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Meloni: il "bando alle endotermiche mette in grande difficoltà l'industria auto europea"

Il presidente del consiglio promette un intervento a livello Europeo

Meloni: il "bando alle endotermiche mette in grande difficoltà l'industria auto europea"
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 9 feb 2023

All'interno di un'intervista con Il Sole 24 Ore, il presidente del consiglio Giorgia Meloni ha fatto il bilancio dei primi 100 giorni del suo Governo, anticipando alcune novità che saranno proposte più avanti. Tra le altre cose, è tornata a parlare anche del bando alla vendita delle nuove auto endotermiche a partire dal 2035 voluto dall'Unione Europea.

Parlando di questo argomento su cui si continua a discutere molto, Giorgia Meloni ha evidenziato di condividere le preoccupazioni del settore dell'automotive. Per il presidente del consiglio, infatti, questa decisione rischia di mettere in grande difficoltà l'industria automotive europea.

Condivido le preoccupazioni degli operatori del settore. Lo stop dal 2035 ai motori termici mette in grave difficoltà l’industria europea dell’automotive, che si confronta in un mercato globale dove non ci sono regole cosi stringenti nel breve-medio termine.

Dunque, quale sarebbe la strada da seguire per Giorgia Meloni?

Il cammino verso una sostenibilità ambientale maggiore deve essere graduale e non deve mettere in difficoltà le imprese italiane ed europee. Imporre una scadenza cosi ravvicinata per una trasformazione epocale di questo tipo rischia di avere conseguenze pesantissime dal punto di vista occupazionale e produttivo, oltre ad avere dubbia efficacia dal punto di vista ambientale visto l’impatto elevato sull’ambiente della produzione di auto elettriche e la sempre maggior efficienza di quelle a combustione. Dobbiamo prevenire questa emergenza. C’è convergenza in Italia su questo tema e lo porrò con forza in sede europea.

INFLATION REDUCTION ACT

Il presidente del consiglio ha poi espresso preoccupazione per le scelte economiche di USA e Cina. Tuttavia, la risposta all'Inflation Reduction Act americano di cui abbiamo parlato diverse volte, non può essere una misura europea analoga. La strada da seguire, piuttosto, è il rafforzamento del dialogo transatlantico. E proprio di questo delicato tema si discuterà al Consiglio europeo in programma oggi e domani a Bruxelles.

L'obiettivo italiano non è creare un Inflation Reduction Act europeo in risposta alla legge americana. La strada maestra è il rafforzamento del dialogo transatlantico, che privilegia il coordinamento delle politiche economiche delle due aree, europea e americana. La risposta non può essere semplicemente l'allentamento del quadro temporaneo di crisi e transizione per gli aiuti di Stato se questo può creare un processo di concorrenza dannosa tra Stati membri con diversa capacità fiscale che avrebbe il solo effetto di indebolire ulteriormente la posizione europea. Deve essere garantita parità di condizioni tra gli Stati attraverso un Fondo sovrano europeo per sostenere gli investimenti e proteggere la sovranità industriale e tecnologica.

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