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Incentivi auto 2024, preoccupano i tempi di attuazione

Le associazioni di categoria temono che il ritardo dei nuovi incentivi possa paralizzare il mercato

Incentivi auto 2024, preoccupano i tempi di attuazione
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 3 feb 2024

Il Governo ha presentato il primo febbraio il nuovo Ecobonus 2024 che prevede un nuovo schema che permetterà di ottenere un contributo fino a 13.750 euro per l'acquisto di una nuova auto elettrica a fronte della rottamazione di un vecchio veicolo. Tuttavia, per l'entrata in vigore dei nuovi incentivi ci vorrà tempo. Si stima che bisognerà attendere almeno la metà del mese di marzo.

Proprio le tempistiche stanno preoccupando le associazioni di categoria che temono che il mercato possa risentirne visto che le persone ovviamente aspetteranno l'entrata in vigore del nuovo Ecobonus per poter approfittare dei maggiore sconti. Effettivamente, i dati di gennaio 2024 del mercato auto, pur positivi nel loro complesso, hanno messo in luce un evidente rallentamento delle immatricolazioni delle elettriche e delle Plug-in probabilmente proprio dipeso dall'attesa dei nuovi incentivi.

I numeri sono molto chiari in tal senso. Per i modelli BEV ci sono state solamente 2.984 immatricolazioni. Parliamo di un calo del 10,8% e di uno share di appena il 2,1%. 4.105 i modelli Plug-in immatricolati. Flessione del 33,1% e share del 2,8%. Dunque, le associazioni di categoria, pur apprezzando la nuova struttura degli incentivi, chiedono al Governo di fare presto.

I TIMORI

Timori condivisi da Motus-E che invita alla massima rapidità nel processo attuativo in modo da evitare il rischio di una paralisi di mercato.

Al Tavolo Automotive il Governo ha ufficializzato l’attesa revisione dell’Ecobonus, che potrà senz’altro accelerare lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia, assottigliando il gap che ci separa dagli altri grandi Paesi europei. Adesso diventa essenziale la massima rapidità nel processo attuativo, affinché gli incentivi arrivino velocemente ai cittadini, che in questa fase di passaggio da uno schema incentivante all’altro stanno inevitabilmente rinviando gli acquisti, con il rischio di generare una pericolosa paralisi del mercato.

Come avevamo già visto, anche UNRAE chiede che il Governo sia veloce nel completare l'iter per rendere disponibili i nuovi incentivi, soprattutto alla luce dei dati del mercato di gennaio che mostrano un deciso rallentamento del mercato delle elettriche e delle Plug-in.

Il Decreto finalizzato dal MIMIT ha intrapreso l’iter amministrativo di ratifica da parte degli altri Ministeri interessati e della Presidenza del Consiglio, cui seguirà il vaglio della Corte dei Conti: considerando i tempi per esaurire i vari passaggi autorizzativi e per aggiornare la piattaforma di Invitalia, i nuovi incentivi saranno operativi non prima della metà di marzo 2024, con il rischio concreto che nel frattempo il mercato rimanga paralizzato. I timori di un’attesa deleteria per il mercato sembrano confermati dal forte rallentamento non solo della raccolta ordini, ma anche delle immatricolazioni di auto BEV e PHEV, che a gennaio si fermano a quota 2,1% per le BEV e 2,8% per le PHEV: in totale, una quota del 4,9% di auto con la spina, la più bassa da Gennaio 2021.

Positivo il giudizio sugli incentivi da parte di Anfia che auspica che il nuovo Ecobonus possa entrare in vigore il prima possibile.

Siamo fiduciosi che il nuovo piano incentivi presentato in occasione dell’incontro plenario del Tavolo Sviluppo Automotive, nei prossimi mesi possa sostenere la domanda, contribuendo al raggiungimento di un livello fisiologico delle immatricolazioni nel 2024. Bene per l’aumento degli importi unitari per l’acquisto delle auto elettriche, per la progressività del bonus in funzione della classe Euro del veicolo rottamato e per l’estensione degli incentivi a tutte le persone giuridiche con l’eccezione dei concessionari – misure fondamentali nella direzione della graduale decarbonizzazione e del rinnovo del parco circolante. Auspichiamo che sia rapido l’iter di pubblicazione del DPCM che disciplinerà il nuovo schema di incentivazione, così da rendere presto effettive le misure.

Più critica la posizione di Federauto che parla di ritardi del Governo rispetto alle richieste avanzate già oltre un anno fa dalla filiera automotive. In ogni caso, auspica che il nuovo Ecobonus possa entrare in vigore il prima possibile.

Apprezziamo lo sforzo e l’impegno del Ministro Urso nel modificare l’attuale schema di incentivi che ha dimostrato di non funzionare in modo efficace a causa degli stringenti paletti in termini di platea dei beneficiari e soglie. Tuttavia, il nuovo provvedimento arriva con forte ritardo rispetto alle richieste avanzate già oltre un anno fa dalla filiera automotive, con tutte le problematiche connesse alla sfasatura temporale tra la ‘politica dell’annuncio’ e l’effettiva operatività delle misure, che inevitabilmente sta impattando sugli ordini di acquisto. In attesa dei nuovi e più elevati contributi, cresce freneticamente l’indecisione e la confusione tra la clientela, la quale decide di procrastinare gli acquisti dei veicoli nuovi, in particolare di quelli elettrici e plug-in, per avere un quadro più chiaro e definitivo prima di valutare l’opportunità di una sostituzione. Tale fenomeno si ricava dai numeri di gennaio, in cui la flessione dell’elettrico del -13,3% rispetto a gennaio 2023 (che aveva a sua volta fatto già registrare un calo del -8,6%) mostra un peggioramento nella preferenza di acquisto di veicoli che dovrebbero contribuire in primis alla transizione ecologica.

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