Volvo annuncia il licenziamento di 3.000 dipendenti
Volvo ha appena annunciato il piano per il licenziamento di circa 3.000 dipendenti negli uffici di Göteborg.
Il mercato delle auto, nonostante alcuni segnali positivi, sta vivendo una fase estremamente delicata. Il mancato decollo delle vendite delle auto elettriche, le difficoltà geopolitiche internazionali che hanno ripercussioni anche su questo settore e le recenti decisioni dell’amministrazione Trump, hanno inevitabilmente ripercussioni sulla necessità delle case automobilistiche di far quadrare i conti. In particolare Volvo, che sta attraversando una delle fasi più critiche della sua storia, ha appena previsto un piano di licenziamenti come parte di un programma per ridurre i costi di circa 1,9 miliardi di dollari.
Tempi difficili non solo per Volvo
Il mese scorso la casa automobilistica svedese, nella figura del CEO Hakan Samuelsson, ha presentato un programma destinato a ridurre i costi di circa 18 miliardi di corone svedesi (poco meno di 2 miliardi di dollari). Il piano prevede anche il licenziamento di 3.000 dipendenti, prevalentemente nelle sedi di Göteborg.
Sono coinvolti nei licenziamenti i lavoratori d’ufficio come consulenti (circa un terzo), impiegati, tecnici, dipendenti che svolgono funzioni amministrative, di ricerca e sviluppo (R&D), comunicazione e risorse umane. Nel comunicato ufficiale che annuncia questa decisione viene spiegato che il piano d’azione ha l’obiettivo di creare un’organizzazione più snella ed efficiente con costi strutturali inferiori. Per raggiungere questo scopo viene prevista la riduzione di circa 3.000 posizioni d’ufficio in Svezia, che rappresentano il 15% della forza lavoro globale dell’azienda.
In un’intervista rilasciata alla Reuters, Hakan Samuelsson ha definito l’operazione “molto salutare” e destinata a consentire all’azienda di risparmiare denaro e dare ai dipendenti “la possibilità di assumersi maggiori responsabilità”. Per quanto difficili, queste decisioni mirano a costruire una Volvo più forte e resiliente, confermando l’intenzione di diventare una casa automobilistica completamente elettrica. I cambiamenti strutturali appena annunciati, dopo il necessario passaggio che prevede le trattative con i sindacati svedesi, verranno completati (questo l’auspicio di Volvo) entro il prossimo autunno. Tra le strategie messe in atto dalla casa automobilistica svedese ci sono anche lo spostamento della produzione in Europa di diversi modelli (tra cui la EX30) e la recente partnership con Google per creare auto connesse con l’assistente AI Gemini direttamente a bordo delle nuove vetture.
Solamente ad aprile Volvo ha registrato una riduzione dell’11% su base annua delle sue vendite a livello globale. Questo è stato solamente l’ultimo episodio di una vicenda che negli ultimi anni ha visto Volvo in grande difficoltà. Dopo la cessione del gruppo alla cinese Geely avvenuta nel 2010, Volvo ha investito molto sulla transizione verso l’elettrico, tanto che nel 2021 ha annunciato l’obiettivo di distribuire solamente auto 100% elettriche entro il 2030 per poi ridimensionare a distanza di pochi mesi le sue ambizioni.
Quanto sta avvenendo in Volvo non è il segno di una fase delicata di una singola casa automobilistica. Il problema è molto più profondo e diffuso, tanto che poche settimane fa Nissan ha annunciato un ulteriore licenziamento di 10.000 dipendenti e la chiusura di sei stabilimenti.
[Fonte: Reuters]