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Mercato auto Italia 2020: immatricolazioni dimezzate a maggio | Bene le elettriche

Male anche a maggio il mercato auto Italia 2020 che fa segnare un crollo del 50%; l'auto più venduta è la Fiat Panda.

Mercato auto Italia 2020: immatricolazioni dimezzate a maggio | Bene le elettriche
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 2 giu 2020

Continua il periodo molto difficile del mercato auto Italia 2020. Sebbene il mese di maggio sia andato un po' meglio di marzo e aprile, i numeri sono ancora "drammatici". Secondo UNRAE, nel mese appena concluso le immatricolazioni sono calate quasi del 50% (49,6% per la precisione) rispetto allo stesse periodo del 2019. Complessivamente, sono state immatricolate 99.711 unità rispetto alle 197.881 dello stesso mese dello scorso anno.

DATI DI MAGGIO

Tutti i canali hanno fatto segnare perdite pesanti: 35% i privati, 69% il noleggio e 57% le società. Volendo analizzare il dato cumulativo dei primi 5 mesi dell'anno, la perdita complessiva è del 50,4%. Ovviamente, il tracollo è da ascriversi alla grave crisi causata dallo scoppio della pandemia che ha penalizzato fortemente tutto il mondo dell'auto. Secondo Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, il dato di maggio contiene gli ordini effettuati prima dell'emergenza sanitaria. Si tratta di un elemento che conferma la crisi senza precedenti di questo settore.

Andando ad analizzare più da vicino le statistiche, i numeri delle immatricolazioni premiano ancora una volta le auto elettriche. Questo segmento fa segnare una crescita del 55% con 1.816 unità (1,8% del mercato). Bene anche le auto ibride con 12.618 immatricolazioni (+18%) che dispongono, adesso, di una quota pari al 12,5%. Male le motorizzazioni tradizionali con un calo del 52% dei modelli a benzina e del 56% delle autovetture diesel. In linea con la tendenza del mercato complessivo il GPL (-51%) e il metano (-49%).

A livello di segmenti, le E-Superiori registrano un calo del 37%. Male anche il segmento A-Piccole, che registra il peggior risultato, passando dal 17,2% al 13,9% di quota. Andando a leggere i dati relative alle carrozzerie, le berline, con una quota del 42,1% (dal 47,2% di maggio del 2019), perdono il 55% delle vendite, a fronte di un recupero di oltre 4 punti dei crossover (-37%), che arrivano al 37,1%. Incrementano la propria rappresentatività anche i fuoristrada, con 3,4 punti (ora l’11,1%) in più rispetto allo scorso anno.

La Fiat Panda continua ad essere l'auto più venduta in Italia, seguita dalla Volkswagen T-Roc e dalla Lancia Ypsilon. Il Gruppo FCA fa segnare una perdita del 57,13%. Tutti i marchi controllati hanno ottenuto una perdita sostanzialmente equivalente. Solo la Ferrari ha ottenuto un +47,62%.

Visti questi dati particolarmente negativi, UNRAE chiede ancora una volta interventi urgenti da parte del Governo per risollevare il settore auto.

Nonostante la riapertura a inizio Maggio dopo due mesi di chiusura completa il sistema della distribuzione auto resta attanagliato da una grave crisi di liquidità, appesantito da centinaia di migliaia di veicoli fermi nei piazzali e con le risorse messe a disposizione dal Decreto Liquidità ancora impigliate nella burocrazia e bloccate all’interno del sistema bancario. D’altra parte, la mera riapertura dei concessionari non basta a far ripartire la domanda, con famiglie e imprese prostrate dal crollo dell’attività economica e con un futuro quanto mai incerto e fosco. Testimonianza ne sono i dati raccolti a fine Maggio che parlano di un calo degli ordinativi di circa il 60% rispetto a Maggio dello scorso anno. Nell’assoluta, incomprensibile sordità e indifferenza della classe politica è sempre più grande il rischio di chiusura nei prossimi mesi di centinaia di imprese della filiera della distribuzione auto, che si accompagnerebbe drammaticamente alla scomparsa di decine di migliaia di posti di lavoro. E’ vieppiù urgente quindi la necessità di immediati e concreti provvedimenti che siano di efficace sostegno al settore auto, per la sua valenza strategica nazionale e il suo grande contributo all’economia, non solo in termini di generazione di valore e di occupazione, ma anche di gettito erariale (pari a circa 80 miliardi di Euro annui incluso tutto l’indotto), come pure per il ruolo ancora più centrale che avrà nella mobilità. E’ ancora utile sottolineare l’importanza della velocità di azione richiesta: i lavoratori e le loro famiglie, le imprese, l’intero settore auto e il Paese non possono aspettare i tempi dell’European Recovery Fund, ora presentato come la panacea di tutti i mali. Chiediamo ancora al governo l’adozione di un intervento “verticale”, con misure specifiche per il settore automotive, che includa un programma strutturale teso a facilitare il ricambio del vetusto parco circolante, pericoloso sia per l’ambiente sia per la sicurezza dei cittadini. Chiediamo un regime fiscale pari a quello degli altri paesi europei a partire dalla detrazione dell’IVA sulle auto aziendali al 100%. Chiediamo inoltre che il sistema bancario trovi forme e modi di accelerare l’erogazione alle imprese della filiera distributiva automotive delle sempre più vitali risorse rese disponibili dal Decreto Liquidità.

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