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Anas, perquisite alcune sedi. La Guardia di Finanza indaga per tangenti

Per il ministro Salvini, chi ha sbagliato paghi. Anas ha espresso piena fiducia nell'operato della Magistratura

Anas, perquisite alcune sedi. La Guardia di Finanza indaga per tangenti
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 4 ott 2024

La Guardia di Finanza di Milano ha effettuato una serie di perquisizioni in diverse sedi dell'Anas. Stando a quanto emerso, le Fiamme Gialle hanno acquisito una serie di documenti relativi ad un'inchiesta su appalti stradali che vedrebbe coinvolte 9 persone e 3 società. Le accuse sarebbero quelle di corruzione, turbata libertà degli incanti e rivelazione di segreti d’ufficio.

PRESUNTE TANGENTI PER GLI APPALTI

Più nello specifico, il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano ha effettuato perquisizioni nelle sedi Anas di Milano e Roma oltre che presso tre società di esecuzione lavori, tra cui il Consorzio Stabile Sis dove comunque c'è stata solamente un'acquisizione di documenti.

Si indaga su presunte tangenti per un valore di diverse centinaia di migliaia di euro legate ad un'inchiesta della Procura di Milano che vede al centro appalti per lavori stradali per un valore attorno ai 400 milioni di euro. Sarebbero indagate 9 persone tra cui 2 funzionari Anas. Insomma, si ipotizza che una serie di appalti per la realizzazione di alcune strade tra la Lombardia e il Nord-Est del Paese siano stati pilotati in cambio di tangenti.

Con questa operazione della Guardia di Finanza, inquirenti e investigatori sono andati a caccia di carte e dispositivi informatici per trovare riscontri alla loro ipotesi.

Dal Consorzio Stabile Sis è stato precisato che "né la società né alcuno dei propri dirigenti e/o amministratori risultano indagati, né tantomeno, gli uffici societari sono stati interessati da alcuna perquisizione o sequestro da parte di organi di polizia giudiziaria, che, viceversa, hanno provveduto esclusivamente all'acquisizione di documentazione aziendale, anche contabile pertinente all'indagine in corso, ai sensi dell'art. 248 cpp".

SALVINI: SE QUALCUNO HA SBAGLIATO PAGHI

Sull'inchiesta è intervenuto anche il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini che ha dichiarato:

Mi auguro che gli inquirenti facciano bene e in fretta il loro lavoro. E se c’è qualcuno che ha sbagliato che paghi. A quanto so, parlando con l’amministratore delegato sono alcuni episodi che iniziano a risalire dal 2020. Quindi facevo altro nella vita però a prescindere da quello se c’è qualcuno che ha fatto qualcosa di sbagliato ne deve pagare le conseguenze.

Anas, in una nota, ha espresso piena fiducia nell'operato della Magistratura e sta fornendo tutta la necessaria collaborazione alle Autorità.

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