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Audi RS3 2017 è la compatta più potente. Pro e contro del cinque cilindri

Pro e contro di un motore leggendario che continua a tirare fuori risultati incredibili. I 400 CV dell'Audi RS 3 segnano il nuovo apice per le compatte sportive, grazie proprio al cavallo di battaglia di Ingolstadt. L'Audi RS 3 ha raggiunto quota 400,

Audi RS3 2017 è la compatta più potente. Pro e contro del cinque cilindri
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Alessio Frassinetti
Alessio Frassinetti
Pubblicato il 14 feb 2017

Pro e contro di un motore leggendario che continua a tirare fuori risultati incredibili. I 400 CV dell’Audi RS 3 segnano il nuovo apice per le compatte sportive, grazie proprio al cavallo di battaglia di Ingolstadt.

L’Audi RS 3 ha raggiunto quota 400, come i cavalli che sprigiona il suo motore cinque cilindri in linea da 2.5 litri. Un risultato incredibile fino a pochi anni fa ma che era a portata di mano visti i recenti sviluppi dei motori turbo, con la concorrenza – di Mercedes e BMW in primis – che non starà di certo a guardare. In attesa che anche il resto delle hothatches sul mercato si aggiornino al nuovo standard di potenza, è il caso di guardare da vicino proprio al protagonista di questo nuovo record: il TFSI che spinge la compatta di Ingolstadt a potenze finora inaudite per il segmento.

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Il cinque cilindri: bestia rara 

Tra i più assidui frequentatori del Club 5 cilindri figura indubbiamente il Gruppo Volkswagen, che ha dotato con questo motore vari modelli nella storia più o meno recente – Audi Quattro, Audi TT RS, Seat Toledo, Volkswagen Passat e Golf – ma anche altri ne hanno approfittato come Volvo con la mitica 850R, Honda con la S2000 e la stessa Fiat con la Stilo 2.4 litri, ad esempio. Insomma di progetti che ne hanno visto applicazione ce ne sono ma sono molto rari in confronto ad altri motori ben più diffusi.

Pro e contro del cinque cilindri

Questo motore ha ovviamente (come tutti i propulsori) alcune caratteristiche che ci permettono di identificarne i pro e i contro. A cominciare dai vantaggi, il cinque cilindri in linea ha bisogno di minore spazio per essere alloggiato nel vano motore rispetto ad un I4 ed un I6 (larghezza e lunghezza) ed è più semplice da costruire in serie grazie alla possibilità di usare una singola fusione di metallo; inoltre ha un solo albero a camme e una sola testata.

Tuttavia l’accensione dei cilindri – che si attivano in sequenza 1-2-4-5-3 – se da un lato ha una erogazione più fluida del quattro cilindri in linea, dall’altro ha bisogno di soluzioni per bilanciare le forze che il cinque cilindri genera nella rotazione dei pistoni. Il risultato è una complessità ingegneristica che molti costruttori hanno deciso di evitare.

https://youtu.be/ostbkHHyT4s

Nel caso però si voglia affrontare questa complessità, i vantaggi proseguono con una erogazione più fluida fino ad alti regimi rispetto al quattro cilindri ed una compattezza maggiore rispetto al sei cilindri, cosa che permette tra l’altro di montare il propulsore in longitudinale anche su auto di dimensioni non esagerate. Inoltre il suono erogato da questo motore a cinque cilindri è simile a quello di un V10, da cui però si salva in quanto a ingombri, come si può ben immaginare, e costi di esercizio.

Audi attualmente è rimasta un cigno nero nel mondo dei motori a quattro e sei cilindri, continuando a proporre il cinque cilindri in linea tanto da farne un punto forte della sua gamma di sportivissime. I progetti di un quattro cilindri 2.0 litri da oltre 400 CV visto sui concept R400 e TT Quattro Sport è stato abbandonato da Audi che dovrebbe quindi mantenere in vita un motore che ha pro e contro ma che si è guadagnato più che uno spazio nel cuore degli appassionati di tutto il mondo.

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