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Audi sviluppa il riciclo dei metalli rari: i rifiuti elettronici come risorsa

Audi mira a integrare i cicli chiusi dei materiali all’interno della filiera produttiva

Audi sviluppa il riciclo dei metalli rari: i rifiuti elettronici come risorsa
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 5 ago 2023

La crescente diffusione della mobilità elettrica e di applicazioni tecnologiche come il fotovoltaico e i semiconduttori richiede un utilizzo sempre maggiore di metalli rari. Queste materie prime, però, sono di difficile estrazione in quanto i minerali contengono grandi quantità di roccia inerte, separabile solo grazie a complessi processi chimico-termici. Secondo il Consiglio Mondiale delle Risorse presso le Nazioni Unite, la domanda di materie prime metalliche, e di semiconduttori che da esse derivano, aumenterà in modo esponenziale entro il 2030.

Sebbene le materie prime metalliche siano cruciali in molteplici ambiti, spesso vanno perse quando i dispositivi nei quali sono impiegate giungono a fine vita. Infatti, è purtroppo una cattiva abitudine ampiamente diffusa gettare tra i rifiuti domestici piccoli dispositivi elettronici come torce, chiavette USB, spine e cavi di ricarica o persino telefoni cellulari, anziché conferirli presso i punti di raccolta dedicati. Rifiuti domestici che, oltretutto, spesso vengono trattati termicamente, cioè inceneriti, con la conseguente perdita definitiva dei componenti, convertiti in scorie o ceneri e quindi definitivamente estromessi dal ciclo produttivo.

IL PROGETTO DI AUDI

Dunque, Audi, attraverso Audi Environmental Foundation ha deciso di finanziare un progetto di ricerca per l'estrazione selettiva di indio, gallio e stagno. Il progetto pilota mira a estrarre i metalli rari contenuti nelle ceneri o nelle scorie dopo l'incenerimento dei rifiuti domestici, così da reimmettere tali elementi nel ciclo produttivo e ridurre l’impatto ambientale rispetto all’estrazione dei materiali primari.

Come spiega Betty Leibiger, Dottoranda in Chimica presso l'Università di Mineraria e Tecnologia di Freiberg, è in fase d'implementazione lo sviluppo di un processo di riciclo basato sull’estrazione selettiva.

La sfida consiste nel produrre molecole che leghino gli ioni metallici  sviluppando una sorta di ‘calamita’ in grado di prelevare i metalli rari dalle ceneri. Ogni calamita, scientificamente definita “ligando” in quanto si compone di molecole in grado di legare altre molecole così da formare un complesso di elementi, è adatta solo per uno specifico ione metallico, ad esempio l'indio. Quest’approccio consente di separare gradualmente i singoli metalli garantendo un grado di purezza tale da rendere i materiali riutilizzabili per molteplici applicazioni tecnologiche.

Il progetto pilota avrà una durata complessiva di tre anni e sarà supportato dall'Audi Environmental Foundation il cui direttore generale ha dichiarato:

Le materie prime sono limitate. Tutti i metodi per conservarle sono cruciali, specie considerando i volumi d’impiego in ambito industriale. Il processo per il riciclo dei metalli rari non solo costituisce un ulteriore contributo scientifico all’economia circolare, ma funge anche da sintesi tra sostenibilità e innovazione tecnologica, in linea con l’approccio definito Greenovation.

Non meno rilevante l’obiettivo di sensibilizzare all'utilizzo consapevole delle materie prime. Una finalità cui contribuiscono molteplici iniziative da parte di Audi Environmental Foundation, in primis la startup indo-tedesca Nunam, che dona agli accumulatori una seconda vita destinandoli a sistemi di stoccaggio dell’energia stazionari, oppure il sostegno alla società di pubblica utilità Clear Rivers, che mira alla riduzione dei rifiuti plastici negli oceani mediante innovative “trappole” galleggianti in grado di catturare la spazzatura in appositi bacini di raccolta.

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