
27 Settembre 2018
Se fino ad oggi la questione della guida autonoma ha sollevato problematiche principalmente negli ambiti relativi all'affidabilità della meccanica, ai tempi di una diffusione in massa e alla capacità di un computer di compiere delle scelte morali, in pochi hanno parlato della rivoluzione che tale tecnologia porterà nel rapporto tra l'uomo e l'automobile. Man mano che le auto senza conducente diventano realtà, è essenziale iniziare a pensare all'automobile come a un nuovo tipo di spazio per i consumatori, dove l'interazione con la macchina muterà in maniera radicale.
In Intel sono tra i pochi ad aver preso in considerazione questo aspetto profondamente umano dell'automobile: recentemente, infatti, vi abbiamo illustrato di come la società californiana abbia svolto una ricerca approfondita sulla percezione che gli esseri umani abbiano della guida autonoma, soffermandosi su aspetti psicologici, di fiducia e di abitudine.
Se da un lato le tecnologie di guida autonoma hanno raggiunto un livello tale da consentire una circolazione in sicurezza in quasi tutte le situazioni, dall'altro i ricercatori di Intel hanno evidenziato che la diffidenza degli automobilisti rappresenti il più grande ostacolo ad una diffusione capillare di tale tecnologia. Una volta raggiunto un livello adeguato di confidenza con i sistemi elettronici di bordo (gestiti da un sistema di intelligenza artificiale di cui vi parliamo nello specifico in questo articolo), però, occorre pensare anche al modo in cui le persone trascorreranno il loro tempo all'interno delle auto senza conducente.
Per questo, in concomitanza con l'apertura alla stampa del Salone di Los Angeles 2017, Intel ha annunciato una collaborazione con la società di intrattenimento Warner Bros, con lo scopo di sviuppare esperienze di bordo immersive all'interno delle vetture autonome: il progetto si chiama AV Entertainment Experience e, come dice il nome, si occuperà di trovare il modo di intrattenere, con una vera e propria user-experience immersiva, i passeggeri. Il sistema di intrattenimento si troverà in uno dei 100 veicoli autonomi di Intel in fase di test prima della produzione.
Anche perché le statistiche parlano chiaro: un automobilista americano trascorre, in media, circa 300 ore all'anno all'interno della propria vettura. Immaginate di sfruttare tutte queste ore per svagarsi, riposarsi o informarsi, arricchendo così la propria esperienza. Con questa espansione del tempo disponibile, Warner Bros. e Intel immaginano notevoli possibilità all'interno dell’abitacolo dei veicoli autonomi.
Non si parla solo della visione di film e serie TV, ma anche (e soprattutto) di esperienze di realtà aumentata e virtuale. L'immagine di copertina diffusa da Intel costituisce naturalmente una tavola di ispirazione poco realistica, ma è sufficiente a farci comprendere le possibilità offerte da un sistema di esperienza immersiva: per esempio, un fan del supereroe Batman potrebbe trovare divertente il fatto di trovarsi in una Batmobile per le strade di Gotham City.
Più realisticamente, è possibile immaginare un futuro non lontano in cui la realtà aumentata possa trasformare l'automobile in una lente virtuale sul mondo circostante, consentendo ai passeggeri di vedere la pubblicità e altre esperienze di scoperta di contenuti, magari dialogando con i punti di interesse che circondano la vettura.
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