nulla per dare una pompata ai prorpi titoli finanziari?
Alla fine diventerebbe come il popup di accettazione dei cookies, un orpello inutile.
Come no?! E' pieno di precedenti, soprattutto in Italia.
Contento te...
Guarda che la Lira era una moneta bilanciatissima, usata per tenere l'economia locale e far girare i soldi all'interno dello Stato.
Il fatto che c'erano solo trasformazioni di materie prime, non è una giustificazione. Guarda infatti oggi come l'Italia riesce a esportare tantissimi prodotti da Regione a Regione e qualcosina anche all'estero. Tutto ciò grazie all'inventiva degli italiani che sono riusciti finalmente a capire il patrimonio mondiale che disponiamo grazie alla vastità dei differenti ambienti naturali protagonisti di questa meravigliosa penisola.
No caro mio, non ci siamo, serve assolutamente una moneta nazionale per far girare l'economia all'interno della nazione, costruendo un futuro ecosostenibile del nostro paese con una cultura millenaria.
Il fatto che diventò così debole è per il marcio che c'è stato dagli anni 90 fino a praticamente adesso nelle poltrone del parlamento.
Inutile dire che sarebbe stata la fine, senza vedere ulteriormente.
Le soluzioni, all'epoca, c'erano ed erano tantissime. Ovviamente, la mala politica ha distrutto tutto e non ha permesso nessuna manovra per tenerci l'identità nazionale.
Oltre al fatto che la moneta nazionale permette di far girare molto meglio l'economia locale rispetto a una moneta continentale.
Infatti gli effetti di oggi si vedono, l'Italia non ha più soldi e deve chiederli all'Europa sovrana.
Il solito italiano che si piange addosso e frigna.. se fossero tutti come te saremmo a livello kongo .. menomale che siete pochi
Si ..assolutamente
Si come no ..la lira ..la potentissima lira.. saremmo stati a livello della bulgaria con la leva ... confronto con dollaro sterlina e euro impietoso ... sarebbe stata la fine con una moneta cosi debole ..a meno che non sarebbe deciso di chiudere i confini e isolarci dal mondo
Ma perche' non torniamo allo scudo (moneta del regno delle due Sicilie. Cosi risolviamo la questione meridionale :).
La lira e' stata la sintesi dell'unita' Italiana (che molti dicevano non esistesse). L'euro lo sara' di quella europea (che altrettanti dicono non esista) ...
ciao salutami tua mamma
Per prima cosa PIANTALA di spammare propaganda sovranista (sì, la tua lo è, inutile che lo neghi) altrimenti ti segnalo per spam. In secondo luogo, signor "laureatori ercatoresotuttoio" cerca di essere più rispettoso verso chi si degna di risponderti, chi si loda e si vanta dimostra fi essere un niente condito di nulla. Solo pensare che un Paese come il nostro la cui industria si basa(va) sulla trasformazione delle materie prime che non abbiamo e sulla vendita dei nostri prodotti all'estero possa migliorare rinchiudendosi nel suo angolino è un'idea degna di un totale incompetente, altro che università
Io discuto e dico la verità da informato, tu sei solo una capra. Ecco il punto, comunque certo, sono sempre felice e disposto a insegnare ai somari come te concetti di scienza (in cui sono laureato e sono ricercatore) ma anche di altri settori che mi piacciono.
Per prima cosa, vai e impara il concetto di sovranismo, perchè quello che dico io non c'entra nulla.
La moneta nazionale, erige un'identità del popolo e impedisce che l'economia vada verso l'estero.
Poichè l'Italia ha avuto una storia turbolenta per la sua unione, dare maggiore autonomia alle Regioni permetterebbe di decentralizzare il governo attuale. decentralizzazione non significa perdita di comunicazione e collaborazione, bada bene.
Ma chittesenc...? Se non vuoi discutere con me vattene un po' dove meriti di essere mandato, e soprattutto smettila di postare boiate di propaganda sovranista! Siamo nel 21° secolo da una ventina d'anni, non so se te ne sei accorto, ascoltiamo musica inglese, guardiamo film americani, partite di calcio brasiliane e eventi sportivi neozelandesi, possiamo acquistare prodotti cinesi o coreani... Ancora con l'identità nazionale come nei primi del 19° secolo stai? Ma svegliati!
Ma se sei solo un ignorante, vorresti anche provare a discutere con me? Poraccio... ma lascia perdere che non capisci nulla e non sai nulla.
La moneta nazionale serve per dare identità a un popolo come l'Italia che è , paesaggisticamente parlando, un agglomerato di vari ambienti naturali che hanno determinato un'evoluzione eterogenea dei popoli che ci vivono.
Ma tu sei ignorante, come hai dimostrato più e più volte, quindi non so quanto possa valere una discussione con uno come te.
Non si può fare una truffa del genere.
Basterebbe una scritta "articolo in collaborazione con...". Come succede altre volte.
Mica pretendo che campino d'aria.
Complimenti per la fantasia! Peccato, non li fanno più i trollini di una volta... Vabbè, un click su "ignora"e sparisci per sempre. Addio!
Giusto! Nel 1992 un gruppo di pericolosi magistrati sovversivi ha avuto l'ardire di indagare i poveri politici dell'epoca che, come si era sempre fatto, prendevano le loro dovute tangenti su ogni cosa che gli passava a tiro, gestivano la cosa pubblica come se fosse cosa loro e tutti eravamo felici e contenti! Quant'era bella la finanza nazionale, vero?