Porsche acquisisce il 10% di Rimac e spinge sull'elettrico
Porsche investe nell'azienda croata celebre per le sue sportive elettriche ma anche per le batterie
Porsche punta all'elettrico. E questa non è una grossa novità: da qui al 2022, infatti, il costruttore di Zuffenhausen ha in programma investimenti per 6 miliardi di euro da destinare alla ricerca, allo sviluppo e alla produzione di modelli elettrici e ibridi plug-in. Non stupisce, dunque, che in Porsche abbiano deciso di acquisire il 10% delle azioni di Rimac, il giovane costruttore croato che, oltre a produrre affascinanti hypercar elettriche, sviluppa e produce componentistica per veicoli elettrici e ibridi (dai powertrain alle batterie).
Tra i "clienti" più noti di Rimac – società fondata nel 2009 dal giovanissimo Mate Rimac, oggi 30enne – segnaliamo Aston Martin (per le batterie della hyperca Valkyrie), Koenigsegg e W Motors. E le ambizioni dell'imprenditore non sono di certo da meno:
Questa partnership rappresenta per Rimac un importante passo in avanti nel percorso per diventare il principale fornitore nel campo dell'elettrificazione, della connettività e nell'interessantissimo settore dei Sistemi di Assistenza alla Guida Avanzati.
Con questa mossa, Porsche punta a stringere una partnership nella quale sarà possibile condividere con Rimac il proprio know-how in materia di elettrificazione, attingendo al contempo all'esperienza quasi decennale del costruttore croato in termini di batterie ad alto voltaggio e powertrain elettrici. Nel 2019, lo ricordiamo, arriverà la prima Porsche totalmente elettrica, la berlina sportiva Taycan.
Al di là delle prestazioni da brivido delle hypercar Concept One (2013) e C_Two (2018), Porsche riconosce a Rimac di essere stata "impressionata" dalle capacità tecniche sviluppate dal costruttore croato nel campo della mobilità elettrica. Sulla C_Two, per esempio, la batteria si può ricaricare all'80% in soli 30 minuti, grazie ad un sofisticato sistema fast charging da 250 kW, garantendo un'autonomia di 650 km (nel ciclo NEDC) pur promettendo quasi 2.000 CV di potenza e una velocità massima di 412 km/h.
Nella piccola realtà di Zagabria lavorano circa 400 persone, impegnate sullo sviluppo delle batterie, dei powertrain elettrici e delle interfacce uomo-macchina (con ottimi risultati, guardate qui). In più, dal 2013 è nata la divisione Greyp Bikes, dedicata allo sviluppo e alla produzione di e-bike.