Cerca

Italia in ritardo sulle auto elettriche? Ministro Pichetto: colpa degli stipendi bassi

Servono incentivi più ampi ma lo Stato non può permetterseli

Italia in ritardo sulle auto elettriche? Ministro Pichetto: colpa degli stipendi bassi
Vai ai commenti 359
Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 16 nov 2023

In Italia, il mercato delle auto elettriche cresce lentamente, molto più lentamente di altri grandi Paesi europei come la Germania e la Francia. Nello scorso mese di ottobre, per esempio, il market share dei modelli a batteria in Italia era appena del 4,1%.

Si tratta di un tema molto discusso su cui è intervenuto, adesso, il ministro Gilberto Pichetto Fratin durante l'Automotive Business Summit 2023 de Il Sole 24 Ore. Per il ministro, il problema principale è legato ad un fattore economico. In Italia, infatti, gli stipendi sono troppo bassi.

La natura del ritardo in Italia della transizione verso le auto elettriche è un fatto principalmente di ordine economico perché il salario medio italiano avrebbe bisogno di un'integrazione almeno del 50 o 60% per essere alla pari del salario tedesco.

SERVONO INCENTIVI, MA…

Per il ministro, servirebbe un incentivo per l'elettrico molto più ampio di quello attuale per permettere alle persone in Italia di acquistare un'auto elettrica.

Si dovrebbe di fatto avere un incentivo, una contribuzione pubblica per l'elettrico di dimensioni, triple, quadruple rispetto all'attuale stanziamento.

C'è un problema, però, ed è quello delle risorse a disposizione, non sufficienti. Lo Stato non può permettersi interventi di questo tipo.

Noi abbiamo anche un bilancio dello Stato che non può permettersi interventi di questo genere, quindi il percorso è quello che riguarda il sistema industriale, il sistema produttivo per arrivare a dei prezzi che siano compatibili con il mercato.

Un problema che si intreccia con quello del rinnovo del parco circolante. Come sappiamo, in Italia l'età media delle vetture è molto alta, tanto che abbiamo un parco circolante tra i più vecchi in Europa. La rottamazione delle auto più inquinanti è sicuramente importante ed è una priorità ma pure in questo caso, lo Stato non ha risorse per portare avanti un'operazione massiccia.

Tornando alle elettriche, il ministro cita anche il caso della Spagna, dove la crescita di questo mercato è lenta sempre a causa degli stipendi bassi e degli alti costi delle BEV.

Anche in Spagna, ad esempio, non tira così tanto l'elettrico perché naturalmente se il mezzo costa 70.000, 80.000, 60.000 euro con un salario medio di 1.200 euro vuol dire che ci vorranno 4 o 5 anni di lavoro per raggiungere quell'obiettivo. E' una questione di tempi, di salari, di cultura. Peraltro, nel piano nazionale integrato energia e clima, io ho previsto sei milioni al 2030 perché sono convinto che andando avanti ci sarà una crescita molto più accentuata.

Ti potrebbe interessare:
Commenti Regolamento