Tesla espande la produzione di adattatori NACS per veicoli elettrici non Tesla
Tesla accelera la produzione di adattatori NACS per far fronte alla domanda crescente
In un contesto di evoluzione del mercato dei veicoli elettrici, Tesla ha intensificato la produzione di adattatori NACS (North American Charging Standard) presso il suo stabilimento di New York, raggiungendo una capacità di 8.000 unità settimanali. Questa mossa strategica mira a soddisfare l'incremento della richiesta, causato da un rallentamento nell'integrazione di altri costruttori automobilistici alla rete Supercharger.
L'azienda di Elon Musk, pioniere nella standardizzazione dei connettori di ricarica per veicoli elettrici in Nord America, ha convinto l'industria ad adottare il suo sistema come riferimento. Questa decisione promette di semplificare notevolmente l'esperienza di ricarica per gli utenti di auto elettriche, aprendo la possibilità ai veicoli non Tesla di accedere alla vasta rete Supercharger.
INCLUSIONE SI’, MA I LICENZIAMENTI…
Inizialmente, Tesla aveva pianificato un'integrazione graduale dei vari marchi automobilistici, partendo da Rivian e Ford nel marzo scorso. Tuttavia, recenti sviluppi interni hanno modificato lo scenario: l'azienda ha dismesso l'intera divisione dedicata alle stazioni Supercharger, includendo figure chiave come Rebecca Tinucci e Daniel Ho, oltre a circa 500 dipendenti. Questa ristrutturazione, presentata da Musk come "necessaria" per mantenere l'azienda "agile e competitiva", ha inevitabilmente influenzato il progetto di apertura della rete ad altri costruttori.
Nonostante questi cambiamenti, Tesla ha mantenuto l'impegno di espandere l'accesso alla sua infrastruttura di ricarica. Sul sito ufficiale, l'azienda ha esteso la timeline del progetto, indicando che il processo di apertura continuerà fino al 2025. Attualmente, cinque marchi sono in procinto di essere integrati nella rete Supercharger: Nissan, General Motors, Volvo, Polestar e Mercedes-Benz.