
24 Luglio 2018
Con l'arrivo delle nuove generazioni di Corolla e Crown, Toyota ha avviato ufficialmente in Giappone la commercializzazione della sua prima generazione di "Connected Cars". Si tratta di vetture dotate di un modulo di comunicazione dati (DCM) integrato che si collega a una Controller Area Network (CAN). Questo hardware è sufficiente per fornire agli abbonati T-Connect dei servizi connessi attraverso la Toyota Mobility Service Platform (MSPF), ed è proprio da qui che Toyota partirà per fare in modo che l'auto connessa diventi uno standard in Giappone.
Seguendo il principio Human Connected Service, Toyota considera alcuni servizi connessi essenziali per consentire agli automobilisti di godersi le auto in modo sicuro, intuitivo e facile. Le auto connesse, collegate ai servizi del MSPF, offriranno ai clienti l'opportunità di conoscere e prendersi cura dei loro veicoli, unendo il supporto umano a quello tecnologico. Ma cosa significa, in concreto "Connected Car" per Toyota?
Significa prima di tutto avere a disposizione tutte le informazioni utili relative alla vettura. Con l'e-Care, Toyota offre ai clienti l'opportunità di avere un servizio da remoto nel quale è possibile parlare con un operatore in carne ed ossa presente nel Toyota Smart Center (attivo 24/7) per comunicargli eventuali guasti tecnici. Si tratta di un servizio biunivoco: senza che il cliente debba chiedere niente, i dati connessi inviati dalla vettura alla banca dati permettono al Toyota Smart Center di monitorare lo stato della vettura, avvisando il guidatore, per esempio, quando potrebbe essere il caso di sostituire la batteria dell'auto.
Con Helpnet, il cliente ha un'ulteriore garanzia di sicurezza: non appena il sistema connesso rileva un incidente (con attivazione degli airbag), la vettura inoltra (tramite DCM), una chiamata di emergenza agli operatori. A seconda della risposta del cliente o della sua mancanza, il centro è quindi in grado di avvisare i vigili del fuoco o i sanitari.
Non solo sicurezza: l'auto collegata alla rete offre altre interessanti prospettive, anche economiche. Con la progressiva standardizzazione del sistema DCM sarà possibile introdurre un nuovo sistema assicurativo basato sui dati di comportamento di guida reali. Ai piloti verrà assegnato un punteggio di sicurezza in base ai dati di guida raccolti nel MSPF. I conducenti possono utilizzare il loro smartphone per controllare i punteggi di guida sicuri. Questo punteggio può quindi far parte di una nuova assicurazione basata sui dati, denominata "Toyota Connected Car Insurance Plan", che sarà lanciata da Aioi Nissei Dowa Insurance. Con questo nuovo principio, il premio assicurativo verrà aggiornato ogni mese in base al punteggio di guida sicura. Si parla di sconti consistenti, che possono arrivare fino all'80% dei premi assicurativi basati sull'utilizzo e al 9% dell'intero premio.
Auto connessa vuol dire anche Intelligenza Artificiale: attraverso il riconoscimento vocale, i proprietari di Toyota potranno comunicare con un "assistente virtuale" utilizzando il linguaggio naturale, per esempio per impostare la destinazione per il sistema di navigazione, gestire il sistema audio o persino fornire istruzioni per regolare sedili e clima. L'intelligenza artificiale è progettata per comprendere anche richieste complicate come, per esempio, "Cerca nei ristoranti Soba qui intorno, preferibilmente con un parcheggio". MBUX, sei tu?
Infine, la combinazione tra l'AI e la connessione sarà in grado di creare una navigazione "ibrida", nella quale vengono suggerite al conducente non solo le destinazioni più frequenti ma anche itinerari alternativi.
Hyundai IONIQ 5 e Nissan Towstar: due elettriche, un mese senza ricaricare a casa
Hyundai IONIQ 6: prova su strada. Ottimi consumi e tanto spazio | Video
Recensione 70Mai Omni: la Dash Cam a 360° con ADAS ci è piaciuta! | Video
USA e Europa compatte contro la Cina, mai visto un Bing così | HDrewind 10
Commenti
in italia fra quanto tempo ?
E sulle auto vendute da poco prevederanno un aggiornamento o non saranno mai connesse?