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Auto, la stretta cinese sulle terre rare ferma la produzione della Suzuki Swift

La carenza di materiali strategici sta complicando la gestione delle catene di forniture delle case automobilistiche

Auto, la stretta cinese sulle terre rare ferma la produzione della Suzuki Swift
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 5 giu 2025

Come se non bastassero i dazi sulle auto voluti da Trump, ci si mette pure la Cina con una stretta sulle terre rare che pareva diretta a colpire soprattutto gli Stati Uniti ma che, invece, nei fatti sta influenzando anche la produzione delle fabbriche europee e pure di quelle giapponesi. Stando a quanto riporta Reuters, infatti, proprio la stretta sulle esportazioni delle terre rare sarebbe il motivo che ha portato Suzuki e fermare per alcuni giorni la produzione in Giappone della Swift.

NUOVI PROBLEMI PER l’INDUSTRIA AUTO

La decisione presa dalla Cina di limitare le esportazioni di una vasta gamma di terre rare ha sconvolto le catene di approvvigionamento fondamentali per le case automobilistiche, i produttori aerospaziali, le aziende di semiconduttori e gli appaltatori militari di tutto il mondo. Anche alcuni stabilimenti europei di componenti per auto hanno sospeso la produzione e Mercedes sta valutando modalità per tutelarsi dalla carenza di terre rare pur trovandosi al momento in una situazione abbastanza tranquilla dato che adotta una strategia per tutte le materie prime critiche acquistate direttamente e indirettamente, che garantisce la domanda a lungo termine e mitiga i rischi di fornitura a lungo termine.  BMW invece dichiarato mercoledì che parte della sua rete di fornitori è stata colpita dalle restrizioni all’esportazione imposte dalla Cina.

Tornando a Suzuki, inizialmente la casa automobilistica aveva fatto sapere di aver fermato la produzione della Swift dal 26 maggio al 6 giugno, adducendo come causa la carenza di componenti. Stando al nuovo rapporto di Reuters, pare che la produzione inizierà a riprendere progressivamente nello stabilimento di Sagara il 13 giugno, per poi tornare a pieno regime dopo il 16 giugno, poiché “le prospettive di fornitura dei componenti sono ora più chiare“.

Insomma, a causa della stretta sulle terre rare, l’industria auto sta affrontando nuove problematiche in un momento già molto complesso.
 
[Fonte]

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