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Uber rende più semplice viaggiare con animali da assistenza

Negli USA arriva una funzione che va incontro alle persone con disabilità.

Uber rende più semplice viaggiare con animali da assistenza
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Manuel Micaletto
Manuel Micaletto
Pubblicato il 4 feb 2025

Uber lancia negli Stati Uniti una funzione dedicata a chi viaggia con animali d’assistenza, puntando a rendere più trasparente l’interazione tra passeggeri e autisti. Per anni le politiche di Uber in materia sono state conformi alle leggi statali e federali: possono cioè viaggiare in qualsiasi momento e senza costi aggiuntivi. Tuttavia, per evitare situazioni spiacevoli, con l'annullamento delle corse da parte degli autisti una volta appresa la presenza di un animale assieme al cliente, l'azienda introduce ora una novità.

Da oggi, gli utenti possono infatti dichiararsi proprietari di cani guida o da servizio direttamente nell’app, aggiungendo un’opzione che avvisa i conducenti in anticipo della presenza di un compagno a quattro zampe. Un tentativo di ridurre le cancellazioni improprie, ancora troppo frequenti nonostante le normative ADA (Americans with Disabilities Act) e le policy aziendali.

Il sistema, sviluppato in due anni di consultazioni con associazioni per i diritti delle persone con disabilità, permette di compilare un modulo nelle impostazioni del profilo e scegliere se informare gli autisti. Chi opta per la notifica attiva un meccanismo di controllo: se un conducente tenta di annullare la corsa all’arrivo, riceve un avviso che ricorda il divieto legale di rifiutare animali d’assistenza e le sanzioni previste, tra cui l’espulsione definitiva dalla piattaforma. Una misura che mira a dissuadere comportamenti discriminatori senza obbligare gli utenti a rivelare dettagli sensibili, come richiesto dalla legge ADA.

Il bilanciamento tra privacy e sicurezza è delicato. Uber precisa che non può richiedere documentazione specifica (vietata dall’ADA), ma invita gli autisti a porre domande legittime se il ruolo dell’animale non è evidente. Diverso il discorso per gli emotional support animal, su cui i driver mantengono discrezionalità. A differenza del servizio Uber Pet, inoltre, gli animali d’assistenza non prevedono costi aggiuntivi per pulizie: eventuali addebiti abusivi possono essere contestati per il rimborso.

A proposito di Uber, tra le novità più recenti implementate in Italia, a cominciare da Milano e Roma, c'è il servizio "for Teens" per consentire agli adolescenti (tra i 14 e i 17 anni) di effettuare corse autonomamente pur sotto la supervisione dei genitori tramite l'app.

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