
27 Marzo 2018
La Cina è vicina, e questa volta lo fa per davvero. Dimenticatevi i fallimentari tentativi degli anni passati, dove case automobilistiche cinesi hanno provato in ogni modo ad entrare nel mercato europeo con prodotti tecnologicamente arretrati e dalla scarsa affidabilità. LVCHI Auto non vuole aggredire il mercato con prezzi sottocosto o SUV a benzina dalle prestazioni poco esaltanti: i veicoli dell'azienda cinese fondata a Shanghai nel 2016 saranno elettrici e ibridi, con prestazioni da prima classe e tecnologia all'avanguardia, senza dimenticare uno stile Made in Italy d'impatto. Già, perché il valore aggiunto di LVCHI è proprio la partnership con l'italiana I.DE.A: il primo frutto di questa collaborazione si vedrà già al prossimo Salone di Ginevra.
A presentare la strategia del nuovo brand cinese a Milano c'è il presidente Xiangyin Wang in persona: l'obiettivo dichiarato è quello di diventare uno dei maggiori player globali nel mercato dell'auto elettrica. Le frecce al suo arco? Un grande know-how nella ricerca, nello sviluppo, nella progettazione e nell'industrializzazione di powertrain elettrici, compresi i pacchi batterie, il tutto finanziato dal solido Gruppo ZNDD.
E qui emergono le prime differenze rispetto alle tante startup cinesi di cui spesso vi parliamo, caratterizzate da slogan sensazionalistici non supportati nella realtà dei fatti da solidità finanziaria, piani industriali realistici e un'adeguata competenza nei prodotti. Il quartier generale di LVCHI Auto, presso l'E-Business Park di Shanghai, prevede invece ben 17 dipartimenti, di cui un centro R&D e 5 centri di strategia. Al suo interno lavorano 400 dipendenti, il 75% dei quali presso il Centro R&D.
Le idee ci sono: nel 2019, l'azienda cinese debutterà sul mercato con due brand - LVCHI e un secondo marchio di alta gamma - con tre piattaforme nuove di zecca sviluppate appositamente per accogliere powertrain 100% elettrici. La gamma prodotti è pensata per inserirsi agevolmente nelle principali fasce di mercato: si partirà con una supercar dai bassi volumi, passando poi ad una ben più concreta ed abbordabile citycar elettrica a due posti e due porte, a cui seguiranno la variante 4 posti-4 porte, un SUV, una berlina compatta, una berlina media, una coupé e una monovolume.
I modelli verranno realizzati su tre distinte piattaforme modulari: la S Platform, pensata per le supercar (tra cui la Limousine sportiva che vedremo a Ginevra sotto forma di concept car semi-definitiva), la CC Platform per le citycar e la M Platform per le vetture "mainstream".
Il grande valore aggiunto di LVCHI Auto consiste però nella collaborazione con l'italiana I.DE.A Institute, la società fondata nel 1978 da Franco Mantegazza e Renzo Piano che, dopo una riorganizzazione nel 2012, si presenta sul mercato come centro di eccellenza per lo sviluppo di veicoli elettrici. Dalla sede di Moncalieri di I.DE.A sono usciti autentici pezzi di storia dell'automobilismo italiano, tra cui le indimenticabili Fiat Tipo prima serie, la Alfa Romeo 155 e il Nissan Terrano II, frutto di un know-how di quasi 40 anni nella progettazione, nello sviluppo e nell'ingegnerizzazione di automobili.
La partnership con I.DE.A, per prima cosa, porterà a Torino il quartier generale di LVCHI per lo sviluppo dei suoi modelli: qui è già in fase di sviluppo (da oltre tre anni) la piattaforma CC che farà da base alle citycar, e sempre qui nasceranno i primi esemplari della Limousine Venere, prodotta dal 2019 al 2021 su richiesta.
Inizialmente, la strategia di lancio di LVCHI prevede l'ingresso sul mercato cinese nel 2019 con la citycar e la berlina sportiva Venere, che dovrebbero consolidare la costruzione di un brand che può già contare su una capillare rete di vendita in tutto il Paese del Dragone. Solo dopo il 2021 ci sarà l'opportunità di rafforzare il posizionamento del gruppo sul mercato internazionale, con il brand premium sopracitato destinato a fare la parte del leone in Europa. Globale il ruolo della citycar e della berlina sportiva.
Se il 2019 vi sembra un obiettivo ottimistico per sbarcare sul mercato con un nuovo brand e nuovi prodotti, vi sbagliate: a differenza di altre startup cinesi, LVCHI Auto e I.DE.A Institute sono al lavoro da parecchi mesi sullo sviluppo di supercar, citycar e delle relative piattaforme S e CC. Quest'ultima, in particolare, è stata sviluppata negli ultimi tre anni da I.DE.A, ed è dunque praticamente pronta per la produzione.
Per questo, le 100.000 auto previste per il 2019 non sembrano un'utopia, e nemmeno le oltre 400.000 previste entro il 2023. Anche perché il prodotto ha tutte le carte in regola per piacere.
A Ginevra LVCHI Auto e I.DE.A toglieranno i veli al primo frutto di questa collaborazione: la Limousine sportiva elettrica Venere. Prodotta a Torino, inzialmente in 250-500 vetture annue tra il 2019 e il 2021, si tratta di una berlina sportiva di segmento F (per intenderci, quello di Porsche Panamera e Maserati Quattroporte), configurandosi dunque come l'unica elettrica del lotto.
Gli aspetti di unicità che contraddistingueranno la Venere? Per esempio il fatto di essere la prima 4 porte - 4 posti con struttura totalmente in fibra di carbonio, materiale utilizzato anche per parte della carrozzeria. O ancora, le batterie da 100 kWh che avranno una specifica tecnologia per il raffreddamento e il packaging.
Concreta e reale: a Ginevra, Venere arriverà sotto forma di concept, ma i dati dichiarati saranno certificati, all'inizio di febbraio, dal CSI a Milano. Qualche numero? Potenza di 740 kW (185 kW per ognuno dei quattro motori elettrici, due per ogni asse), velocità massima superiore ai 250 km/h, uno scatto da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi e un'autonomia dichiarata nel ciclo NEDC di 500 km. Il tutto nonostante dimensioni abbondantemente sopra i 5 metri e un peso di 2.100 kg, di cui ben 700 per il pacco batterie. Concreta e reale.
In più non mancheranno infotainment touchscreen scenografico e assistenti alla guida avanzati per una guida autonoma di livello 3. Anche qui, la concretezza la fa da padrona, per un prezzo tutto sommato accettabile, viste le prestazioni in gioco e l'esclusività produttiva: si parla di un range tra i 200.000 e i 300.000 euro.
Perché la decisione dello sbarco in Europa? In LVCHI sanno che si tratta di una sfida senza precedenti, contro mostri sacri in un continente visto come punto di riferimento per tecnologia, sostenibilità e aspettative dei clienti. Dall'altra parte, l'auto elettrica qui non ha ancora sfondato, dunque ecco una ghiotta opportunità da non farsi scappare.
In più il partner I.DE.A, l'unico grande studio di design in Italia ad essere rimasto in piedi con le proprie forze, oggi specializzato nello sviluppo di tecnologie per la mobilità a zero emissioni, con una piattaforma nuova di zecca pronta per essere utilizzata per la citycar. L'investimento in Italia da parte di LVCHI è stato finora di 100 milioni di euro (esclusa la produzione), per un totale pari a circa 600 milioni, al netto degli incentivi statali cinesi.
I numeri per il successo sembrano esserci tutti: dalla strategia, al prodotto, al sistema. Per una volta, la Cina sembra davvero vicina.
Commenti
Sarebbe interessante se volessero acquisire il brand Lancia da FCA, magari tireranno fuori qualche bel modello e magari potremmo vedere il famoso SUV Lancia Pangea