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Hydrogen Experience 2023: a Vairano si è parlato del futuro dell'idrogeno in Italia

Le aziende della filiera dell'idrogeno che operano sul mercato italiano sono pronte per dare il loro contributo alla decarbonizzazione

Hydrogen Experience 2023: a Vairano si è parlato del futuro dell'idrogeno in Italia
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 14 giu 2023

A Vairano si è tenuto l'appuntamento Hydrogen Experience in cui si è discusso del futuro dell'idrogeno in Italia. L'evento, promosso Assogastecnici, è stata l'occasione per fare il punto della situazione. Il messaggio emerso da questo incontro è che le aziende della filiera dell'idrogeno che operano sul mercato italiano sono pronte per dare il loro contributo alla decarbonizzazione, in uno scenario nel quale è ormai evidente che la transizione non sarà realizzata con un singolo vettore energetico, ma grazie a un mix equilibrato di fonti e tecnologie in progressiva evoluzione.

Presente a Hydrogen Experience il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, che nel suo messaggio ha confermato la disponibilità del suo dicastero “ad ogni interlocuzione che aiuti a sviluppare ulteriormente questa filiera.”

Se l’Europa vuole incrementare sempre di più i propri target ambientali, dobbiamo sfruttare il potenziale offerto da ciascuna tecnologia. Abbiamo infatti tutte le competenze per giocare un ruolo di primo piano nell’idrogeno, anche per il nostro posizionamento nel quadro internazionale.

Sicurezza e sovranità energetica significano contare su catene del valore presenti o realizzabili sul territorio europeo e non in aree ad elevato rischio geopolitico. Per questo negli ultimi 3 anni l’Italia, anche grazie al PNRR, sta investendo in modo strutturale e costante sullo sviluppo del settore: dalla ricerca (con gli IPCEI), alla produzione di elettrolizzatori, alla produzione di energia tramite appunto le cosiddette ‘H2 Valleys”, al consumo, anche grazie ai contratti di sviluppo per la decarbonizzazione dei processi produttivi. Un vero esempio di politica integrata.

Tra gli argomenti più trattati durante questo appuntamento, quello della mobilità ad idrogeno. Secondo Hannes Baumgartner, AD FERCAM, nel settore del trasporto pesante giungere alla carbon neutrality entro il 2040 è un obiettivo molto ambizioso. Il cammino verso le zero emissioni necessariamente richiederà l’adozione di un mix di tecnologie, dall’elettrico all’idrogeno e di carburanti non fossili di derivazione organica, come BioLNG e HVO.

Astrid Kofler, Presidente SASA, ha evidenziato come la sua società ha iniziato a sperimentare autobus a idrogeno nel 2013 con esiti positivi. In collaborazione con la Provincia Autonoma di Bolzano e altri partner SASA punta a sviluppare una regione modello per la mobilità sostenibile e sta lavorando all’evoluzione di una filiera dell’idrogeno prodotto da fonti locali rinnovabili, con lo scopo di trasformare l’Alto Adige e l’asse del Brennero in una vera e propria Hydrogen Valley.

Per Michele Viale, Direttore Generale Alstom Italia e Presidente e AD Alstom Ferroviaria, l’idrogeno sarà sempre più al centro di una mobilità a zero emissioni con il fine di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale fissati dai Governi in tutto il mondo. Per esempio, Alstom già nel 2016 ha presentato il primo ed unico treno al mondo alimentato da una cella a combustibile e in Italia sta realizzando la versione del Coradia Stream ad idrogeno per il quale è stato annunciato il primo contratto per la Valcamonica.

Tuttavia, serve una road map che possa fare la differenza per compiere un nuovo passo avanti, in particolare nella direzione dell’idrogeno verde. Al riguardo, Alberto Dossi, Presidente H2IT, ha commentato:

Non c’è dubbio che l’Italia si possa posizionare strategicamente in tutti i segmenti di riferimento del settore dell’idrogeno, dalla produzione agli utilizzi finali nella mobilità, nell’industria e nella produzione di energia. Il PNRR mira a dare una spinta alla creazione del mercato e va nella direzione giusta, sovvenzionando domanda e offerta. Ma non basta: l’industria oggi ha bisogno di incentivi sui costi operativi, per rendere l’idrogeno verde sostenibile e competitivo.

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