Bollo auto: si parla (di nuovo) della sua abolizione. E questa volta c'entra lo spread
Secondo Luigi Di Maio l'abolizione del bollo auto sarà fattibile entro fine anno
L'abolizione del famigerato bollo auto rappresenta un vero e proprio "tormentone", riprodotto a mo' di disco rotto da praticamente tutti gli esponenti politici che la storia italiana ricordi. Di recente, per esempio, è stato proposto di riformarlo in base alla classe di emissioni. Il motivo è semplice: chiunque è favorevole all'eliminazione o perlomeno ad una forte riduzione della tassa più odiosa di tutte secondo gli automobilisti italiani. A cavalcare il malcontento, stavolta, è stato il vicepresidente del Consiglio nonché Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio che stamane, ospite di Uno Mattina, ha proposto la sua idea per raggiungere la progressiva abolizione della tassa automobilistica:
Entro fine anno si potrebbe cominciare a eliminare una tassa odiosa come il bollo auto. Voglio trovare i soldi per permettere ai cittadini che acquistano un'auto per la famiglia, che questa possa essere meno tassata. Il nostro obiettivo è fare in modo che entro fine anno ci sia una consistente riduzione o l'abolizione del bollo.
Come trovare i soldi per compensare le mancate entrate? Il capo politico pentastellato sostiene di poter sfruttare i risparmi derivati dall'abbassamento dello spread, ovvero (semplificando al massimo) la differenza tra i tassi di interesse italiani e quelli tedeschi. Un indicatore finanziario la cui oscillazione può essere influenzata da diversi fattori, tra cui la stabilità politica.
Ed è alla stabilità politica che Di Maio si affida, fiducioso che lo spread continui ad abbassarsi come sta facendo nelle ultime ore (al momento in cui scriviamo il valore si attesta su quota 190 punti base). Ma di quanti soldi stiamo parlando? E, soprattutto, è possibile servirsi dei risparmi dovuti al calo dello spread come copertura? Queste le domande a cui Dino Pesole de Il Sole 24 Ore offre una risposta, in un articolo pubblicato in seguito alle dichiarazioni di Di Maio.
Il bollo auto assicura alle casse delle Regioni attorno ai 6,5 miliardi. Quindi qualora si decidesse di abolirlo occorrerebbe individuare nuove fonti di entrata a beneficio delle stesse Regioni di pari importo. Trattandosi di una tassa regionale, il mancato gettito dovrebbe comportare un pari trasferimento di risorse da parte dello Stato. Qualora la scelta cadesse su una abolizione parziale o ridotta l’eventuale compensazione dovrebbe essere garantita per lo stesso importo.
Non è dunque tutto così semplice come sostiene di Maio, dunque. Non solo perché si tratterebbe di compensare una mancata entrata a livello regionale con delle risorse dello Stato. Ma anche perché, sempre secondo quanto scritto da Pesole,
Coprire un mancato gettito a carattere permanente con i risparmi attesi dal calo dello spread (per sua natura sottoposti a volatilità in base all’andamento dei mercati e al grado di fiducia del paese) rischia di essere operazione ad alto rischio, ammesso che sia possibile attuarla alla luce delle attuali norme di contabilità pubblica.