Bollo auto: più inquini, più paghi | CO2 o NOx, quali emissioni considerare?
Il protocollo aria pulita conferma l'intenzione del nuovo bollo auto con logica "più inquini più paghi"

Il bollo auto continua ad essere protagonista della cronaca: a fine 2018 Sergio Costa, Ministro per l'Ambiente, aveva anticipato l'intenzione di trasformare il bollo da tassa di possesso a tassa sul consumo, legando quindi al principio "più inquini, più paghi" il dimensionamento del balzello.
Il recente protocollo "aria pulita" (testo integrale in fonte) sembra confermare questa intenzione nella sezione "mobilità", terzo ambito di intervento di un piano d'azione che vede come finestra temporale quella dal 2019 al 2021 e si articola in cinque ambiti.
IL PIANO D’AZIONE: LIMITI AUTOSTRADE E CLASSIFICAZIONE IBRIDE
Sei i punti individuati in ambito di mobilità, a partire dall'adozione di provvedimenti di limitazione della circolazione e nuovi limiti di velocità per i tratti autostradali adiacenti ai centri urbani: la logica è quella di ridurre la velocità in queste zone per ridurre le emissioni nell'area vicina ai centri abitati.
Il secondo punto, anch'esso previsto entro 90 giorni dall'entrata in vigore del protocollo, serve a precisare la possibilità di utilizzo dei dispositivi di controllo delle aree a traffico limitato estendendoli anche all'interno dell'area stessa, non solo ai varchi (i punti di accesso e di uscita).
Le auto ibride sono oggetto del terzo punto: l'obiettivo (entro 180 giorni dall'entrata in vigore del protocollo) è quello di definirne la classificazione così da restituire alle amministrazioni (nazionali e regionali) un riferimento su cui basare gli incentivi: stretta sulle mild-hybrid o micro-ibride in arrivo?
BOLLO AUTO: PAGA DI PIÙ CHI INQUINA DI PIÙ
Insieme al sostegno alla diffusione della micromobilità elettrica, recentemente oggetto del decreto relativo alla sperimentazione per monopattini, segway e hoverboard, il piano d'azione si conclude con il "disincentivo all'utilizzo di veicoli ad alte emissioni inquinanti":
introduzione del criterio del bonus malus che consenta di disincentivare l’utilizzo di veicoli ad alte emissioni inquinanti,
Questa la frase che rafforza le notizie e le dichiarazioni dei mesi precedenti, nello specifico l'idea di una riformulazione del bollo auto in base alle emissioni.
Resta il dubbio su quali emissioni considerare: ragionando sui consumi le emissioni direttamente proporzionali sono quelle di CO2, un climalterante che agisce sull'equilibrio del pianeta. Ragionando sui NOx e sul particolato, invece, si andrebbe a ridurre l'impatto sulla salute dell'uomo.
Nel valutare le ultime evoluzioni, che si trasformeranno in una proposta di modifica entro 180 giorni, va specificato che le notizie relative al bollo auto calcolato in base agli incidenti causati dall'automobilista sono prive di fondamento: si tratta probabilmente di un'errata interpretazione dei termini "bonus malus" figlia del loro utilizzo in ambito assicurativo ma non vi è traccia di dichiarazioni che leghino l'entità del bollo a al numero di incidenti come riportato da alcuni magazine online.