Carburanti, allineamento accise: per il diesel fino a 1,5 centesimi al litro in più
Il percorso di allineamento durerà 5 anni; presto in Consiglio dei Ministri

L'allineamento delle accise diesel e benzina sta arrivando davvero. Sul tavolo del Consiglio dei ministri sta infatti per essere presentato il provvedimento molto discusso che porterà gradualmente ad allineare l'accisa del diesel a quella della benzina. Come scritto in passato, si procederà ad aumentare quella sul gasolio e a ridurre quella sulla benzina. Si tratterà di un percorso che durerà 5 anni. Si procederà con 1 o 1,5 centesimi all'anno.
Visti i maggiori volumi del diesel rispetto alla benzina, il maggiore gettito derivante da questa manovra sarà utilizzato per il trasporto pubblico locale. In particolare, in passato si parlava che i maggiori fondi avrebbero permesso di trovare la copertura finanziaria per poter rinnovare il contratto nazionale del trasporto pubblico locale.
LO VUOLE L’UE
Di questa manovra se ne discute da tempo e non sono mancate le polemiche, soprattutto da parte delle associazione dei consumatori. In ogni caso, la strada è segnata e il Governo andrà avanti in questa direzione. Del resto, si era impegnato con l'Unione Europea ad eliminare i cosiddetti Sussidi ambientalmente dannosi tra cui anche il vantaggio fiscale sul diesel. Ricordiamo che oggi l'accisa sul diesel è pari a 0,6174 euro al litro, mentre quella sulla benzina di 0,7284 euro al litro.
Una volta approvata la "riforma" sulle accise, ogni anno e per i 5 successivi anni, ci sarà un aumento di 1 o 1,5 centesimi per l'accessi del diesel e una contestuale riduzione equivalente per quella della benzina. A fissare l’aliquota delle accise sarà comunque un decreto interministeriale dell’Ambiente, dell’Economia, dei Trasporti e dell’Agricoltura.
I COMMENTI DEL CODACONS
Non si è fatto attendere il commento del Codacons che ha calcolato quanto potrebbe pesare sulle tasche degli italiani questa manovra che comunque non riguarderà gli autotrasportatori.
Il Codacons ha calcolato i potenziali effetti di una simile misura per gli automobilisti italiani a seconda del tipo di alimentazione delle autovetture. In Italia su un parco auto circolante pari a 40,5 milioni di vetture, il 42% è la quota di quelle alimentate a benzina, 40,9% quelle a gasolio. Questo significa che ad oggi circolano nel nostro Paese circa 17 milioni di auto a benzina, e oltre 16,6 milioni di auto diesel.
Nel caso di aumento/riduzione di 1 centesimo…
Un aumento delle accise di 1 centesimo di euro per il gasolio equivale ad una maggiore spesa da +0,61 euro su un pieno da 50 litri, se si tiene conto anche dell’Iva applicata sulle accise. In un anno la maggiore spesa, considerando una media di due pieni al mese, sarà quindi pari a +14,64 euro ad autovettura, con un aggravio complessivo da +243 milioni di euro annui sulla totalità delle auto diesel circolanti in Italia. In 5 anni la misura costerebbe in totale circa 1,21 miliardi di euro ai proprietari di autovetture alimentate a gasolio. Di contro, una riduzione di 1 centesimo per le accise sulla verde, comporterebbe un risparmio complessivo per gli automobilisti che possiedono auto a benzina da 249,7 milioni di euro annui, -1,25 miliardi in 5 anni.
E in caso di aumento/riduzione di 1,5 centesimi…
Se invece l’aumento delle accise fosse di 1,5 centesimi, la maggiore spesa per un pieno di diesel, considerata anche l’Iva, sarebbe di 0,915 euro, +21,96 euro all’anno nell’ipotesi di due pieni al mese, con un aggravio complessivo da +364,5 milioni di euro annui sulle famiglie che possiedono autovetture diesel, +1,82 miliardi in 5 anni. Tuttavia una identica riduzione da 1,5 centesimi sulla benzina comporterebbe un risparmio da 374,5 milioni di euro annui per la platea di automobilisti con vetture alimentate a verde, -1,87 miliardi di euro in 5 anni.