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UNRAE: "si aggrava il ritardo dell'Italia nella transizione energetica"

Le ibride al primo posto, scendono benzina e diesel, sale il noleggio a lungo termine

UNRAE: "si aggrava il ritardo dell'Italia nella transizione energetica"
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 28 giu 2023

Nel 2022, il mercato auto italiano ha registrato il secondo peggiore risultato degli ultimi dieci anni. Questo è quanto emerge dalla "Sintesi Statistica 2022", uno studio annuale di UNRAE che fotografa lo stato del mercato automotive italiano. Ma non è tutto perché stando allo studio, emerge un quadro di notevole ritardo del mercato italiano nella transizione energetica.

IL MERCATO AUTO NEL 2022

Stando a quanto raccontato da UNRAE all'interno dello studio, nel 2022 ci sono state 1,317 milioni di immatricolazioni, poco al di sopra del livello più basso toccato nel 2013 con 1,304 milioni. Alla fine dello scorso anno, il parco circolante del nostro Paese era composto da 44 milioni di veicoli, di cui 39 milioni con anzianità media di 12,5 anni e il 25% ante Euro 4.

Non bene le elettriche e le Plug-in la cui crescita ha subito una battuta d'arresto. Rispetto all'anno precedente si sono perse circa 20.000 immatricolazioni. Si è passati, infatti, da 136.800 a 116.500. La quota complessiva è stata di appena l'8,8%. L'Italia, dunque, si è posizionata all’ultimo posto fra i cinque maggiori mercati d’Europa. Come evidenzia UNRAE, questo ritardo ha anche un preciso peso sull'ambiente a "causa di una discesa molto lenta delle emissioni di CO2, appena un grammo nel 2022, da 119,7 a 118,7 g/Km". Tutto questo, afferma l'associazione, nonostante nel frattempo siano migliorate le prestazioni delle auto BEV e PHEV, soprattutto sul fronte dell'autonomia. Andrea Cardinali, Direttore Generale di UNRAE, spiega:

A rallentare la transizione energetica e il processo di decarbonizzazione sono stati i ritardi sul fronte delle infrastrutture di ricarica, la cronica penalizzazione fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo, le ‘storture’ introdotte nello schema 2022-24 per gli incentivi all’acquisto di vetture a basse emissioni.

BENE LE IBRIDE

Nel 2022, la quota delle auto a benzina è scesa dal 30% al 27,8%, mentre quella delle vetture diesel dal 22,1% al 19,6%. Molto bene, invece, le ibride (HEV), il cui market share è salito al 34%. Tra i canali di vendita, lo studio mette in evidenza anche la crescita del noleggio a lungo termine, con circa 305.000 auto (+19,6%) e una quota salita dal 17,5% al 23,1%, saldamente al secondo posto dopo i privati la cui quota è scesa da 63,2% a 58,9%.

Sul fronte delle carrozzerie, le preferenze delle persone portano sul podio crossover e fuoristrada, saliti al 53,7%. Le berline scendono al 39,6%. Nel 2022 ha sofferto anche il mercato delle auto usate, che è sceso del 7,5% con 4,6 milioni di trasferimenti complessivi.

Guardando al di fuori dell'Italia, lo studio mette in evidenza che nel mondo sono state prodotte 61,6 milioni di vetture (57,5 milioni immatricolate), in aumento del 7,9%. Con 42,3 milioni unità, l’Asia copre il 68,7% della produzione mondiale, e più della metà di questa quota (23,8 milioni) è fabbricata in Cina che, adesso, pesa il 39% sul totale. In calo la quota produttiva dell'Europa che è passata dal 27% di 4 anni fa a circa il 22% del 2022.

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