Cerca

Dazi auto elettriche, la Cina ricorre al WTO

Dalle parole ai fatti, il Governo cinese ricorre al WTO contro i dazi sulle auto elettriche cinesi istituiti dalla Commissione Europea

Dazi auto elettriche, la Cina ricorre al WTO
Vai ai commenti 93
Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 10 ago 2024

Il Governo di Pechino aveva fatto capire che non sarebbe rimasto fermo dopo la decisione della Commissione Europea di istituire nuovi dazi per le auto elettriche prodotte in Cina. Tariffe doganali che hanno fatto discutere e non sono mancate nemmeno polemiche in seno all'Unione Europea con alcuni Paesi membri contrari e diversi costruttori che hanno espresso tutte le loro perplessità.

Ma la Commissione è andata avanti e, adesso, stando a quanto riferisce Automotive News Europe, Pechino ha deciso presentare formalmente un reclamo all'Organizzazione mondiale del commercio. In particolare, ha presentato un ricorso al dipartimento per la risoluzione delle controversie tra gli Stati membri del WTO.

La sentenza nella conclusione provvisoria dell'UE è priva di fondamento fattuale e legale. Ha violato gravemente le regole del WTO e ha minato la cooperazione globale per affrontare il cambiamento climatico.

IL RICORSO

Stando a quanto riportato, il Governo cinese avrebbe motivato il ricorso con l'obiettivo di salvaguardare i diritti e gli interessi dell'industria dei veicoli elettrici e la cooperazione tra la Cina e l'Unione Europea, nonché la stabilità della filiera di fornitura dei veicoli elettrici. Pechino invita quindi l'Unione Europea a correggere immediatamente i propri errori.

I rapporti tra Pechino e l'UE hanno toccato nuovi minimi negli ultimi mesi, dopo che la Commissione ha avvicinato la propria politica nei confronti della Cina a quella degli Stati Uniti. Come abbiamo visto, l'introduzione dei dazi sulle auto elettriche prodotte in Cina ha inasprito i rapporti già tesi con questo Paese, tanto che il Governo di Pechino aveva sin da subito minacciato ritorsioni in alcuni settori industriali.

Tra le case automobilistiche cinesi più colpite dai dazi c'è SAIC con una tariffa doganale del 37.6% che va aggiungersi a quella del 10% già presente in precedenza per le vetture made in Cina. Geely del 19,9% e BYD del 17,4%. Valori differenti in base al livello di cooperazione offerto durante l'indagine svolta dalla Commissione Europea.

Questi dazi, va detto, sono ancora provvisori e avranno validità fino a novembre. Prima di questa scadenza, dovrà essere presa una decisione definitiva sui dazi tramite un voto degli Stati membri dell'UE. Se arriverà parere favorevole, i dazi diventeranno definitivi e avranno una durata di 5 anni.

Il ricorso al WTO da parte della Cina si unisce alle proteste sollevate da alcune associazioni e industrie europee sul rischio che i dazi possano portare solamente ad una guerra commerciale con conseguenze negative per le imprese.

Ti potrebbe interessare:
Commenti Regolamento