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Mercato auto Italia, il 2022 inizia con un crollo del 19,7% a gennaio

Il 2022 riparte con un segno negativo per il mercato auto italiano.

Mercato auto Italia, il 2022 inizia con un crollo del 19,7% a gennaio
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 1 feb 2022

Il mercato auto Italia 2022 inizia con un pesante segno negativo. Nel primo mese del nuovo anno sono state registrate 107.814 immatricolazioni pari ad un calo del 19,7% (circa 26 mila vetture in meno) rispetto al gennaio 2021 che aveva un giorno lavorativo in meno ma era supportato dagli incentivi governativi. Si tratta di un risultato preoccupante che UNRAE spera possa convincere il Governo a tornare a parlare del settore automotive che è stato trascurato negli ultimi tempi.

Ci auguriamo che adesso, finalmente, il Governo riprenda in mano i dossier, come quello dell’automotive, che negli ultimi mesi sono stati completamente trascurati.

Secondo il presidente di UNRAE Michele Crisci è urgente portare avanti i progetti del Ministero dello sviluppo economico a sostegno dell'acquisto di veicoli a basse emissioni, per non bloccare il processo di elettrificazione del Paese. Inoltre, è altrettanto importante allineare la fiscalità italiana dei veicoli aziendali a quella dei principali mercati europei per rendere competitive le imprese italiane.

Si tratta di misure imprescindibili per supportare la transizione ecologica a vantaggio di aziende, lavoratori, consumatori e dell'intera collettività. Senza interventi, la transizione ecologica verrà fortemente rallentata se non interrotta e l’Italia rischierà di rimanere fanalino di coda nelle politiche green rispetto a Germania, Francia, Spagna e Regno Unito, condannando all’arretratezza lo sviluppo del mercato degli ECV nel nostro Paese. Già il mese di gennaio ne è una conferma con una quota di BEV e PHEV che crolla all’8,4%, perdendo quasi 5 punti rispetto a dicembre scorso.

I DATI DI GENNAIO

Guardando ai dati delle alimentazioni, seppur con volumi in crescita del 45/46% rispetto al 2021, le BEV e le ibride Plug-in si fermano al 3,4% e al 5% di quota, complessivamente circa 5 punti in meno del mese scorso.

Molto bene, invece, le ibride con il 34,9% delle preferenze, con le “full hybrid" al 10% e le “mild hybrid” al 24,9%. Crollo, invece, per i modelli benzina e diesel con una quota del 27,2% e del 19%. Bene il Gpl che recupera 3 punti e arriva al 9,2% di quota, mentre il metano nel mese perde quasi la metà dei volumi, all’1,3% di quota.

Dai dati della struttura del mercato di gennaio 2022, a confronto con lo stesso periodo del 2021, sotto il profilo degli utilizzatori emerge un pesante calo dei privati che perdono oltre il 20% chiudendo con una quota in contrazione di 1,2 punti, al 66,7% del totale (a circa 72.700 unità). Le autoimmatricolazioni perdono, invece, oltre il 27% dei volumi. Male anche il noleggio a lungo termine. Cresce, invece, quello a breve termine.

Guardando ai numeri dei Gruppi automobilistici c'è poco da dire visto che nella maggior parte dei casi si registrano perdite pesanti. Per esempio, Stellantis chiude gennaio 2022 con un crollo del 26,68%. Peggio fa il Gruppo Volkswagen con un -33,57%. Il Gruppo Renault, invece, mette a segno un incremento del 5,32%.

[Fonte dati: UNRAE]

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