Cerca

Mercato auto Italia 2023, crescita a doppia cifra ad aprile: +29,2%

UNRAE rivede al rialzo la stima delle vendite per l'anno in corso

Mercato auto Italia 2023, crescita a doppia cifra ad aprile: +29,2%
Vai ai commenti
Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 2 mag 2023

Aprile positivo per il mercato auto Italia 2023. Secondo i dati comunicati da UNRAE, nel mese appena concluso sono state immatricolate 125.805 vetture contro le 97.365 dello stesso mese del 2022. Si tratta, dunque, di una crescita del 29,2%. Un risultato importante anche se va detto che l'aprile dello scorso anno era stato particolarmente negativo. Comunque, andando a guardare i dati dei primi quattro mesi del 2023, il mercato auto italiano cresce del 26,9%. Complessivamente, ci sono state 552.850 immatricolazioni contro le 435.681 del gennaio-aprile 2022. Secondo l'associazione, a spingere a questi risultati anche una maggiore disponibilità di prodotto dopo la crisi dei microchip e delle catene di fornitura.

Rispetto al periodo pre-pandemia (2019), il primo trimestre del 2023 è ancora negativo, con una perdita del 20,6%. Comunque, visto l'andamento di questa prima parte del 2023, UNRAE rivede al rialzo la stima delle vendite per l'anno in corso. Secondo l'associazione, al termine dell'anno saranno immatricolate circa 1,4 milioni di vetture, pari ad un incremento dell'11,6% rispetto al 2022 anche se ancora in calo del 23,3% sul 2019.

I DATI DI APRILE

Entrando più nel dettaglio dei dati del mese di aprile 2023 del mercato auto italiano, sul fronte degli utilizzatori, i privati ottengono una quota del 48,1%. Le autoimmatricolazioni nello stesso mese si fermano all’8,8% di share. Invece, il noleggio a lungo termine sale al 26% di market share, con quello a breve termine che chiude il mese di aprile con una quota dell'11,4%. Le società, infine, arrivano al 6,2%.

Dal punto di vista delle alimentazioni, i modelli a benzina salgono al 29,2% di quota di mercato. Invece, il diesel retrocede al 19,7%. Il GPL arriva all'8,3%, mentre il metano non supera lo 0,1%. I modelli BEV, nonostante un aumento in termini di volume del 29,9%, ottengono una quota di mercato di appena il 3,1%. Le ibride Plug-in, invece, chiudono il mese con un market share del 4,8%. Le vetture ibride ottengono il 34,8% delle preferenze, con un 8,3% per le “full” hybrid e un 26,5% per le “mild” hybrid.

Guardando i dati dei Gruppi automobilistici, Stellantis chiude il mese di aprile con una crescita del 24,6% (Alfa Romeo 2.380 / +155,09%; Citroen 3.029 / -18,88%; DS 630 / +20%; Fiat 15.359 / +5,16%; Jeep 6.025 / +45,74%; Lancia 3.721 / +35,65%; Maserati 324 / +205,66%; Opel 4.070 / +17,12%; Peugeot 7.622 / +74,70%). Il Gruppo Volkswagen, invece, ottiene ad aprile una crescita del 34,64% (Audi 6.415 / +42,81%; Cupra 1.034 / -3,99%; Lamborghini 41 7 +86,36%; Seat 877 / +1,98%; Skoda 2.882 / +39,77%; Volkswagen 11.644 / +37,15%). Abbiamo poi il Gruppo Renault con una crescita del 68,71% (Dacia 6.437 / +47,74%; Renault +6.164 / 98,07%).

RIFORMULARE GLI INCENTIVI

Michele Crisci, Presidente UNRAE, ha evidenziato la necessità di rivedere la formulazione degli incentivi per le vetture a basse emissioni che, ad oggi, non stanno funzionando. Crisci, in particolare, chiede un innalzamento del tetto del prezzo massimo delle auto per gli incentivi dedicati alle elettriche e l’inclusione di tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno. Inoltre, in vista dell'obiettivo del 2035, è fondamentale recuperare i ritardi accumulati sul fronte delle infrastrutture per la ricarica.

I dati dimostrano che gli incentivi all’acquisto di autovetture a basse emissioni non stanno funzionando: in aprile infatti la CO2 media è cresciuta del 2,9%. E’ urgente una loro riformulazione, con innalzamento dei tetti di prezzo e l’inclusione di tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno. Aspettiamo quindi una convocazione del Tavolo Automotive, di cui non si hanno più notizie, per lavorare di comune accordo verso obiettivi condivisi.

Inoltre è necessario recuperare i ritardi accumulati sul fronte delle infrastrutture, accelerando l’installazione di colonnine di ricarica sia private che pubbliche, in particolare lungo le autostrade e strade statali, evitando la formazione di nuovi divari geografici all’interno del Paese e, anzi, andando a sanare quelli già esistenti. Bisogna accelerare l’emanazione delle norme previste dai decreti MASE e di quelle per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica da parte di privati e condomini, senza dimenticare una politica infrastrutturale ad ampio raggio e di orizzonte lungo anche per il rifornimento di idrogeno, in linea con la nuova direttiva AFIR

Ti potrebbe interessare:
Commenti Regolamento