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Prezzi carburanti: AGCM mette nel mirino Eni, Esso, IP, Kuwait e Tamoil

Le irregolarità riguardano l’applicazione di un prezzo diverso da quello pubblicizzato e l’omessa comunicazione dei prezzi praticati

Prezzi carburanti: AGCM mette nel mirino Eni, Esso, IP, Kuwait e Tamoil
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 16 gen 2023

Il tema dei costi di benzina e diesel è destinato a diventare ancora più caldo. Infatti, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha annunciato di aver aperto istruttorie nei confronti di Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil. L'AGCM, in collaborazione con il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, ha effettuato pure delle ispezioni presso le sedi di queste società.

Negli ultimi giorni, con lo scoppio delle polemiche sui costi dei carburanti, era trapelata anche la notizia che l'AGCM aveva chiesto la documentazione alla Guardia di Finanza, sull'indagine che aveva svolto di recente con l'obiettivo di verificare le possibili speculazioni sui prezzi dei carburanti nel corso degli ultimi tempi. Indagine che era stata voluta a dicembre scorso dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.

I procedimenti sono stati avviati anche sulla base della documentazione tempestivamente fornita dalla Guardia di Finanza in merito alle infrazioni accertate sui prezzi dei carburanti praticati da oltre mille pompe di benzina (marchio ENI 376, marchio ESSO 40, marchio IP 383, marchio Kuwait 175, marchio TAMOIL 48) distribuite su tutto il territorio nazionale.

Dunque, entrando ancora più nei dettagli, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato spiega di aver avviato le istruttorie in quanto la "documentazione e i dati trasmessi dalla GdF farebbero emergere da parte delle compagnie petrolifere condotte riconducibili alla omessa diligenza sui controlli rispetto alla rete dei distributori, in violazione dell’art. 20 del Codice del Consumo".

Inoltre, l'AGCM aggiunge anche che in numerosi casi è risultata una difformità tra il prezzo pubblicizzato e quello più alto in realtà applicato. In altri, invece, è stata riscontrata l’omessa esposizione del prezzo praticato, cioè l’omessa comunicazione al portale “Osservaprezzi Carburanti”, utile al consumatore per trovare la pompa con il prezzo più basso.

Alle compagnie Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil si contesta, dunque, di "non aver adottato misure o iniziative idonee a prevenire e a contrastare queste condotte illecite a danno dei consumatori".

Non rimane, dunque, che attendere il risultato delle istruttorie per capire quali saranno le decisioni prese dall'AGCM.

SCIOPERO CONFERMATO (PER ORA)

La pubblicazione del decreto trasparenza in Gazzetta Ufficiale e l'intervento dell'AGCM non sono spiaciuti alle associazioni che rappresentano i benzinai.

Dunque, lo sciopero delle giornate del 25 e 26 gennaio dei benzinai che era stato congelato, è stato nuovamente confermato in attesa dell'incontro di domani con il Governo.

Copyright immagine: irynamelnyk

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