Unione Europea, almeno una stazione di ricarica ogni 60 km
Ci dovrà essere almeno una colonnina ogni 60 km

Rendere l'infrastruttura di ricarica capillare è fondamentale per poter spingere sulla diffusione delle auto elettriche. Di questo tema ne abbiamo parlato tante volte e abbiamo anche visto come le case automobilistiche abbiano più volte fatto appello all'Unione Europea per realizzare un piano ambizioso per accelerare la creazione di tale infrastruttura. Da questo punto di vista arriva una piccola ma importante novità.
Infatti, con 36 voti a favore, 2 contrari e 6 astenuti, la Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento Europeo ha approvato una bozza di regolamento, come parte del pacchetto Fit for 55, che impone precisi obiettivi per quanto riguarda la diffusione dell'infrastruttura di ricarica e non solo.
Il regolamento, comunque, dovrà essere poi approvato dal Parlamento Europeo in seduta plenaria. Se arriverà il via libera, a quel punto partiranno le trattative con i Governi dei singoli Paesi.
PIÙ COLONNINE E NON SOLO
Dunque, i deputati europei hanno ritenuto di fissare degli obiettivi minimi nazionali obbligatori. Ogni singolo Paese dovrà presentare un piano entro il 2024 con le indicazioni su come raggiungere gli obblighi sulla diffusione delle infrastrutture. Secondo il testo adottato, entro il 2026 ci dovranno essere stazioni per la ricarica delle auto ogni 60 km lungo le principali arterie stradali europee.
Per camion e autobus, gli stessi requisiti si applicherebbero sempre entro il 2026, ma solo sulla rete della dorsale europea TEN-T. I deputati europei vogliono pure che per i camion abbiano due stazioni dedicate negli hub di ricarica entro il 2028, invece di una entro il 2031 come proposto dalla Commissione Europea. Nel testo sono previste anche alcune eccezioni per isole, strade a basso traffico e aree remote.
Non si vuole, però, solo rendere l'infrastruttura più capillare ma anche consentire rifornimenti di energia più semplici. I costi delle stazioni di rifornimento dovranno, per esempio, essere confrontabili. Per questo si punta a voler realizzare un punto d'accesso europeo dedicato (entro il 2027) per i dati sui combustibili alternativi per fornire informazioni sulla disponibilità, sui tempi di attesa e sui prezzi nelle diverse stazioni.
E parlando dei combustibili alternativi, il testo approvato prevede anche alcune disposizioni per le stazioni ad idrogeno. Infatti, si vuole che tali stazioni si trovino, lungo le principali strade europee, ogni 100 km anziché ogni 150 km. Il tutto, entro il 2028.
Come accennato, il testo dovrà, adesso, essere approvato dal Parlamento Europeo in seduta plenaria. Solo così potrà continuare l'iter per renderlo effettivamente un regolamento che tutti i Paesi dell'UE dovranno rispettare.