Clepa lancia l'allarme: dal 2020 i fornitori auto hanno perso 86.000 posti di lavoro
Nonostante le previsioni secondo cui sarebbero stati creati oltre 100.000 nuovi posti di lavoro entro il 2025, la realtà è stata una perdita netta di quasi 56.000 posizioni.

I settore automotive in Europa è in difficoltà e i dati di mercato degli ultimi tempi e gli allarmi delle associazioni di categoria lo dimostrano chiaramente. Ad evidenziare nuovamente il momento difficile per questa industria ci pensa Clepa, cioè l'associazione europea dei produttori di componentistica che lancia l'allarme.
Secondo l'associazione, dal 2020 sono andati persi circa 86.000 posti di lavoro nel settore. Dato certamente preoccupante che emerge da uno studio di Clepa sulla filiera automotive. Entriamo più nei dettagli.
TIMORI PER IL FUTURO
L'associazione evidenzia che nonostante le previsioni secondo cui sarebbero stati creati oltre 100.000 nuovi posti di lavoro entro il 2025, la realtà è stata una perdita netta di quasi 56.000 posizioni. La Germania è stata la nazione europea più colpita, con il 60% delle perdite totali di posti di lavoro e si stima che tra il 2020 e oggi sono andati persi circa 52.000 posti di lavoro.
Il futuro desta molte preoccupazioni visto che solo nei primi sei mesi del 2024 sono stati annunciati ulteriori 32.000 tagli di posti di lavoro, superando il periodo peggiore della pandemia, quando nella seconda metà del 2020 erano stati annunciati 29.000 tagli.
Queste perdite sono causate dal calo della domanda, dall'aumento dei costi di produzione e dagli investimenti ritardati in nuove tecnologie.
Inoltre, la redditività nel settore delle forniture resta insufficiente per sostenere gli investimenti essenziali necessari per la transizione verde e digitale dell'Europa. Sebbene il surplus commerciale mostri comunque segnali di ripresa, i fornitori europei stanno perdendo il loro vantaggio competitivo nella creazione di valore globale.
Clepa aggiunge che solo il 20% dei posti di lavoro previsti nella filiera dei veicoli elettrici si sono concretizzati. Infatti, dal 2020 sono stati creati solo 29.000 posti di lavoro, di cui circa 19.000 legati alle tecnologie dei veicoli elettrici.
La salute della filiera dell'automotive è fondamentale non solo per l'industria automobilistica, ma anche per la competitività industriale dell'Europa. Mentre la redditività nel settore continua a calare e gli investimenti diminuiscono, la filiera è sottoposta a un'enorme pressione per raggiungere gli obiettivi della transizione.
Per questo, secondo Clepa è necessaria un intervento urgente da parte della politica per salvaguardare il futuro dell'automotive europeo e impedire un'ulteriore erosione della competitività del settore. Il Segretario generale CLEPA, Benjamin Krieger, ha commentato:
Gli ultimi dati sono un chiaro campanello d'allarme. L'industria automobilistica, una pietra angolare dell'economia europea, sta affrontando una svolta. Per salvaguardare i posti di lavoro, accelerare la doppia transizione e riguadagnare la nostra competitività globale, abbiamo bisogno di una ricalibrazione normativa. Ciò significa abbracciare l'apertura tecnologica negli standard CO2, garantire un accesso equo ai dati di bordo e, in generale, rafforzare l'economia e la competitività dell'UE. Senza un'azione decisa, l'Europa rischia di perdere la sua leadership nel settore automobilistico.