
01 Febbraio 2021
Chi ama le auto lo sa: per queste persone, una macchina non è solo un mezzo di trasporto da A a B. Un'auto è un prima di tutto un complesso prodotto industriale - forse il più complesso di tutti - inserito in un settore alle prese con una rivoluzione mai vista prima d'ora, tra l'elettrificazione dei motori, la digitalizzazione di bordo e l'avvento di sistemi di sicurezza che rendono le auto sempre più "autonome". Come ogni prodotto industriale, un'auto è il frutto di un processo di progettazione, produzione e marketing lungo diversi anni, che coinvolge migliaia di persone. Persone che diventano milioni, se si guarda anche all'impatto che un'automobile ha sul mercato, sull'opinione pubblica, sui social network.
Un'auto è uno dei tanti modi che una persona ha di comunicare un lato del proprio carattere, di cristallizzare una fase importante della propria vita o semplicemente un mezzo per sfoggiare il proprio status symbol. Sono tante le ragioni per cui una persona sceglie di guidare (indipentemente dal fatto che la si compri o la si noleggi o la si prenda in prestito da un amico) una macchina piuttosto che un'altra. Sono tante le auto che hanno fatto la storia dell'automobilismo, per una ragione o per l'altra, ma allo stesso tempo si contano sulle dita di una mano quelle macchine che si sono conquistate un posto nel cuore dei veri appassionati.
Un esempio delle due categorie? Volkswagen Golf è sicuramente un modello storico, di enorme successo, ma delle decine di milioni di persone che l'hanno acquistata, solo una piccolissima parte prova una certa forma di "affetto" nei confronti della sua auto. Mazda MX-5, invece, oltre che un modello storico, può essere considerata anche una vera e propria icona, amata da ognuno degli oltre 1 millione di clienti che l'ha comprata. Auto diverse: Golf punta alla ragione, MX-5 all'emozione. Ed è proprio sull'emozione che si basa il legame che unisce i milioni di automobilisti Mazda in tutto il mondo. Un'emozione che ha pervaso tutta la gamma: come ha spiegato Tom Matano, designer che prese parte allo sviluppo della prima generazione di MX-5,
C'è un po' di Miata in tutta la gamma Mazda.
La sottile linea rossa che accomuna tutti i modelli del marchio giapponese non è solo la fantastica tinta Soul Red Crystal: la progettazione umanocentrica del posto guida e dei comandi, la filosofia stilistica "Kodo - Soul of Motion" (QUI il nostro Speciale Design di Mazda3), l'attenzione alla leggerezza, l'accessibilità e, parlando di motori, la scelta di andare controcorrente proponendo propulsori con tecnologie inedite o poco "mainstream" (dal rotativo al benzina con accensione a compressione Skyactiv-X, giusto per fare due esempi): tutto concorre a creare un senso di appartenenza e di "comunità" nei proprietari, ma anche negli appassionati. In molti considerano Mazda "l'Alfa Romeo giapponese", ma io personalmente credo che Mazda sia "ciò che l'Alfa Romeo avrebbe sempre dovuto essere e che oggi non è più". Voi che ne pensate?
Tutto questo per dire che se lo scorso 22 giugno, a Torino, più di 330 Mazda MX-5 si sono riunite al Parco Dora per poi sfilare lungo le vie più suggestive del capoluogo piemontese, un motivo c'è: il senso di appartenenza e passione che unisce proprietari e appassionati si manifesta in tutta la sua genuinità, le differenze tra i modelli presenti rappresentano un'occasione per imparare qualcosa di nuovo sugli intensissimi 30 anni di storia di questa vettura, realizzata in decine di edizioni speciali in tutto il mondo. Quattro generazioni (di modelli e di appassionati), quattro modi di intendere la Roadster più venduta nella storia.
Un modello che ha attraversato quattro epoche, rinnovandosi senza mai perdere il proprio DNA. Come ricordano gli uomini di Mazda Motor Corporation:
Sono trascorsi trent’anni dal debutto della Mazda MX-5 al Chicago Auto Show. Grazie ai suoi tanti appassionati in tutto il mondo, è ancora con noi e continua ad avere una grande popolarità. Naturalmente non è sempre stato tutto semplice. Oltre tre decenni fa, i membri del nostro team decisero di creare una vettura di cui chiunque potesse godere in qualsiasi scenario: cosa più facile a dirsi che a farsi. Il duro lavoro e una dedizione che è andata al di là di quanto richiede il normale lavoro ha portato a realizzare un’auto che ha riacceso la passione per quelle piccole sportive leggere (LWS) che avevano goduto di tanto seguito in passato, in anni più spensierati. I nostri clienti fedeli ci hanno poi guidato verso la sua evoluzione.
Il brief era semplice, la sfida difficile: realizzare una spider a 2 posti compatta e leggera con motore anteriore e trazione posteriore, sospensioni anteriori e posteriori a doppio braccio oscillante, distribuzione dei pesi esattamente 50:50, basso momento d’inerzia per la massima agilità e con un prezzo accessibile.
Fu un successo immediato in tutto il mondo. Ai piloti giovani e meno giovani risultò semplicemente incredibile quanto potesse essere divertente una piccola macchina, di appena 955 kg, e dalla potenza modesta ma di straordinaria agilità.
Quattro generazioni (NA 1989, NB 1998, NC 2015 e ND 2016), oltre 1 milione di unità vendute (1.055.000 ad oggi, di cui oltre 350.000 in Europa), più di 280 premi conquistati in tutto il mondo: Mazda MX-5 è il simbolo della filosofia Jinba Ittai, espressione giapponese per definire la perfetta commistione tra auto e pilota, uniti come cavallo e cavaliere (ne abbiamo parlato lo scorso anno nella recensione di Mazda MX-5 e in occasione dell'anteprima di Mazda MX-5 Yamamoto Signature a Miataland).
A Torino è andata in scena l'anteprima Italiana di Mazda MX-5 30° Anniversario, edizione celebrativa prodotta in 3.000 esemplari a livello globale. La sua presentazione risale allo scorso febbraio quando, al Salone di Chicago, ha fatto il suo debutto in anteprima mondiale esattamente a 3 decenni dalla prima generazione di Miata. Erano anni che Mazda MX-5 non veniva proposta con una carrozzeria arancione, in questo caso Racing Orange, stesso colore delle pinze freno e dei particolari interni (parte superiore dei rivestimenti porta, cuciture arancioni a contrasto, quadro strumenti e leva del cambio).
E poi ci sono modifiche a livello estetico e funzionale, dai cerchi in lega RAYS Wheels in alluminio forgiato da 17 pollici color canna di fucile (ZE40 RS30, ispirati ai RAYS ZE40 utilizzati da tutte le vetture partecipanti alle gare della Global MX-5 Cup), i sedili sviluppati insieme a Recaro, gli ammortizzatori Bilstein, le pinze freno anteriori Brembo da 15 pollici e quattro pistoncini e quelle posteriori Nissin, oltre ovviamente alla targetta 30th Anniversary con il numero d'esemplare, collocata dietro la porta del conducente.
Il motore di questa edizione limitata - disponibile sia in versione Roadster sia RF con tetto rigido parzialmente apribile, è lo Skyactiv- G 2.0 da 184 CV, abbinato al cambio manuale 6 marce e al differenziale a slittamento limitato. La dotazione di serie comprende, infine, il Sistema audio Bose (AUDIOPILOT 2) con nove altoparlanti e l'infotainment Mazda Connect con Apple CarPlay e Android Auto.
In Italia la Mazda MX-5 30° Anniversario è disponibile in 90 unità (65 soft top e 25 RF): gli ordini sono già aperti, ad un prezzo di 34.250 euro per la Roadster con tetto in tela e 36.750 euro per la RF.
Hyundai IONIQ 5 e Nissan Towstar: due elettriche, un mese senza ricaricare a casa
Hyundai IONIQ 6: prova su strada. Ottimi consumi e tanto spazio | Video
Recensione 70Mai Omni: la Dash Cam a 360° con ADAS ci è piaciuta! | Video
USA e Europa compatte contro la Cina, mai visto un Bing così | HDrewind 10
Commenti
Oh my god
Oh wait...
A casa mia
Dov'è che abiti? LoL
sono tollerante finché non me li trovo in casa ;-)
Beh, mi fa piacere che tu voglia bene agli zingari
te voglio bbbene
Seh, LoL
togli il fusibile :-)
E delle 4 frecce ad ogni staccata pesante ne parliamo? Che fa ridere i polli.
e la lunghezza del mio tony kart....se assettata bene non è così alta
Ha il baricentro di un ducato... LoL
la 595 se non è cabrio ha il tetto, non ti capisco!?!
In pista con la cinquecento. Quanti km farebbe con un tetto quella cosa?
invidia? non credo proprio
LoL
diveniva difficile rispettare le normative per il modo in cui sono fatti i fari a scomparsa con spigoli vivi ecc ecc
Appunto, il design doveva tenere conto dei nuovi regolamenti ma non sono vietati di per sé
veramente fino al 2004 ma solo perché erano già state omologate molto anni prima.
non era solo quello erano soprattutto problematiche derivanti dall'urto con i pedoni.
Su Wikipedia si parla che fino ai primi del 2000 c'erano ancora auto che li montavano, semplicemente erano più costosi da progettare a quanto pare...
credo siano stati proibiti nelle norme di omologazione dai tempi della F40.
Per i più esperti: c'è un qualche motivo legale per cui non si usano più i fari a scomparsa? Sono bellissimi specie su queste macchine così piccole
sono scomode entrambe, con la 595 forse risparmi qualcosina all'acquisto, ma la famiglia non lo permette :-)
anche, ma vedrei più utilizzabile questa...
io una abarth 595
se non mi servisse una sw prenderei proprio questa...