Porsche batte Mercedes F1: giro record della 919 Hybrid Evo a Spa
Porsche è riuscita a battere il giro della Mercedes F1 di Hamilton con la versione Evo della 919 Hybrid LMP1.
Nonostante il ritiro al termine della stagione precedente a causa della poca concorrenza in classe LMP1 (solo Toyota), confermando al tempo stesso la propria presenza nel Mondiale Endurance in classe GTE Pro con la 911 RSR, Porsche è tornata in azione con la 919 Hybrid, vettura con la quale si è imposta alla 24 Ore di Le Mans 2015, 2016 e 2017, annate in cui si è aggiudicata anche i titoli Costruttori e Piloti.
Nella giornata di ieri, martedì 9 aprile, la 919 Hybrid si è resa protagonista di un nuovo record sul tracciato di Spa-Francorchamps: il pilota ufficiale Neel Jani ha percorso i 7.004 km del circuito belga in 1:41.770. Pertanto, lo svizzero (che quest'anno continuerà a correre nel Mondiale con la Oreca-Gibson della Rebellion Racing) è riuscito a strappare il primato precedente conseguito lo scorso 26 agosto da Lewis Hamilton (1:42.553) al volante della Mercedes AMG F1 W08 EQ Power+, tempo che ha permesso al pilota britannico di partire in pole position al Gran Premio del Belgio 2017.
Le monoposto di Formula 1 sono più performanti anche se meno potenti dei prototipi ibridi, capaci di oltrepassare il muro dei 1.000 CV con tanto di trazione integrale (vietata in F1). La differenza sostanziale? Il peso. Una F1 detiene una massa complessiva di circa 150 kg in meno di una LMP1, ferma a 875 kg (833, invece, per le LMP1 non ibride). A fronte di questo gap prestazionale, Porsche ha deciso liberarsi di tutte le limitazioni imposte dal regolamento ACO/FIA a cui ha dovuto sottostare fino allo scorso anno, con l'obiettivo di mostrare il vero potenziale della 919 Hybrid.
Basata sulla vettura dello scorso anno, la versione Evo è scesa a 849 kg grazie alla rimozione di elementi non necessari come tergicristalli, fari e martinetti, ed è stata in grado di raggiungere una velocità massima di 359 km/h. Caratterizzata dagli sviluppi previsti inizialmente sul modello spec-2018, smantellato successivamente a causa della decisione del Consiglio di Amministrazione di chiudere il programma LMP1, il carico aerodinamico è stato aumentato del 53% grazie all'aggiunta di uno splitter più esteso e di un'ala posteriore dotata del DRS, oltre a minigonne laterali e pneumatici Michelin sviluppati appositamente per tale scopo.
#919tribute faster than @F1 👍💪🍾 @neeljani pic.twitter.com/ulTKep6rhn
— Porsche LMP1 Team (@Porsche_Team) 9 aprile 2018
Il propulsore endotermico 2.0 turbo V4 a iniezione diretta da 550 è passato a 720 CV, mentre l'unità elettrica capitanata dalla MGU-K da 400 a 440 CV. L'auto utilizza due sistemi per il recupero dell'energia: oltre alla MGU-K, situata sull'asse anteriore e in grado rilasciare la potenza accumulata durante la fase di frenata, è presente anche la GU-H, alloggiata sull'asse posteriore e abbinata al turbocompressore, capace di riutilizzare l'energia dalla turbina. L'energia impiegata per conquistare il record ammonta a 8,49 megajoule, una quantità superiore rispetto ai 6,37 consentiti durante la 6 Ore di Spa 2017.
Il primato rientra nel 919 Tribute, il tour che vedrà Porsche e la 919 Hybrid Evo impegnate in altri quattro appuntamenti nel corso dell'anno. Il prossimo è in programma il 12 maggio al Nurburgring col giro dimostrativo prima del via della 24 Ore. Seguirà il Festival della Velocità di Goodwood (12-15 luglio), il Festival Porsche a Brands Hatch (2 settembre) e la Porsche Rennsport Reunion a Laguna Seca (26-29 settembre).