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Autovelox, avanti con il censimento nazionale

Con la collaborazione del Ministero dell'Interno e dell'Anci, sarà eseguita un'operazione trasparenza, una ricognizione di tutti i dispositivi di controllo della velocità attualmente in uso

Autovelox, avanti con il censimento nazionale
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 17 apr 2025

Il ministro Salvini aveva chiesto un'operazione "trasparenza", con un censimento degli autovelox presenti sul territorio italiano come passo necessario per arrivare a risolvere il problema di omologazione dei dispositivi di rilevamento di velocità. Alla fine di marzo, il ministro aveva sottolineato durante un question time alla Camera:

Non si sa quanti e quali autovelox ci siano sulle strade italiane. Con la collaborazione del Ministero dell'Interno e dell'Anci, intendo eseguire un'operazione trasparenza, una ricognizione di tutti i dispositivi di controllo della velocità attualmente in uso.

Dunque, per fare chiarezza il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, aveva scritto una lettera al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi e al presidente di ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, Gaetano Manfredi, chiedendo collaborazione per svolgere una ricognizione sul territorio nazionale dei dispositivi di controllo della velocità attualmente in uso, sia da parte degli organi di polizia stradale che degli enti proprietari, su tutto il territorio italiano.

Obiettivo di questo "censimento" è accertare il numero dei dispositivi effettivamente utilizzati, verificare i dispositivi non conformi alle regole di approvazione e, con i dati raccolti, capire l'impatto delle nuove regole di omologazione ai fini della sicurezza dei cittadini.

Censimento che, a quanto pare, è stato avviato da parte del Ministero degli Interni come emerge da una circolare datata 16 aprile che lasciamo in fonte.

RISPOSTE ENTRO IL 31 MAGGIO

Per aderire alla richiesta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si pregano le SS.LL di voler avviare una ricognizione dei dispositivi di controllo da remoto della velocità attualmente in uso sul territorio da parte degli enti proprietari, al fine di accertare sia il numero dei dispositivi effettivamente utilizzati sia il relativo regime di approvazione. Non saranno compresi nella ricognizione gli organi di polizia stradale dello Stato. Si pregano, pertanto, gli Uffici in indirizzo, ciascuno per il proprio ambito territoriale di competenza, di voler dare corso alla summenzionata ricognizione, utilizzando la scheda che si allega, coinvolgendo tutti i soggetti interessati. Si confida, al riguardo, nella consueta collaborazione delle SS.LL. e nella tempestività delle risposte che dovranno pervenire a questa Direzione Centrale per l'Amministrazione Generale e le Prefetture-Uffici Territoriali del Governo entro e non oltre il 31/05/2025.

I destinatari sono le prefetture che quindi dovranno dialogare con le forze dell'ordine locali (no gli organi di Polizia dello Stato) che dovranno comunicare quanti dispositivi di rilevazione della velocità possiedono e il relativo regime di approvazione. Le prefetture dovranno poi fornire i dati raccolti entro il 31 maggio.

ANCI INTANTO…

L'Associazione dei Comuni italiani si era già mossa qualche giorno fa e ha predisposto una "maschera di ricognizione online da compilare entro lunedì 28 aprile". Entro fine mese, dunque, i Comuni dovranno fornire le informazioni richieste.

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