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Jaguar Land Rover: dai rifiuti in plastica un materiale pregiato per le future auto

Un materiale utilizzabile sulle future automobili elettriche e non del Gruppo. JLR affronta il problema dei rifiuti in plastica

Jaguar Land Rover: dai rifiuti in plastica un materiale pregiato per le future auto
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 22 lug 2019

Jaguar Land Rover e il partner BASF stanno studiando una soluzione per affrontare la sfida dei rifiuti in plastica: con il progetto ChemCycling gli scarti in plastica vengono riciclati in materiale pregiato, che oggi viene testato sui prototipi di produzione di Jaguar I-PACE e in un futuro potrebbero essere applicati sui modelli di serie.

Del resto, una ricerca pubblicata su ScienceAdvances nel 2017 stima che nel 2050 i rifiuti in plastica supereranno globalmente i 12 milioni di tonnellate. Oggi non tutta questa plastica può essere riciclata nell'industria automobilistica, e il motivo principale sta nel fatto che in questo settore numerosi componenti devono ottemperare ai severi standard di sicurezza e qualità richiesti ai veicoli sui quali vengono montati.

Difficile, per esempio, pensare ad un componente semi-strutturale realizzato utilizzando gli scarti in plastica… Oppure no? Il progetto ChemCycling punta proprio ad annullare questo taboo, grazie alla preziosa collaborazione di un colosso della chimica come BASF. Il concetto è quello dell'upcycling, ovvero un processo di conversione creativo e migliorativo di materie prime di scarto e/o prodotti dismessi in oggetti inediti, che acquistano così nuovo valore.

I rifiuti domestici in plastica, destinati agli inceneritori o alle discariche, vengono così trasformati in olio di pirolisi (un materiale crudo secondario) grazie ad un procedimento termochimico: quest'olio viene poi immesso nella catena di produzione BASF come sostituto delle risorse fossili. Il risultato finale è un materiale di alta qualità che replica le prestazioni e la qualità della plastica "vergine". Come la plastica tradizionale, anche questo materiale può essere temprato e colorato e dunque è applicabile nella produzione delle plance e delle superfici esterne dei veicoli Jaguar e Land Rover di prossima generazione. 

Tanto è vero che il Gruppo automobilistico inglese è già al lavoro per utilizzare questo materiale sui prototipi: in particolare, JLR e BASF lo stanno sperimentando in un sovrastampaggio del supporto frontale di un prototipo di Jaguar I-PACE  – il SUV elettrico protagonista della nostra recensione –  per verificare che ottemperi ai severi standard di sicurezza del componente originale.

Questo progetto conferma l'impegno di Jaguar Land Rover nei confronti di una sfida essenziale come quella dei rifiuti in plastica: in passato l'azienda ha collaborato con Kvadrat per sviluppare un materiale lussuoso e sostenibile in opzione per i sedili dei modelli Range Rover Velar e Range Rover Evoque. Si tratta di un misto tra la lana e un tessuto tecnico scamosciato, realizzato con 53 bottiglie di plastica riciclate per veicolo. Non dimentichiamo, inoltre, che Jaguar Land Rover ha già superato il proprio target 2020 di "Zero rifiuti in discarica" per le attività nel Regno Unito. L'obiettivo? Rimuovere 1,3 milioni di metri quadrati di plastica dalle proprie linee e sostituire 14 milioni di oggetti di plastica monouso dai processi operativi.

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