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IONITY, esperienza di ricarica premium? C'è ancora da lavorare | Trento e Brennero

La nostra esperienza con le stazioni IONITY Trento e Brennero: bisogna migliorare il servizio

IONITY, esperienza di ricarica premium? C'è ancora da lavorare | Trento e Brennero
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 14 set 2021

Ricarica delle auto elettriche in viaggio, un tema delicatissimo su cui si discute molto, anzi su cui si litiga spesso visto che c'è un continuo botta e risposta tra chi sostiene ancora che con i veicoli a batteria sia un problema se non impossibile viaggiare (Tesla a parte) e chi invece pensa che con le "fast" i grandi spostamenti si effettuino con relativa semplicità, basta solo un minimo di programmazione.

Nel nostro viaggio al Salone di Monaco 2021 (potete rivedere il Live) abbiamo dimostrato che fare 1.200 km tra andata e ritorno con un'elettrica è possibile con tempi non troppo diversi da chi viaggia con un'auto endotermica (a meno che non sia un viaggiatore che non si ferma nemmeno dopo 600 km per una sosta bagno). Tuttavia, bisogna essere realisti ammettendo che c'è ancora da lavorare sul fronte dell'infrastruttura, anche quella che dovrebbe garantire un'esperienza premium. Avete subito pensato a IONITY? Esatto.

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L'attuale progetto prevede la creazione di 400 stazioni di ricarica ultra-rapida sino a 350 kW in tutta Europa. L'idea è quella di offrire un'esperienza di ricarica premium. Una persona arriva con la sua auto elettrica, la collega alla colonnina e fa il pieno di energia in tempi rapidi (dipende comunque molto dal tipo di auto) per poter tornare a viaggiare. Nell'attesa che la ricarica termini, ci si può rilassare presso una struttura ricettiva come un bar che dovrebbe essere presente in loco o a brevissima distanza (e sottolineo la parola brevissima).

Questo, a grandi linee, è il "format" di IONITY che ricalca per molti aspetti quello dei Supercharger di Tesla. Ma l'esperienza di ricarica è davvero premium, oppure c'è qualche pecca di troppo nel servizio offerto?

CHE AVEVA DETTO HERBERT DIESS?

Un Luigi perplesso di fronte al contesto della stazione di ricarica

All'inizio di agosto, un "certo" Herbet Diess, che di lavoro fa il CEO del Gruppo Volkswagen che è tra gli azionisti di IONITY, non aveva avuto problemi a puntare il dito verso il servizio di ricarica ben lontano dall'essere Premium. Il manager, in particolare, si era lamentato di non aver trovato una colonnina libera presso la stazione del Brennero e che in quella di Trento una era guasta e non c'erano servizi disponibili (bagno e bar per intenderci). Uno sfogo che aveva fatto molto discutere visto che le critiche a IONITY non sembrerebbero essere una rarità.

Nel nostro viaggio di andata e ritorno al Salone di Monaco 2021 abbiamo utilizzato per la ricarica rapida delle nostre Hyundai IONIQ 5 e Hyundai Kona Electric le stazioni IONITY e ci siamo fermati proprio in quelle menzionate dal CEO del Gruppo Volkswagen. Una scelta obbligatoria, visto il tragitto, se volevamo sfruttare al massimo le capacità di ricarica delle auto, soprattutto quella della IONIQ 5. Aveva ragione il manager tedesco?

POCO PREMIUM E QUALCHE PROBLEMA

Alla stazione IONITY di Trento le colonnine funzionavano tutte. Quello che davvero manca, però, è la struttura che dovrebbe permettere alle persone di rilassarsi durante la ricarica. I 4 punti di rifornimento di energia si trovano accanto ad una stazione di servizio di ENI. Il problema è che qui c'è solo una sorta di shop/bar che non sempre è aperto. Di notte, ovviamente, non se ne parla, ma si può trovare chiuso pure nei giorni festivi come la domenica.

All'andata, la domenica del 5 settembre, lo abbiamo trovato chiuso e abbiamo quindi optato poi per una seconda sosta presso un autogrill in autostrada per mangiare ed andare in bagno. Nell'attesa, comunque, si può aspettare il pieno di energia sotto una tettoia (che vedete nella foto) "molto frequentata" dagli elettrici… Al ritorno, invece, lo abbiamo trovato aperto ma il servizio è pari a quello di un autogrill, forse anche meno, e quindi basso. E se non si compra qualcosa, andare in bagno costa 0,50 euro. Non l'esperienza premium tanto sbandierata da IONITY.

Intrusione di Luigi: alla cassa poi dicono anche di non poter fare la fattura per gli acquisti diversi dal cibo al banco. Biscotti, salamini Beretta e acqua per tutti con la carta aziendale? Dimenticatevelo…

Proprio per questo, al ritorno, visto che non avevamo ancora pranzato e che le auto erano particolarmente scariche, abbiamo optato per un acquisto rapido al supermercato che si trova a circa 7-8 minuti a piedi (camminando un po' c'è pure un piccolo bar). Pranzo che abbiamo consumato appoggiati all'auto e alla colonnina mentre la Kona concludeva il rifornimento. La IONIQ 5, invece, aveva terminato in tempi rapidissimi (con picchi di oltre 210 kW la pausa è davvero ridotta). E al Brennero?

La stazione si trova all'interno di un parcheggio coperto gratuito. Di fronte c'è un centro commerciale, utile per rifocillarsi e andare in bagno. Struttura, comunque, aperta solo di giorno e nemmeno sino a tardi (chiude alle 19). Il problema, all'andata, è stata la ricarica. Provando con l'app e la tessera di Enel X e con Evway, il nulla, il rifornimento di energia non ne voleva sapere di partire. Un problema non delle colonnine in quanto alcune auto provenienti dall'Austria stavano ricaricando tranquillamente.

Visto che altri caricavano, abbiamo ipotizzato che il problema fosse il roaming tra IONITY, Enel X e Evway. Indipendentemente da questo, il risultato era che le auto non potevano rifornirsi. Fortunatamente, Gabriele si è attaccato al telefono con l'assistenza di IONITY che da remoto ha fatto partire le ricariche che ci sono state omaggiate. Tra prove e telefonata abbiamo perso 10/15 minuti. Ma una persona meno paziente che avrebbe fatto? Sarebbe alla fine riuscita a ricaricare?

Il problema, comunque, è poi stato risolto visto che al ritorno la ricarica è partita subito.

IL LAVORO DA FARE È ANCORA MOLTO

Non c'è la volontà di parlare male di IONITY ma bisogna anche dire come stanno le cose se si vuole far migliorare un servizio nato per essere premium. Non si può dire che tutto va sempre bene e giustificare le pecche. La mobilità elettrica, oggi, non è più ad appannaggio solo dei primi pionieri, ma si sta diffondendo rapidamente. Non è più ammissibile dover affrontare situazioni simili. La ricarica deve partire subito con tutte le app e le tessere compatibili.

E se poi prometti anche un qualche servizio comfort per passare il tempo, questo deve esserci sempre e deve garantire almeno una discreta qualità. Sperare di trovare un bar aperto e pure decente, non fa rima con premium. C'è quindi ancora molto lavoro da fare e questo non vale solo per IONITY perché l'esperienza di ricarica, in genere, non è ancora ottimale. Troppo spesso si legge ancora di problemi nell'avvio della ricarica e di app che non funzionano.

Si vuole davvero spingere sulla diffusione delle auto elettriche? E allora che gli operatori infrastrutturali si impegnino di più ad offrire un servizio di maggiore qualità anziché lamentarsi solo che i Governi mettono pochi fondi per le infrastrutture di ricarica. E il tempo sta per scadere perché rispetto ad un anno fa, c'è molto più "traffico" presso queste stazioni di ricarica ultra-rapida. Soprattutto all'andata, c'è sempre stato un continuo via vai di auto che necessitavano di ricaricare.

Oltre alla maggiore qualità, servono più colonnine non solo in nuovi siti ma pure in quelli già esistenti. Siamo sicuri che Herbert Diess sarebbe d'accordo con noi…

NE PARLIAMO IN LIVE ALLE 15:30

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