Dieselgate: arrestato in Germania il CEO di Audi
Il dirigente è ritenuto tra i responsabili dello scandalo emissioni scoppiato nel 2015
A una settimana dalla maxi-multa inflitta da una procura della Bassa Sassonia al Gruppo Volkswagen, la procura di Monaco di Baviera ha emesso un mandato d'arresto nei confronti di Rupert Stadler, CEO di Audi, indagato nell'ambito dello scandalo emissioni "Dieselgate" scoppiato nel settembre del 2015.
Fece scalpore, infatti, la notizia della presenza illecita, su ben 10,7 milioni di auto vendute tra il 2007 e il 2015, di un software di controllo delle emissioni in grado di funzionare correttamente solamente in occasione dei test di omologazione delle vetture e non durante tutto il ciclo di vita del motore.
Il manager tedesco, tra l'altro, era stato accusato la scorsa settimana di "frode e dichiarazioni indiretta false o omissioni" e il suo appartamento era già stato perquisito dalle autorità locali insieme a quello di Bernd Martens, responsabile acquisti di Audi. Lo riporta la Dpa, citando a sua volta fonti interne al colosso di Wolfsburg.
Secondo la fonte tedesca, le manette sarebbero scattate per timore che il dirigente potesse occultare prove preziose per lo svolgimento delle indagini, che hanno portato ad un totale di 7 manager arrestati dal 2015.
Stadler, che ha sempre sostenuto di non sapere nulla dello scandalo emissioni, ricopre la carica di Amministratore Delegato di Audi dal 2007, e nel 2010 siede al Consiglio di Amministrazione del Gruppo Volkswagen, di cui Audi costituisce una divisione (all'interno della quale trovano posto anche Lamborghini, Ducati e Italdesign).