Crisi Volkswagen, 100 mila lavoratori in sciopero per dire no ai licenziamenti
Se presto non sarà trovata un'intesa, i sindacati si preparano ad uno sciopero senza precedenti

Allo sciopero indetto dal sindacato IG Metall, i lavoratori del Gruppo Volkswagen hanno aderito in massa. Ieri, infatti, sono stati quasi 100 mila i dipendenti che hanno partecipato alla mobilitazione negli stabilimenti tedeschi del Gruppo automobilistico. Per il momento si è trattato solamente di scioperi definiti di "avvertimento" che sono durati poche ore ma se non sarà trovato un accordo soddisfacente con i vertici dell'azienda, i sindacati hanno minacciato ulteriori azioni.
COLPITA LA PRODUZIONE DELLA GOLF
Numeri alla mano, secondo il sindacato sono stati esattamente 98.650 i dipendenti di 9 stabilimenti tedeschi ad aver aderito allo sciopero. L'agitazione ha riguardato sia i turni di lavoro del mattino e sia quelli serali. Per IG Metall il successo dell'iniziativa è solo un avvertimento, un potente segnale a Volkswagen che i dipendenti lotteranno per il loro posto di lavoro.
Questo è stato il primo, potente impatto di un inverno di proteste. Volkswagen dovrebbe tornare in sé e accantonare finalmente i suoi piani da incubo. Altrimenti i nostri colleghi troveranno la risposta giusta.
Lo sciopero del 2 dicembre ha avuto un effetto sulla produzione, hanno affermato i sindacati. Per esempio, lo sciopero di 2 ore a Wolfsburg ha comportato l'impossibilità di costruire diverse centinaia di auto, tra cui la Volkswagen Golf. Altri stabilimenti interessati sono stati Hannover, che impiega circa 14.000 persone, nonché Emden, Salzgitter e Brunswick.
Inutile dire che se gli scioperi andranno avanti, come da promessa dei sindacati, se non sarà raggiunta un'intesa soddisfacente, la produzione dell'azienda tedesca sarà ulteriormente colpita con ovvie ripercussioni sulle consegne e sul fatturato.
LE TRATTATIVE CONTINUANO MA…
Le posizioni tra le parti sono ancora lontane e se il 9 dicembre non sarà trovata un'intesa, i sindacati si preparano ad uno sciopero senza precedenti.
La scorsa settimana il sindacato aveva proposto misure che, a suo dire, avrebbero fatto risparmiare 1,5 miliardi di euro, tra cui la rinuncia ai bonus aziendali per il 2025 e il 2026. La dirigenza Volkswagen le ha liquidate come irrealistiche e solo come un modo per ritardare l'inevitabile.
L'azienda tedesca ha dunque chiesto ai lavoratori un taglio del 10% degli stipendi. Inoltre, sappiamo che intende chiudere alcune fabbriche tedesche che comporteranno migliaia di licenziamenti.