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Ricambi auto usati sul web, attenzione alle truffe: l'allarme di Ada. Come difendersi

Attenzione alle truffe dei ricambi usati delle auto venduti sul web. Ecco come difendersi

Ricambi auto usati sul web, attenzione alle truffe: l'allarme di Ada. Come difendersi
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 26 set 2024

In tempi di crisi economica si cerca di risparmiare in tutti i modi, anche per quanto riguarda la manutenzione delle auto. Per questo, se possibile, gli italiani provano a rivolgersi al mercato dell'usato per reperire parti di ricambio che servono per riparare le loro vetture.

La crescita di questo mercato ha purtroppo ingolosito i malviventi. Anselmo Calò, presidente dell’Ada (Associazione degli autodemolitori italiani), negli ultimi giorni ha lanciato l'allarme su di una truffa che riguarda i pezzi di ricambi usati messi in vendita sul web.

COME FUNZIONA LA TRUFFA

Stando a quanto racconta il presidente dell'Ada, i malviventi avrebbero utilizzato indebitamente il nome di aziende vere e proprie sul mercato per raggirare le persone. Addirittura, come riporta Quattroruote, sarebbero stati clonati siti internet e profili Facebook. I clienti, dunque, si trovavano davanti a siti o profili social che all'apparenza sembravano essere quelli reali. In realtà, erano stati clonati e sulle pagine erano riportati contatti (numeri di telefono…) differenti da quelli dell'azienda reale e che variavano continuamente.

Come funziona la truffa? Il cliente finito sul sito o sul profilo Facebook clonato, effettuava l'acquisto. Per il pagamento, veniva chiesto di eseguire un bonifico con un IBAN solitamente collegato ad una carta prepagata. In alcuni casi, i malviventi avevano clonato pure la fattura. Il cliente, dunque, ricevendola pensava che fosse tutto in ordine e che la transazione fosse regolare.

Purtroppo, il ricambio acquistato ovviamente non arrivava e provando a chiamare i numeri di telefono utilizzati in precedenza, si scopriva che non erano più raggiungibili. Insomma, uno schema ben congeniato, con le persone che si accorgevano di essere state truffate solamente alla fine.

Le aziende coinvolte ovviamente hanno già sporto denuncia e stando a quando racconta Anselmo Calò, presto anche la sua associazione presenterà un dossier in merito alla Polizia Postale, dato che le forze dell'ordine hanno tutti gli strumenti per rintracciare i malviventi.

COME DIFENDERSI?

Nel frattempo, come si può fare per evitare di cadere in queste truffe? Al riguardo, Ada offre alcuni suggerimenti. Il primo è quello di verificare con attenzione l'inserzione, facendo una ricerca sull'azienda/demolitore che offre i ricambi sul web. Meglio ancora, sottolinea l'associazione, sarebbe fare una ricerca anche sulla ragione sociale dell’impresa.

Inoltre, prima di effettuare il pagamento, è importante farsi mandare via email l’indicazione delle modalità di pagamento e di spedizione. A quel punto è possibile verificare l'IBAN di provenienza. Infine, Ada suggerisce di non effettuare pagamenti verso carte prepagate o su conti intestati a persone fisiche visto che chi vende online dispone di conti aziendali.

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