Carburanti, il governo conferma: "taglio delle accise a fine anno"
Il Ministro dell'Interno e Vicepremier ribadisce il proprio impegno per rimuovere le accise sui carburanti
Matteo Salvini ritorna sulla questione delle accise, confermando il proprio impegno nell’eliminazione di quelle anacronistiche tasse che da decenni contribuiscono a rendere insostenibile il prezzo dei carburanti nel nostro Paese, al quarto posto nella classifica degli stati Europei con il prezzo carburante più alto (prima di noi solo Islanda, Norvegia e Paesi Bassi).
Era uno dei punti del programma congiunto proposto dalla coalizione di Centrodestra in vista delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo ed è stato inoltre inserito nel “Contratto per il Governo del Cambiamento” prima della formazione dell’esecutivo tra la Lega di Salvini e il Movimento 5 Stelle: da giugno, tuttavia, delle accise non si è più parlato.
Nei giorni scorsi, prima dello scoppio del caso Diciotti, il Vicepremier e Ministro dell’Interno è tornato sull’argomento, ribadendo il proprio impegno verso l’abolizione di accise introdotte decine di anni fa per finanziare ricostruzioni, manovre finanziarie e perfino operazioni militari.
Era nel programma della Lega e del centrodestra. Ora non c’è un governo monocolore, ma un governo di cui sono orgoglioso. Però resta il mio impegno di tagliare le accise sulla benzina che risalgono a 60-70 e anche 80 anni fa.
Secondo quanto promesso da Salvini, le accise sui carburanti, più volte definite “anacronistiche", verrano tagliate “entro l’anno". Non è ancora chiaro quanto sarà l’effettivo beneficio per i cittadini italiani: nelle settimane che hanno preceduto la formazione del Governo si è parlato di una riduzione di circa 20 centesimi di euro per ogni litro di benzina (a fronte di un totale di 73 centesimi di accise, che diventano 62 sul gasolio e 26 sul GPL).
Come abbiamo scritto qui all’epoca dei primi annunci, rimuovere da un giorno all’altro 20 centesimi di accise comporterebbe un buco vicino ai 6 miliardi nei conti pubblici. Soldi che andrebbero necessariamente cercati altrove.